II lungo cammino del maestro protagonista del neorealismo
GIUSEPPE MIGNECO GIUSEPPE MIGNECO UN OMAGGIO IN MEMO RIAM II lungo cammino del maestro protagonista del neorealismo UNA nuova galleria, Manini Arte, apre i battenti a Torino in via della Rocca 26. L'inizio dell'attività è senz'altro promettente. La prima mostra è dedicata ad uno dei maggiori artisti italiani del secolo: Giuseppe Migneco. Dell'artista siciliano sono esposte una trentina di opere di vari periodi, che ripercorrono le fasi salienti di una lunga e intensa attività, conclusasi con la morte del maestro quest'anno. Nato a Messina nel 1908, dopo un'infanzia felice trascorsa a Ponteschiavo, Migneco nel 1931 si trasferisce a Milano per frequentare la facoltà di Medicina. Ma presto abbandona gli studi perché la passione per la pittura lo coinvolge totalmente. Nel 1937, insieme a Treccani, Birolli, Cassinari, Guttuso, Sassu, Vedova, Manzù, è tra i fondatori del Gruppo Corrente che si ribella all'autarchia culturale fascista, sostenendo la neces- IL gallerista torinese Sergio Bertaccini prosegue con entusiasmo e impegno il lancio e la commercializzazione di giovani artisti. In particolare di coloro che, sono tornati a dipingere confrontandosi con la realtà, senza per questo appartenere ai tanti epigoni degli impressionisti, né tantomeno essere dei pittori neo-classici. I «codici» che utilizzano, o ciò che un tempo era definito la poetica e lo stile, sono ispirati nella gran parte dei casi ai fumetti, alla pubblicità, ai videoclip e in genere ai cosiddetti Nuovi Media, e per questo sono definiti Medialisti. Nei consueti spazi espositivi della galleria In Arco, in piazza Vittorio Veneto 1, in fondo al cortiletto che si apre accanto al cinema Empire e al bar Elena tanto amato da Cesare Pavese, Bertaccini mette a confronto due artisti molto diversi tra loro: un emergente ventiseienne americano di New York, che da alcuni anni vive e lavora a Napoli, Ryan Mendoza; un giovane Un tipico contadino di Giuseppe Migneco (a destra) Qui sotto due ridico/i cicisbei di lari Rodkin In basso due manifesti pubblicitari dopo il "trattamento» di Paolo Leonardo sita di un'apertura all'Europa e alle più avanzate ricerche artistiche condotte dalle avanguardie storiche. Allo scoppio della seconda guerra mondiale è chiamato alle armi. Riprenderà l'attività artistica solo nel 1945, diventando nel dopoguerra uno dei protagonisti del Neorealismo, con opere dedicate prevalentemente alla cultura contadina, al duro lavoro dei campi. Il suo stile evolve via via in senso picassiano, ma è anche influenzato dai murales degli artisti messicani, così espressivi nel segno e nel colore. Tutto questo è beri documentato in una mostra che vuol essere omaggio postumo ad un maestro che non si vedeva a Torino da oltre dieci anni. Guido Curio Giuseppe Migneco Manini Arte, via della Rocca 26 Mar.-sab. 10-12,30; 16-19,30 Fino al 31 ottobre
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