Sequestrata e violentata dal «branco»
Sequestrata e violentata dal «branco» Sequestrata e violentata dal «branco» La ragazza conosceva gli aguzzini e aveva accettato di bere qualcosa insieme Piacenza, in tre si accaniscono contro una ventenne PIACENZA. Ancora una volta Piacenza teatro di una violenza sessuale: nell'inverno del '95 era stata la banda degli incappucciati a far tremare le giovani piacentine. La scorsa primavera, poi, c'era stata una violenza di gruppo nel centro storico, con il capo a stuprare una ragazza e i compagni a fare il tifo. Adesso, sulla ribalta salgono tre persone: L. P., agente immobiliare di 25 anni, S. P., agricoltore di 24 anni, e B. V., 33 anni, gestore di un bar. Sono stati arrestati e condotti in carcere. Per loro l'accusa è violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona e lesioni personali. L'episodio è avvenuto lo scorso fine settimana, anche se la squadra mobile di Piacenza, diretta da Emanuele Riccifari, lo ha confermato ufficialmente solo ieri. A subire la violenza una ventenne che abita in città. La ragazza aveva trascorso la sera in una discoteca della provincia in compagnia di un'amica. All'uscita le due sono state avvicinate da due degli arrestati, l'agente immobiliare e l'agricoltore. Non erano volti nuovi, la vittima del brutale episodio li conosceva. Due parole, un invito dei ragazzi a bere qualcosa, un «no» gentile. «Dobbiamo svegliarci presto domattina», è stata la risposta. La ventenne ha accompagnato a casa in auto l'amica. Mentre si dirigeva verso casa, è stata nuovamente avvicinata dai due. All'ennesimo invito la ragazza ha lasciato la sua auto ed è salita su quella di uno degli arrestati. Si fidava: non c'era amicizia, ma una conoscenza rassicurante. La meta, un bar della città. Invece, l'obiettivo vero era un altro. I violentatori hanno lasciato Piacenza e si sono infilati sulla strada statale 45, quella che porta in Val Trebbia. A quel punto la ragazza ha capito, ma ormai non c'era più nulla ria fare. I due l'hanno portata in un paesino tra Rivergaro e Piacenza. Ad attendere la vettura c'era un terzo uomo, B. V., andato apposta ad aprire il suo bar chiuso per il turno di riposo settimanale. I tre hanno condotto a forza la ragazza all'intorno del bar e a turno l'hanno stuprata. Dopo la violenza l'hanno riaccompagnata a Piacenza. Tranquilli, sicuri di non rischiare nulla. Invece, la ventenne si è recata in questura a denunciare il fatto. La squadra mobile ha fatto partire le indagini, coordinate dal pm Paolo Veneziani. I tre sono stati dapprima fermati e poi il gip Giovanni Picciau ha emesso i tre ordini di custodia cautelare. Rischiano una condanna dai 10 ai 15 anni. E i tre potrebbero non essere nuovi a «imprese» di que¬ sto tipo. Lo fa pensare il modo in cui è stato organizzato lo stupro. Era tutto premeditato, con il terzo uomo pronto ad aprire il bar ancho nel suo giorno di festa. E poi la tranquillità mostrata dopo. Non hanno nemmeno minacciato la vittima perché tenesse la bocca chiusa. Si sentivano forti. L'episodio ricorda da vicino quello successo nella scorsa primavera in una via del centro, quello del «branco». Anche allora indagò la squadra mobile, ma il gip ritenne di non dover accettare la richiesta d'arresto avanzata dal pm Veneziani. L'inchiesta però prosegue. E novità potrebbero emergere nei prossimi giorni. Un fatto la mobile tiene a precisare. «Tra i due episodi non c'è nessun collegamento». Carlo Annovazzi Un nuovo episodio di violenza a Piacenza dopo ia catena di stupri della banda degli incappucciati
Persone citate: Carlo Annovazzi, Giovanni Picciau, L. P., Paolo Veneziani, Tranquilli
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