Il fisarmonicista Scappini a Casalborgone Musiche e danze di corte a Santa Pelagia

QUATTRO GIOVANI VIOLONCELLI QUATTRO GIOVANI VIOLONCELLI Il fisarmonicista Scappini a Casalborgone Musiche e danze di corte a Santa Pelagia ACCADE a volte che le proposte musicali escano dalle strade consuete per acquisire un carattere di originalità. Ecco ad esempio, sabato 25 alle 21, l'arrivo nel Conservatorio di piazza Bodoni del Milano Cello Quartet per la rassegna di musica da camera «Incontro ai Giovani» promossa dall'Associazione Fondazione Sandro Fuga. Sono appunto quattro violoncellisti milanesi (Bianca Fervidi, Tatiana Patella, Andrea Pecelli, Andrea Scacchi), allievi di Maisky, Filippini e Brunello. Primi assoluti al Concorso Internazionale di Stresa, i quattro propongono pagine molto particolari, spesso trascrizioni di brani per altre formazioni come «America» da «West Side Story» di Bernstein, «Libertango» di Piazzolla, «Ragtime» di Joplin. Questi accattivanti brani, che chiuderanno lo spettacolo, si accompagnano ad altri legati ai nomi di Vivaldi, Bach, Mercadante, Schumann, ecc. Il biglietto costa 15 mila lire, ma è gratuito per i giovani fino ai 25 anni (prenotare entro le 17 del giorno del concerto all'884306). Organo e voci recitanti sono invece gli ingredienti della serata in programma, sempre sabato 25 alle 21, nella Chiesa Salesiana di San Giovanni Bosco a Cascine Vica (viale Carni 9). E' il concerto per la Festa di Ognissanti, che alternerà brani musicali e letture ispirate all'Ottocento, il secolo in cui visse il «Santo dei giovani». Tra i primi, con Giancarlo Pa¬ rodi alla consolle, trascrizioni per organo da Rossini, Verdi, Mercatante e altre pagine. Fra i secondi (con le voci recitanti Antonella Giuffrida e Luca Lovisolo) si svaria dalle «Cronache a memoria» di Giulio Cesare Abba a frammenti dello stesso don Giovanni Bosco, dalla «Filosofia della musica» di Mazzini ai celebri versi del «Sant'Ambrogio» di Giuseppe Giusti. ' Il salone parrocchiale di Casalborgone ospita domenica 26 alle 17 il fisarmonicista Sergio Scappini (nella foto), uno dei più bravi in circolazione. E qui occorre sottolineare con soddisfazione che la fisarmonica sta rapidamente uscendo dal novero delle rarità, riacquistando una dignità che pareva avere smarrito per strada. E' da non perdere comunque questo appuntamento, che percorre quattro secoli di musica toccando i nomi di Frescobaldi e Scarlatti, Gershwin e Pozzoli, Nordheim e Piazzolla. La chiesa torinese di Santa Pelagia (via San Massimo 21) unirà lunedì 27 alle 20,45 musica e danza per rievocare le suggestioni delle corti europee settecentesche. Couperin e Lulli, Bach e Corelli saranno alcuni degli autori chiamati a raccolta dal Trio Amadis, che al violino di Paolo Cantamessa e al clavicembalo di Giorgio Paronuzzi abbina la grazia della danzatrice Anna Gai. E non si sottrae di certo al carattere di originalità la proposta che viene, sempre lunedì 27 alle 21, da Moncalieri. Qui l'Associazione Vitruviana ha promosso un bel cartellone di spettacoli e a chiuderlo ha chiamato il duo formato da Alberto Bosio alla marimba e Carmen Sampaolo al pianoforte. Il primo ha suonato con alcune grandi orchestre; la seconda, venezuelana, insegna a Moncalieri e Rivoli. Nella bella Chiesa del Gesù (via Real Collegio angolo via Carlo Alberto) i due musicisti eseguiranno un ampio programma, nel quale spiccano la «Suite Venezolana para Piano» di Lauro e il «Concerto per Marimba e Orchestra» (in riduzione con il pianoforte) di Rosauro. [1. o.] PASTA LA GRANDE GIUDITTA Gli spettatori del Regio non ebbero modo di apprezzare la femminilità di Giuditta Pasta (nel ritratto), una delle maggiori cantanti-attrici della storia, che sarà ricordata al Piccolo Regio mercoledì 29.ottobre (ore 17,30). La Pasta si presentò infatti in due parti en travesti, rispettivamente Eduardo, coprotagonista del «centone» rossiniano «Eduardo e Cristina» (26 dicembre 1820), e Clearco nella dimenticata «I riti d'Efeso» di Giuseppe Farinelli (18 gennaio 1821). ppgIn realtà il pubblico torinese si era già accorto dell'esistenza di Giuditta Pasta, sia pure alle prime" armi (nata due secoli or sono, aveva esordito appena diciannovenne al Filodrammatici di Milano), nell'autunno 1820 al Carignano. Fra il 2 settembre e il 24 novembre il non ancora famoso soprano (in realtà probabilmente un mezzosoprano acuto) prese parte a tre opere, di cui un paio di Giovanni Pacini, «La sposa fedele» (Teodora) e «La schiava di Bagdad» (Zora), e il «Sargino» di Ferdinando Paér (Sofia), nonché a un'Accademia (il recital di oggi) nella quale la giovane cantante si esibì in brani rossiniani. A parlarci della Pasta sarà Giorgio Appolonia, uno studioso di vaglia che alterna con successo la professione di medico a ricerche su celebri cantanti ottocenteschi, in modo particolare sulla grande Giuditta, per la quale è stato fra i curatori di una bella mostra allestita lo scorso maggio a Saronno. [gi- gu.] L