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Flick alla Camera «Sui pentiti aspetto notizie da Caselli» Flick alla Camera ROMA. Già rial 22 ottobre il ministro di Grazia e Giustizia ha richiesto notizie alla Procura generale di Palenno, sui recenti avvenimenti che hanno riguardato alcuni collaboratori di giustizia: da Balduccio Di Maggio a Santino Di Matteo e Gioacchino La Barbera. Lo ha detto lo stesso Guardasigilli Giovanni Maria Flick, rispondendo alla Camera dei deputati, ad alcune interrogazioni sulla questione pentiti. «Ho ritenuto comunque opportuno - ha infatti replicato il ministro - richiedere, fin rial 22 ottobre, alla Procura generale di Palermo, ogni utile notizia tramite l'ispettorato generale. Le relative notizie non mi sono ancora pervenute. Del contenuto non mancherò rii intorniare il Parlamento». Il ministro ha, tuttavia ricordato, rispondendo a un'interrogazione dell'onorevole Crema di Rinnovainento, che «il ritorno al crimine è un fenomeno presente anche in modelli avanzati come quello Usa, dove si stima che tornirlo a delinquere tra il 18 ed il 20 per cento dei pentiti». E poi ha aggiunto che il problema «è ria almeno tre anni all'attenzione del dipartimento di ps, che segnala i casi di violazione alla commissione per i programmi eri all'autorità giudiziaria: nel '95 i casi segnalati sono stati 150, nel '96 300 e nei primi sei mesi del '97 175». Quanto alla necessità di migliorare le nonni! per salvaguardare lo strumento dei collaboratori di giustizia, evidenziata dall'oli. Crema, il ministro della Giustizia ha ricordato che il Dell governativo di riforma presentato 1*11 marzo scorso, prevede, in sintesi, tuia maggior selezione qualitativa dei collaboratori, piena distinzione tra il momento premiale e quello tutorio, divieto di «dichiarazioni a rate» e freno al rischio di testimonianze concordate tra i vari pentiti «anche con il divieto di colloqui investigativi», l'effettività della detenzione sia in custodia cautelare che in esecuzione di peni.. «Linee - ha detto Flick - condivise da maggioranza ed opposzione e recentemente anche da magistrati esperti del settore». «Confido - ha detto ancora il ministro della Giustizia - che il Ddl sia esaminato il più rapidamente possibile dal Senato», come anche l'altro Ddl, relativo alle videoconferenze, anch'esso all'esame del Parlamento.[r. cri.)