LE VIE DEL TEMPO RIALZANO I CADUTI di Stefano Bartezzaghi

LE VIE DEL TEMPO RIALZANO I CADUTI LE VIE DEL TEMPO RIALZANO I CADUTI Scrivete a: Stefano Bartezzaghi «La posta in gioco» La Stampa - Tuttolibri via Marenco 32 10126 Torino w j\IE del tempo. [Per chi ha 1 / perso i precedenti: si dili cono «Vie del tempo» le W strade che sono dedicate I la un giorno del calendario. La ricerca di queste vie, ormai allargata al globo, si propone di compilare un calendario in cui tutti i giorni siano rappresentati da una strada o vicolo]. Ne parlo senza avere ancora schedato le lettere più recenti, ma si può dire che la fase della raccolta a piene mani è finita e ora ogni nuova data è una conquista. Anche la pausa, però, è utile: serve a pensare. Sergio Pagano (Manziana, Roma) pone il caso di una piazza (di Napoli, se non ho frainteso) che si chiamava VII giugno e ora si chiama piazza G. ZanardeUi. Cosa si fa, in questi casi? Valgono o non valgono, le Vie del Tempo Passato? Il problema è prospettato anche da Edoardo Sanguineti (Genova), che mi manda una carta di Torino, anno 1937. In collina, subito dietro al Castello del Valentino, risulta una «Colonia HI gennaio». Non è una strada, è un istituto per ragazzi (già mi figuro gli stanzoni, il refettorio). Sanguineti è sicuro che all'epoca ci siano state anche vie dedicate a quella data, che è infausta poiché ricorda il giorno del 1925 in cui Mussolini tenne un discorso che, in pratica, instaurò la dittatura. Manganelli diceva che «le guerre producono toponomastica», noi aggiungiamo che gli armistizi talvolta la cancellano. Cosa scriviamo alla casella, tuttora vuota, del ni gennaio? Collezionista smanioso, i casi documentati di Vie del Tempo Passato (anche se Morto E Sepolto) io li accetterei. Per fortuna ci sono anche le Vie del Tempo Passato Da Poco, e per fortuna che si sta diffondendo fra voi l'ottima abitudine di fotografare i cartelli stradali. Piero Rovigatti (Roma) mi manda una foto del cartello di Piaz¬ zale XXIII giugno (data finora mancante). Siamo a Fiuggi (Roma). E' una bella giornata di sole: un uomo in blue-jeans si sporge da un trabattello verso la facciata di un palazzo, come per sbloccare un avvolgibile al piano rialzato; ci sono torpedoni parcheggiati - forse attendono la conclusione di qualche gita urologica. Sul cartello stradale, sotto la data, si legge la motivazione: «Il Comune ritorna in possesso delle Terme». Era il 1991: dopo quanti anni è cambiato il nome della piazza? E come si chiamava prima? Un altro corrispondente con foto è Guido Caviglia (To), che documenta la «Piazza Caduti XI settembre 1944» di Baragazza (frazione di Castiglione dei Pepoli, Bo: bombardamento degli Alleati, 45 vittime civili). Grazie a Filippo Benfante (Mestre, Ve) ho potuto approfondire la questione dei nomi delle strade leggendo alcuni articoli pub- £.g£NN! : 8AR SPORT 7UFMILA BANDIERE ROSSE A MEZZ'ASTA -// MA CHE GLI E' f^ESO, A SCHUMACHER ? fEK UN ATTIMO HA CREPUTO PI ESSERE BERTINOTTI t BERTINOTTI LA VIGNETTA DI MARAMOTTI blicati dalla rivista Altrochemestre. Documentazione e storia del tempo presente (Cannaregio 4533, 30131 Venezia, 041/5228665). Altri temi: «Paolo Villaggio e storia d'Italia», «Giostrai», «Tra i Testimoni di Geova», «Cassonetti e Bidoni» (rubrica: Elementi del paesaggio), «Valeria Marini e Pamela Anderson». Ai nostri fini sono interessanti due articou: il primo è di Carla Bortolin su «Nomi di strade» (studio della nomenclatura viaria di Padova); il secondo è di Leonardo Piasere, sulle «Città dei morti». Sono le nostre città, e i morti sono gli eroi o i manigoldi a cui dedichiamo le vie (l'autore è un antropologo che si è occupato dei Rom, fra i quali il nome del morto non viene più evocato). Piasere ha studiato la normativa e ha trovato che «nessuna via o piazza può prendere il nome di persone che non siano morte da almeno dieci anni» (salvo deroga ad hoc) e che ogni nome deve es¬ sere approvato dalla Deputazione di Storia Patria o dalla Società Storica del luogo o della regione. Crittografìa della settimana La crittografìa di questa settimana è in realtà un rebus, illustrato a parole come proprio Edoardo Sanguineti fa in certe poesie. C'è un comico, quello che ha lavorato molto con Gian, che brandisce un numero preoccupante di coltelli (4,3,1:...). Come mai è tanto infuriato? Forse lo si deve al fatto che il premio Nte è stato sorprendentemente assegnato a un altro attore comico (...: 5,1,2,3). Il risultato finale (1,9,9) ci specifica l'appartenenza continentale di un ottimo cantante, di impegno civile paragonabile al premiato. Soluzione della crittografia della settimana precedente: LE HAI CHIESTE E ORA DEVI FUMARE: le volute aspirale = le volute a spirale. Stefano Bartezzaghi