Hana-Bi l'alienazione dell'uomo poliziotto

29 PRIME CINEMA Il bel film di Kitano, Leone d'oro a Venezia Hana-Bi, l'alienazione dell'uomo poliziotto NEL film giapponese molto bello, «Hana-Bi», premiato con il Leone d'oro all'ultima Mostra di Venezia, il genere poliziesco si trasforma in una riflessione esistenziale grazie allo stile alto, asciutto, nitido, doloroso e insieme ricco di forza del regista cinquantenne Takeshi Kitano, che in Giappone è una famosissima star multimediale: attore comico, romanziere, poeta, saggista, autore di fumetti, divo di talk show televisivi, fisicamente pare una versione asiatica di Harvey Keitel. Il gran talento dell'autore (anche protagonista, sotto lo pseudonimo Beat Takeshi) mette insieme eccentricità sorprendente (il film comincia con un ragazzo giapponese biondo platino, con la scritta «Crepa» vergata in rosso sull'asfalto della strada), calma, silenzio (la storia è quasi senza parole) e scatti violentissimi: pugni fulminei, bacchette da cibo infilate dentro l'occhio dell'avversario, calci in bocca sino a far vomitare sangue, risse improvvise, sopraffazioni, sparatorie letali, cumuli di cadaveri bucati e insanguinati. Il mix singolare dà un risultato ammirevole e molto contemporaneo di incomunicabilità, alienazione, negazione di sé. Due bravi poliziotti amici sono colpiti dalla sventura. Uno, paralizzato da pallottole di delinquenti, viene abbandonato dalla moglie e dalla figlia, resta a vivere solo al mare sulla sua sedia a rotelle, impara a dipingere. L'altro, schiacciato dalla malattia terminale della moglie leucemica, assediato dalla memoria di tanti morti, lascia la polizia, s'indebita con gli usurai, rapina una banca per provvedere alla moglie e all'amico: dunque il poliziotto si fa criminale a fin di bene e rinuncia a una vita immotivata, ma è lo stile, più che l'aneddoto o le sue implicazioni, a fare del film un'opera fuori del comune. Sono particolarmente strazianti certi momenti di solitudine del protagonista e sono particolarmente belle due sequenze: quella della rapina, vista attraverso la nebbiosa televisione a circuito chiuso della banca; e quella finale in cui l'ex poliziotto rapinatore e la moglie morente, dopo ore serene davanti al mare, si uccidono insieme su una spiaggia meravigliosa. Lietta Tornabuoni HANA-BI di Takeshi Kitano con Beat Takeshi, Kayoto Kishimoto, Ren Osugi Drammatico Giappone, 1997. Cinema Charlle Chaplln 2 di Torino; Corallo, Pllnlus 4 di Milano; Archimede, Intrastevere 1, Mignon, Trlanon 4 di Roma Una scena del film «Hana-Bi» del giapponese Takeshi Kitano

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