Il Toro spazza i ribassi dalle Borse europee

min Il Toro spazza i ribassi dalle Borse europee Lo strappo di Hong Kong (+18,8%) spinge al rialzo tutti i mercati ma non le piazze del Sudamerica Milano guadagna il 4,88% e recupera 31 mila miliardi MILANO. Martedì la grande paura; ieri il giorno della riscossa, con rialzi su tutte le piazze europee. E' un bollettino di vittoria, turbato solo dalla forza delle oscillazioni, quello che arriva dalle Borse: +4,88 Milano, con il Mibtel a quota 15043, su del 2,44% Londra, addirittura del 6,32% Parigi, mentre Francoforte recupera il 6,29%. E per oggi le certezze restano ancora poche: mentre Wall Street ha chiuso ieri sera, dopo forti oscillazioni, con un rialzo di soli 8,35 punti (+0,1%), in America Latina si spargono voci di crisi di alcune banche che influenzano i mercati. Nel quadro positivo, San Paolo del Brasile chiude così in ribasso del 6,02% e Buenos Aires perde il 3,63%. Parte da Hong Kong, spinta a sua volta dalla rimonta di Wall Street, l'ultima - per ora - fase di queste giornate convulse: nell'ex colonia dove adesso sventola la bandiera di Pechino l'indice Hang Seng fa il balzo record del 18,8% che pareg¬ gia i conti con gli sfracelli della vigilia e anzi riporta un po' in positivo il bilancio rispetto a lunedì. Da lì il rialzo si propaga veloce al resto dell'Asia, dove tranne per qualche eccezione, tutte le Borse sembrano intonate in positivo, Tokyo in primo luogo, con una crescita del 3,33%. A Milano la partenza è a razzo: +5,38% l'avvio della seduta, con un grande ritorno dei compratori sul mercato. Già martedì pomeriggio i prezzi di saldo a Piazza Affari e il buon avvio di Wall Street avevano spinto la corrente degli acquisti. Adesso si compra a piene mani, anche quelle Telecom di cui solo 24 ore prima mezzo mercato sembrava volersi disfare. Arrivano fino a quota 10.940, le azioni di quella che sarà la società più capitalizzata del listino, poi chiudono in salita del 4,41% a 10.813 lire. Il mercato resta volatile per tutta la seduta, stretto tra l'euforia per un ribasso che sparisce e l'ansia per la riapertura di Wall Street, fino a limare il rialzo al 3,6%. Poi si riconforta un po' quando, alla fine della giornata italiana, la Borsa Usa apre in rialzo e anche il discorso del governatore della Federai reserve Alan Greenspan, assai calibrato, non mette a repentaglio un equilibrio faticosamente trovato. Il bilancio finale è tutt'altro che disprezzabile con un rialzo del 4,88% - il secondo per entità nella storia dell'indice Mibtel - che riporta nella capitalizzazione complessiva di Borsa 31 mila miliardi di quei 43 mila «bruciati» nel ribasso della seduta precedente. Ma è soprattutto la mole degli scambi che è impressionante: 3.412 miliardi, anche in questo caso il secondo risultato nella storia di Piazza Affari se si escludono le sedute tecniche con le scadenze sui derivati. E l'entità degli scambi - sostengono gli operatori - mostra come non sia stata solo la speculazione a muoversi ieri. Del ritorno degli acquisti beneficia un po' tutto il listino. In ripresa le Eni ( + 5,9%), le Generali (+4,2%), le Comit (+4,7%), le Credit (+4,7%), le Olivetti ( + 5,4%). Meno brillanti le Fiat, che comunque recuperano il 3,8% a 5.723 lire. Bene le Edison (+4,7%) e le Sondel (+6,6%). Terminano invece poco variate le Fondiaria ( + 0,21 %) e le Pirelli ( + 0,34%). Il titolo più brillante del Mib30 è stato quello dell'Ina che, sospeso per mezz'ora nel pomeriggio per eccesso di rialzo, è stato riammesso a parametri allargati e ha messo a segno un balzo in avanti del 12,09% a 2.624 lire. Ma durerà la ripresa dei mercati asiatici, o da Oriente arriveranno nuovi crack che scateneranno l'effetto-domino sulle altre Borse mondiali? Proprio dalle Borse dell'Asia gli operatori economici invitano alla cautela. Tanto per cominciare, le chiusure asiatiche sono state in buona parte inferiori allo slancio delle aperture. Poi, la borsa di Taiwan ha chiuso in netto ribasso, come ha fatto quella di Bangkok, sebbene lì influisca anche la grande incertezza politica determinata da un governo impopolare ed accusato di inettitudine economica. Poi, alcuni broker temono che la ripresa possa essere effimera. «Non si può certo dire che le borse asiatiche si siano già stabilizzate - ha affermato Mikio Takada, direttore generale della Nikko Securities a Tokyo - perchè il tumulto dei giorni scorsi non sembra esaurito ed i mercati continueranno ad essere caratterizzati da grande volatilità». Infine, restano gli interrogativi sull'aggancio del dollaro di Hong Kong a quello americano, che la speculazione potrebbe infrangere». E gli occhi restano puntati anche sulle agitate piazze latinoamericane. [r. e. s.] Parigi e Francoforte riprendono oltre il 6% Londra si ferma al 2,44% min

Persone citate: Alan Greenspan, Hang, Mikio Takada