Provenzano in cella ma è il nipote

11 Accusato di associazione mafiosa e riciclaggio, catturato dopo le rivelazioni di Brusca e Di Maggio Proveniano in iella, ma è il nipote Considerato il braccio destro del boss latitante PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il suo nome può forse passare inosservato ai più, ma i suoi rapporti di parentela fanno subito scattare l'attenzione ai massimi livelli. Carmelo Gariffo, commerciante di articoli sanitari di 49 anni, è infatti nipote di Bernardo Provenzano, il boss corleonese in fuga da 28 anni. Ieri all'alba Gariffo è finito nella trappola tesa dai carabinieri del Ros, che gli davano la caccia per associazione mafiosa e riciclaggio di denaro. Nella stessa operazione è finito in manette anche l'imprenditore Leoluca Guccione, 60 anni, appartenente a una famiglia aristocratica e cugino del sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Gli arresti sono avvenuti in forza di ordini di custodia cautelare firmati dal gip Renato Grillo su richiesta dei sostituti procuratori Salvatore De Luca e Luigi Patronaggio della Direzione distrettuale antimafia. Di Gariffo in passato si era parlato poche volte e quasi sempre come figlio di Maria Provenzano, una delle sorelle del capomafia cui proprio l'altro ieri è stato inflitto l'ennesimo ergastolo per l'uccisione nel 1977 del colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo e dell'insegnante elementare Filippo Costa. Dopo la cattura di Totò Riina nel gennaio del '93, Provenzano è stato indicato come nuovo capo della Cupola: pronto a tutto, ma forse non più disposto a confermare la strategia stragista che invece Riina aveva imposto. A «Binnu» Provenzano, anzi, negli ultimi tempi si è guardato come a un uomo deciso essenzialmente a mediare con «colletti bianchi» e con quegli spezzoni della politica che non avrebbero rotto del tutto i ponti con le cosche in cambio di denaro e sostegno elettorale. Quando tre anni fa la convivente di Provenzano, Saveria Palazzolo, tornò improvvisamente a Corleo¬ ne con i tre figli avuti dal boss con cui aveva condiviso la latitanza (proprio come Antonietta Bagarella e Totò Riina), molti pensarono che il sessantatreenne boss fosse morto. Invece a quanto sembra è vivo, benché con problemi di salute, obbligato a quotidiane dialisi. Carmelo Gariffo, secondo l'accusa, è il nuovo reggente di Corleone e il braccio destro dello zio. Con Guccione avrebbe concluso vantaggiosi affari ben al di là delle loro apparenti possibilità, avva¬ lendosi di numerose società di comodo per partecipare a gare d'appalto per opere pubbliche. Guccione - la madre, Francesca Cammarata, morta due anni fa e figlia di un barone corleonese, era sorella di Eleonora, mamma di Leoluca Orlando - è indicato come socio di Gariffo nella ditta Litomix, che ha gestito fra l'altro un impianto di calcestruzzi a San Giuseppe Jato. Di Guccione gli inquirenti antimafia si erano occupati anche due anni fa, sequestrandogli alcuni beni, in quanto socio di Angelo Siino, l'uomo accusato di essere stato il ministro dei lavori pubblici nel governo mafioso di Riina. Proprio Simo con alcune recenti dichiarazioni avrebbe chiamato in causa Guccione. Oltre che da Siino, i nomi di Gariffo e Guccione sarebbe stati fatti anche da Giovanni Brasca, Balduccio Di Maggio, Santino Di Matteo, Gioacchino La Barbera, Salvatore Caneemi. Dei due arrestati avrebbe parlato inoltre il geometra Leonardo Li Pera, il primo che anni fa si decise a » riferire molti dettagli su connivenze tra imprese di costruzione e Cosa nostra, lui che rappresentava in Sicilia la Rizzani-De Eccher di Udme interessata a vari appalti. Leoluca Guccione ha sempre respinto con forza l'addebito di essere un insospettabile prestanome dei corleonesi e del resto sei anni fa era stato prosciolto per non aver commesso il fatto da numerose imputazioni, compresa quella di associazione mafiosa, seguite a ima denuncia presentata contro di lui dai carabinieri del grappo di Monreale. Antonio Ravidà Sarebbe il nuovo reggente del potente clan dei corleonesi In alto: Carmelo Gariffo, 49 anni, nipote del superlatitante Bernardo Provenzano. E' stato arrestato per mafia: è considerato il nuovo reggente a Corleone

Luoghi citati: Corleone, Monreale, Palermo, San Giuseppe Jato, Sicilia