«Il sapore della ciliegia» per vivere
«Il sapore della ciliegia» per vivere drammatico «Il sapore della ciliegia» per vivere IL film molto bello di Kiarostami, vincitore di mezza Palma d'oro all'ultimo festival di Cannes, sta tutto in un viaggio in automobile, tra colline terrose da fine del mondo, con qualche sosta e qualche incontro. L'uomo al volante vuole morire ma da solo non ce la fa, ha bisogno d'aiuto. Un giovane soldato alla sua richiesta si spaventa e scappa. Un giovane seminarista in vacanza cerca di dissuaderlo dal compiere un gesto irrimediabile. Un anziano che lavora per il Museo di storia naturale gli ricorda i piaceri dell'esistenza («non vuoi più vedere le stelle né bere l'acqua di sorgente, vuoi privarti del sapore della ciliegia?») ma poi accetta di aiutarlo a morire: è povero, dei soldi promessi ha bisogno per curare un suo bambino malato. Si rivelano nel viaggio realtà sociali dell'Iran: baraccopoli, disoccupazione, esuli curdi, turchi, afghani, gente che ha patito e patisce sofferenze indicibili e che sa dare lezioni di coraggio. La domanda cruciale del film (vale la pena di vivere?) ottiene una risposta lieve e insieme beffarda, che riproduce la mescolanza di cinema ed esistenza tipica del regista e dn,ì cinema iraniano. Stile intenso, profondo, semplice, mai stato così eloquente. IL SAPORE DELLA CILIEGIA di Abbas Kiarostami con Homayon Ershadi, Abdolra- hman Bagheri; Iran, 1997 TORINO, Cinema Massimo 1 MILANO, Anteo 400 BOLOGNA, Roma d'essai FIRENZE, Flora Atelier A ROMA, Greenwich 2, Mignon 2, Nuovo Olimpia B
Persone citate: Abbas Kiarostami, Flora Atelier, Homayon Ershadi, Kiarostami, Mignon
Luoghi citati: Bologna, Cannes, Firenze, Greenwich, Iran, Milano, Roma, Torino
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