l'Usl sfratta la corte del sonno

l'Usi sfratta la corte del sonno Lucca, i medici vogliono vedere se anche altrove le persone si addormenteranno ancora l'Usi sfratta la corte del sonno Vano finora ogni tentativo di battere la letargia LUCCA. La scienza si arrende, ammette l'ignoranza e Corte Bosco di Camigliano - cinque casette nel cuore della Lucchesia - lunedì prossimo sarà evacuata. Sette casi accertati di letargia, con ricadute che hanno portato a trenta i ricoveri in ospedale, hanno costretto i medici dell'Usi numero 2 alla drastica decisione. Che è arrivata ieri, sintetizzata in un breve comunicato nel quale i sanitari locali e i rappresentanti dell'Istituto superiore e del ministero della Sanità si dicono preoccupati per il benessere psicofisico dei 13 residenti del cortile. Soprattutto dei sette, sei donne e un uomo, colpiti da questo disturbo di recentissima comparsa, che la medicina chiama «stupor idiopatico ricorrente». Vogliono vedere gli studiosi se fuori dal proprio ambiente i pazienti andranno nuovamente incontro ad episodi di sopore, rallentamento motorio, mancanza di coordinamento delle varie funzioni fisiche. Secondo le ricerche della clinica neurologica di Bologna, che da pochi anni studia il fenomeno, si tratterebbe di disturbi provocati da un eccesso di «endozepina 4» sostanza messa in circolo dall'organismo stesso per ragioni ancora sconosciute e al momento controllata da un farmaco che si è dimostrato particolarmente efficace, l'Anexate. La letargia che ha sconvolto i giorni quieti della Corte lucchese ha colpito soprattutto le donne. La più giovane 44 anni, la più anziana 82. Oltre ai sette casi accertati con la misurazione dell'«endozepina 4», altre due persone recentemente erano state ricoverate in ospedale con sintomi di rallentamento delle attività fisiche, ma sulla reale presenza di stupor, in questi casi, i medici avanzano riserve. Ed è ancora mistero sulle cause che hanno fatto di questo angolo di Lucchesia una zona a rischio. Qualcuno aveva puntato l'indice contro le onde elettromagnetiche rilasciate dal vicino ripetitore Omnitel, ma i monitoraggi effettuati dall'Usi hanno dato esiti negativi. Persino la magistratura ha cominciato a lavorare sull'eventualità di un fenomeno di inquinamento ambientale. Nel frattempo la gente di Corte Bosco continua ad addormentarsi improvvisamente. Meglio dunque sottoporla ad un coatto allontanamento. Gli sfollati saranno ospitati presso parenti residenti nelle zone circostanti. Per alcuni mesi, hanno deciso i responsabili dell'Usi «per verificare il ripetersi o meno degli episodi al di fuori dell'ambiente in cui si sono manifestati fino ad oggi». Ma due di loro già hanno detto ieri di non avere alcuna intenzione di spostarsi. Enzo Marzalla, uno dei dubbi casi di questa sindrome, ha detto che non lascerà la sua casa. Altrettanto ha fatto sapere Vasco Giufredi, uno dei pochi invece risparmiati dallo stupor. Raffaele Faillace, direttore generale dell'azienda Usi 2, tranquillizza: «Trascorso questo periodo i soggetti potranno far rientro nelle proprie abitazioni, ma sempre sotto monitoraggio clinico ed epidemiologico». Sembra insomma questo l'unico modo per accertare se la causa delle per ora inspiegabili letargie sia un fenomeno di provenienza puramente ambientale oppure se legato a fattori di carattere familiare. Eventualità questa comunque al momento esclusa perché non c'è alcun grado di parentela tra alcune delle persone colpite dal grande sonno. Intanto l'Associazione consumatori non molla la preda ed ha chiesto al magistrato il sequestro e l'immediata disattivazione della linea elettrica ad alta tensione che attraversa la zona. Donatella Bartolini Gli abitanti dovrebbero essere ospitati a casa di parenti per alcuni mesi :**<\ Jiiiiiiiiir m I medici durante uno dei numerosi controlli nella «Corte del sonno»

Persone citate: Corte Bosco, Donatella Bartolini, Enzo Marzalla, Raffaele Faillace, Vasco Giufredi

Luoghi citati: Bologna, Camigliano, Lucca