Peregrinazioni cittadine di un turista curioso

CONFERENZA CONFERENZA TOLSTOJ, VIA PO E DINTORNI Peregrinazioni cittadine di un turista curioso Il Centro Studi del Teatro Stabile, fra le iniziative culturali legate alla lettura di Guerra e Pace, propone una conferenza su «Leone Tolstoj a Torino», in collaborazione con il Centro Studi Piemontesi. Il relatore, Piero Cazzola, anticipa un sunto del suo intervento. Appuntamento lunedì 27 ottobre, alle 17, al Teatro Carignano. AI primi del 1857 Lev N. Tolstoj, reduce dal Caucaso e da Sabastopoli, decide il suo primo viaggio nell'Europa occidentale. Dopo due mesi di soggiorno parigino, raggiunge degli amici sul lago di Ginevra, di dove, ai primi di giugno, parte per un «grand tour» in Savoia e Piemonte. Come risulta da scarne note e appunti di viaggio, Tolstoj, che non era digiuno d'italiano, sostò a Torino dal 15 al 17 giugno e qui trascorse piacevoli ore. Per mete ebbe due teatri forse l'Alfieri o il Rossini, - un caffè - non ne mancavano certo, dal Diley al Fiorio al Nazionale, - un concerto delle violinaste sorelle Ferni, programmato al Carignano. Però Tolstoj s'interessò anche ai Musei, visitando quello «delle Armi» - l'Armeria Reale, aperta al pubblico vent'anni prima, - e l'altro «delle Statue» - il Museo d'Antichità ed Egizio, coi pezzi grecoromani e le raccolte drovettiane, già nell'attuale sede del palazzo guariniano dell'Accademia delle Scienze -. Una visita fu pure riservata all'«Atheneum», -cioè all'Università in via Po, dove lo colse «un senso d'invidia per quella vita giovane, forte, libera»: è l'atmosfera del «magnifico decennio» di Torino, quando da tutta Italia convenivano studenti ed insi- // giovane. Tolstoj e l'esploratore Carlo Udita gni insegnanti, anelanti all'azione. Infine Tolstoj assistette a Palazzo Carignano a una seduta del Parlamento Subalpino (lo interessò un'interpellanza del polemico Brofferio), ma ebbe pure tempo per dilettarsi a uno spettacolo di cantanti ambulanti («un Apollo che fa piroette») e per passeggiare nelle vie del centro, fra i «messieurs de Turin», tra «la migliore società del Regno sardo». Poi, di certo con rammarico, lasciò la capitale subalpina per la Valle d'Aosta, dove si cimentò in lunghe escursioni per le valli di Gressoney e d'Ayas, valicando infine il colle del Gran San Bernardo per raggiungere gli amici russi nell'amena Clarens, sulle rive del Lemano. Piero Gazzola

Luoghi citati: Ayas, Europa, Ginevra, Italia, Piemonte, Torino, Valle D'aosta