Ucciso il Rasputin di Belgrado

Zoran Todorovic, direttore generale di una grande società petrolifera Ucciso il Rasputin di Belgrado Zoran Todorovic, direttore generale di una grande società petrolifera Era un fedelissimo della famiglia Milosevic BELGRADO. Un dirigente della «sinistra unita jugoslava», il partito di Mirjana Markovic, moglie del presidente federale Slobodan Milosevic, è stato assassinato ieri mattina a Belgrado. La vittima, Zoran Todorovic, noto anche col soprannome di Kundak («calcio di fucile»), era componente del direttivo del partito e direttore generale della società «Beopetrol». E' stato abbattuto alle 8,30 davanti alla sede dell'azienda, nella zona nuova della capitale, mentre si apprestava a recarsi nel suo ufficio. Secondo la prima ricostruzione della polizia, un sicario solitario gli ha sparato con una pistola mitragliatrice «Skorpio», mentre stava scendendo dalla sua automobile. Nell'agguato è rimasta ferita un'altra persona che si trovava assieme a Todorovic sulla vettura e che potrebbe essere il suo autista o guardia del corpo. L'uomo si chiama Sinisa Milenkovic ed ha 32 anni. Il delitto sembra prodotto dall'atmosfera di «mantelli neri e pugnali» che si respira tra i nuovi ricchi nati dalle sanzioni CrivL'opposiziodella c e dalla guerra. La vittima, 42 anni, era nata a Sabac, circa 60 chilometri a Ovest di Belgrado. Laureato in Scienze Politiche, era sempre stato un militante comunista fino a divenire, nel 1994, uno dei fondatori, con la Markovic, della «Sinistra unita jugoslava» (Jul). In particolare nel partito, in cui era il numero due, si occupava del settore privatizzazioni. E nella famiglia Milosevic era considerato un fedelissimo. L'opposizione democratica lo aveva più volte accusato di aver sfruttato l'amicizia della Markovic per arricchirsi, fino a conquistare una posizione di vertice nella «Beopetrol», società petrolifera tra le maggiori del Paese. La stessa opposizione ha immediatamente collegato l'omicidio alla corruzione del regime: «Esso è la logica conseguenza del crimine, della corruzione e della mancanza di legalità - afferma un comunicato del Partito Democratico dell'ex sindaco di Belgrado Zoran Djindjic - che si sono diffusi dopo l'avvento al potere di Milose¬ vic». Come «maestro in affari» Todorovic ha avuto Dragan Tomic, attuale facente funzione di presidente serbo, leader del Parlamento e direttore generale della «Jugopetrol» (la più grande compagnia petrolifera jugoslava). La Jul ha diffuso, diverse ore dopo il delitto, un comunicato nel quale ha condannato l'uccisione di Todorovic, sostenendo che si tratta di un «tentativo di destabilizzare la Jugoslavia (Serbia e Montenegro)». «Il colpo che ha ucciso il compagno Zoran - si legge nel comunicato - è un colpo contro il nostro Paese, la pace, la dignità e la libertà». E' la terza volta in pochi mesi che viene assassinato un uomo della cerchia più ristretta di Milosevic. In aprile era stato ucciso un generale della polizia, consigliere del presidente per la sicurezza, e in giugno un socio di affari del figlio di Milosevic, Marko. Le indagini non hanno finora identificato i responsabili dei due delitti. [Agi-Ansa] Crivellato di colpi mentre scendeva dall'auto L'opposizione: una conseguenza della corruzione del regime Zoran Todorovic, detto Kundak, e, a destra, un agente di polizia che si sporge dentro l'auto della vittima (FOTO ANSA]

Luoghi citati: Belgrado, Jugoslavia, Montenegro, Serbia