Per Zeroual un trionfo annunciato

7 Per Zeroual un trionfo annunciato Algeria, il partito di governo accusato di minacce e aggressioni. Ha votato il 60 per cento Al Presidente l'80%, l'opposizione scende in piazza ALGERI. Come era ampiamente annunciato dai pronostici, il partito del presidente Liamine Zeroual, il Raggruppamento Nazionale Democratico (Rnd), ha ottenuto la maggioranza dei voti nelle elezioni amministrative svoltesi l'altro ieri in Algeria. Secondo i dati diffusi dal ministro dell'Interno Mustafà Benmansour, per le comunali l'Rnd ha ottenuto 5.453.787 voti e 7242 consiglieri; per le provinciali 4.972.666 voti e 986 consiglieri. Ha votato il 66,6% dei circa 16 milioni di elettori aventi diritto. In totale, il partito di Zeroual e i suoi due alleati di governo - il Fin e il partito islamico moderato Movimento della Società per la Pace (ex Hamas) - hanno ottenuto l'84% dei voti per le comunali e il 70% di quelli per le provinciali. Nelle elezioni politiche dello scorso giugno l'Rnd aveva ottenuto 157 dei 380 seggi della Camera bassa. Il buon risultato delle amministrative per il governo è essenziale non solo come segnale di stabilizzazione istituzionale ma perché è dai consiglieri comunali e provinciali che uscirà la composizione della seconda Camera del Parlamento: gli amministratori locali sceglieranno i due terzi del Consiglio della Nazione (144 seggi), il resto sarà di nomina diretta del Presidente. Il ministro Benmansur ha comunicato che le operazioni di voto si sono svolte «nell'assoluta normalità» e ha affermato che gli algerini hanno dato ancora una volta «prova di patriottismo e di adesione totale al presidente Liamine Zeroual». Il ministro ha anche ringraziato e complimentato le forze dell'ordine per il lavoro svolto. Ma i grandi partiti del¬ l'opposizione hanno contestato i risultati accusando l'amministrazione e militanti dell'Rnd di aver riempito le urne di schede false, e hanno annunciato che faranno ricorso. Alcuni partiti hanno affermato che i loro candidati e militanti hanno subito minacce e aggressioni. La polizia ha disperso senza incidenti una manifestazione improvvisata del Raggruppamento per la Cultura e la Democrazia (Red) che protestava contro i risultati elettorali. La formazione di opposizione ha denunciato «frodi diffuse e flagranti». Oltre trecento persone si erano concentrate davani alla sede dell'Rcd per dirigersi verso il ministero dell'Interno ma sono state disperse dalla polizia antisommossa. I risultati forniti dalle autorità che danno una chiara vittoria al partito del presidente Zeroual e ai suoi alleati erano largamente previsti ma gli osservatori giudicano poco credibile la percentuale di affluenza alle urne fornita dal ministero dell'Interno. «La società algerina sta subendo una violenza inaudita e se vogliamo essere Chiesa di questo popolo dobbiamo essere con tutta la società sotto questa violenza, che minaccia un intero popolo e non solo i cristiani». Lo afferma l'arcivescovo di Algeri Henri Teissier chiedeno inoltre alla «comunità internazionale simpatia e attenzione non solo alle stragi, ma anche alla normalità». Teissier - intervenuto ad un dibattito a Roma sui cristiani nel Maghreb con monsignor Giovanni Martinelli, vescovo di Tripoli in Libia, monsignor Antonio Peteiro, arcivescovo di Tangeri in Marocco, e monsignor Fouad Twal, arcivescovo di Tunisi - spiega che in Algeria i cattolici, dopo l'«invito» dell'ottobre del '93 a tutti gli stranieri a lasciare il Paese, sono rimasti in pochi, ma quei pochi hanno visto avvicinarsi molti musulmani, proprio perché «siamo rimasti per solidarietà: siamo divenuti un elemento prezioso nella resistenza comune, nel rispetto delle differenze». La libertà di culto per gli stranieri in Algeria è reale, c'è collaborazione tra cristiani e musulmani nel settore della carità e dell'assistenza sociale. Dal '93 in Algeria la Chiesa ha perso la maggioranza dei suoi membri stranieri, sono rimasti alcuni anziani dai tempi della colonizzazione, alcune donne sposate con algerini, tecnici dei pozzi petroliferi, alcuni studenti africani, 120 preti e 200 suore. le. st.]