Irlanda, la crociata cattolica di Mary la rossa di Fabio Galvano

Settanta «grazie» all'untore dell'Aids Irlanda, la crociata cattolica di Mary la rossa Origini proletarie, grande tenacia e forte spirito nazionalista, ha l'appoggio anche di GenyAdams LaMcAleese è favorita alle elezioni presidenziali che si tengono oggi DUBLINO DAL NOSTRO INVIATO Di;n;k Nally, l'unico uomo candidato alle elezioni presidenziali irlandesi di oggi, protesta. «Non i; giusto - dici; - che a me e ad alcuni; delle candidate la televisione abbia dedicalo pochi secondi al giorno, puntando invece su Maiy McAleese». No, non ò giusto; ma è realistico. Anobi; l'ultimo sondaggio, pubblicato ieri dall'idrish Times» dà la vittoria alla candidata del Fianna Fail che guida la coalizione di governo: 37 punti rispetto al 24% di Mary Banotti, l'eurodeputata del Fine Gael. 1 2,7 milioni di elettori vanno oggi alle urne sapendo che l'erede di Mary Robinson, per sette anni faro dell'Irlanda, sarà Maiy McAleese, la professoressa di Belfast, che non può neppure votare. Non può votare perché - nata e cresciuta a Belfast - è cittadina britannica. Può essere eletta, perché la Costituzione esLende a tutta l'isola il concetto di nazione irlandese. Se eletta, questa nordirlandese plasmala nello stesso stampo accademico di Mary Robinson rischia di non poter più andare a casa senza il permesso del Parlamento: ogni ritorno a Belfast si configurerebbe in¬ fatti come «visita di Stato» Forse anche per questo la McA leese • 47 anni, sposata da 21 con un dentista e madre di tre figli (Emma di lfi anni e i gemelli Sara Mai e Justin di 12) - ha giocalo la carta dei «ponti da gettare», soprattutto verso il Nord. Con un passato di avvocato, di professore di diritto (è vice rettrìce della Oueen's University di Belfast), di giornalista della Rté irlandese, non sono le parole a mancarle. «Per la presidenza irlandese • mi dice in una via di Ma lahide, poco fuori Dublino - ho un sogno. Voglio esseri; un presidente capace di prò leggere con freddezza la costituzione e di trattare con calure umano tulli coloro che la Costituzione deve difendere». V. se da Londra la voce del «Times» tuona controcorrente, esprìmendo in un editoriale pubblicalo ieri la sua preferenza per Mary Banolli indicandola come «la Mary più vicina alla signora Robinson», la McAleese sa di avere ormai l'Irlanda in pugno. Il gioco delle seconde e delle terze scelte, che trasforma lo spoglio in una lunga teoria di conte e riconte, non darà l'osilo del volo di oggi fino a domani sera o addirittura a saba¬ to. Ma nessuno dubita che, nel finale e decisivo confronto a due, la McAleese dovi ebbe avere il 60% dei voti, e il 4()"ip la Ballotti. Di origini proletarie, Mai-y McAleese ha alle spalle una storia ili impegno, di successo, costruiti su saldi pilastri intellettuali. Ma restano, delle sue origini, un cattolicesimo all'antica, da crociata: e lo spirilo nazionalista che le è valso l'appoggio (esterno, ma influente) di Gcrry Adams. Sono questi, forse, i suoi limiti Soprattutto ci si domanda se questa candidata cosi «brillante, elegante, presentabile ma capace d'intimidire con il suo sorriso d'acciaio» saprà conciliare la nuova Irlanda aperta al mondo la «tigre con gli occhi di smeraldo» del linoni econo mico con l'Irlanda die ha nel sangue la carestia del secolo scorso. «Quando mio padre aveva l'I anni andò al Nord a cercare lavoro», racconta nelle vie di Balbriggan: «In una foto con i compagni di scuola erano tutti scalzi. Ma quei tempi sono passati: i miei Ire figli usano Nikr, Ailidis e Rcebok», La piccola folla applaude. Cerche tutti, con lei, vorrebbero dimenticare quel (lassa lo: per molti era solo ieri. Fabio Galvano Un comizio di Maiy McAleese

Persone citate: Adams, Mary Banolli, Mary Banotti, Mary Robinson, Robinson