Cossiga «Una bella auto con ruote quadre» di U. M.

Cossiga Cossiga «Una bella auto con ruote quadre» ROMA. A sentire Francesco Cossiga, la Bicamerale potrebbe essere paragonata a una bestia, per esempio una pecora, o un elefante. «Però l'animale più giusto», secondo l'ex presidente della Repubblica, «è l'ippocampo, a metà tra realtà e mito». Non si tratta, com'è chiaro, di un complhnento rivolto all'organo che dovrebbe rifare la nostra Costituzione. Ma i paragoni immaginifici non finiscono qui. Dice Cossiga: «Spero di scrivere un articolo sulla Bicamerale. Penso che lo titolerò: "Un'automobile senza ruote". Questo mi sembra la Bicamerale: mi'automobile bella, comoda, spaziosa, dove ognuno può trovar posto, ma che non può camminare perché ha le ruote quadrate e forse è anche senza serbatoio...». Tutte battute regalate ieri sera in una serata conviviale, affollata di politici, da Fisichella a Masi, da Martino a Gasparri, da Formigoni a D'Onofrio. Cossiga ha svolto una sorta di lezione sul «centro» ideale della politica: quel partito che non c'è, o non c'è ancora, e che non può essere identificato con una rediviva democrazia cristiana. Primo flash: «Serve», ha spiegato Cossiga, «un luogo di elaborazione ideale della politica. La cattiva politica non è il compromesso, ma l'assenza di compromesso. Il bipolarismo deve prevedere due progetti, non la richiesta di sconti da parte dell'opposizione sul progetto della maggioranza». Secondo flash: l'assenza del centro, secondo l'ex presidente, apre la strada al rischio che il pds smetta di aggiornarsi, accontentandosi di creare un «regime soft», un «consociativismo zoppo» fondato sull'assenza di opposizione. Una prova? Bastava, secondo Cossiga, accendere la televisione durante l'ultima crisi di governo: il nemico da battere era Bertmotti, cui «veniva imputato persino il terremoto in Umbria e Marche...». La Bicamerale non ha contribuito all'evoluzione del sistema politico: su questo, Cossiga è sferzante. Ha perfino consigliato la dottoressa Paciotti, presidente dell'Anni, di «approvare un ordine del giorno di plauso alla Bicamerale che ha prodotto una riforma della giustizia che non significa nulla. Anzi ora, oltre alle Procure, i procuratori avranno anche il loro Consiglio superiore». Amara, anche se col sorriso sulle labbra, la conclusione di Cossiga: «Ho avuto spesso la tentazione di presentare un emendamento per la conferma della seconda parte della Costituzione». Come dire: meglio quella che abbiamo già. Poi, una postilla. A Cossiga è stato proposto il gioco della torre tra D'Alema e Berlusconi. «Mi getterei io - ha risposto - E non per disperazione, ma perchè io posso sempre sperare in una maggiore misericordia da parte del buon Dio rispetto agli altri due». [u. m.]

Luoghi citati: Marche, Roma, Umbria