La sfida della Lega mai più con Roma

Mille candidati, 43 liste, 200 deputati da eleggere. «Sarà affluenza-record» La sfida della Lega: mai più con Roma Mille candidati, 43 liste, 200 deputati da eleggere. «Sarà affluenza-record» Domani il voto padano. Bossi: «Ci boicottano» MILANO. Umberto Bossi, in viaggio per la fiaccolata e il comizio di Vicenza, dice che di queste «Elezioni Padane» non dovrebbe parlarne. La Lega, prova a ripetere, non c'entra. «Le ha organizzate il Governo provvisorio della Padania, no?». Come se fossero due cose diverse. Come se Lega e Bossi, domani, avessero altro da fare. E invece così proprio non è, come dimostra l'ira di Bossi contro «l'informazione di regime». Il quotidiano «La Padania», ieri, sotto il titolo in verde «Elezioni padane - 2» ha protestato: sull'appuntamento di domenica, sotto un bianco gazebo e non più in «gabina», «è sceso il quasi totale silenzio dei mezzi di comunicazione italici». La Rai ne darà conto lunedi sera, quando Bossi sarà da Bruno Vespa. Fuori tempo massimo. Elezioni padane o più semplicemente una manifestazione, un'iniziativa di partito? Roberto Maroni, che al momento della Padania sarebbe il premier, cancella la seconda ipotesi. «Sono elezioni vere e proprie, e non ci sono leggi che le possano impedire. I vari tentativi, dal Viminale a una Procura della Repubblica che voleva sequestrare le schede di voto, si sono persi per strada. Su quattromila sindaci interpellati per le autorizzazioni, dove mettere seggi e gazebo, solo un paio avevano tentato di opporsi». Per la verità sono stati gli organizzatori a modificare le richieste. Non più spazi per «seggi elettorali», ma per «iniziative di partito»: spazi inferiori ai nove metriquadri, e dunque gratis. Ecco perché, dal Viminale, si insiste nel dire che la domenica del voto padano vale quanto una sfilata dal Monviso al Po o poco più. La macchina organizzativa della Lega è alla prova, ma quanti saranno gli elettori? Dei 1146 candidati, delle 43 liste, dei 200 parlamentari da eleggere, di Antonio Costato candidato di Rovigo pronto a regalare diecimila lire ai primi mille sedicenni che andranno al gazebo, della nuova sede del Parlamento Padano che sarà a Chignolo Po, Pavia, nel Castello che fu di Re Liutprando il Longobardo, deH'«autocertificazione» per evitare brogli o doppio e triplo voto si sa abbastanza. Ma sarà la solita battaglia sui numeri a stabilire se queste elezioni avranno un peso nella politica e quale. Maroni spera di bissare i cinque milioni che nel maggio di quest'anno avrebbero votato il referendum sull'autodeterminazione della Padania. Dieci milioni nei gazebo? Bossi non si sbilancia, se non per ribadire che «stampa e televisioni di regime ci hanno boicottato». Slogan sui manifesti, «Felici, si vota!». E poi? In via Bellerio, sede della Lega e del quotidiano «La Padania», Bossi e Maroni hanno passato il pomeriggio ai microfoni di «Radio Padania Libera». Chi telefona vuol sapere dove e come si vota, in due ore nessuno domanda: perché? Di elezioni, alla radio, Bossi sì che ne parla: «Dal 9 novembre, quando ci sarà la prima seduta, avremo il nostro Parlamento Costituente, libero finalmente!». Maroni annuncia e legge un documento del «Comitato di Liberazione della Padania» dal titolo «Ecco la via gandhiana alla Padania». La novità è che i padani tra sei mesi torneranno al gazebo: perché ad aprile '98 saranno pronte le due opzioni da sottoporre a referendum: Padania libera e sovrana, e dunque secessione, oppure Padania libera in un'Italia confederale? «Da lunedì posso tornare a Roma», dice Bossi. Nella sua Padania lascia un Parlamento che gli copre le spalle con quelle due opzioni, una di rottura e l'altra di mediazione. «Dipende anche da quello che troverò a Roma dice -. Mi pare che la situazione sia piuttosto chiara: nel dubbio che Berlusconi non tenga più, per le sue note vicende, stanno preparando un contenitore per l'accordo tra Ulivo e Polo, o meglio tra palo e Polo o meglio ancora tra ladro e palo. Ma prima di lunedì c'è la domenica del voto...». Chi vincerà tra le tre Uste favorite, il centro-sinistra di Marco Formentini, il centro-destra di Vito Gnutti e i cattolici di Giuseppe Leoni? Bossi, se lo sa, non lo dice. Come non rivela a chi andrà la sua prìferenza. Per scommettere su chi vince basterebbe sapere per chi vota Bossi, ma anche in Padania «il voto è segreto...». Candidati, liste e programmi. Quello dei «comunisti padani»? «Esproprio dei beni del Vaticano: con il ricavato pagheremo il debito pubblico e aiuteremo il proletariato». Quello della lista dura «Muro per la Padania»? ((Azzeramento di ogni grado e abbassamento a livello impiegatizio di tutti i funzionari statali delle attuali istituzioni, dai marescialli ai magistrati, perché tutti sanno che Giustizia, Scuola, Sanità, Poste ecc. sono inefficienti, corrotte o di parte». Alle elezioni corrono anche le Uste di Marco Pannella e Nando Dalla Chiesa, deputato dell'Ulivo. Pannella non voterà, non risiede in Padania. Dalla Chiesa potrebbe, e in questo caso non sarebbe l'unico parlamentare italiano. Nei gazebo del Veneto, assicura il presidente della Regione Giancarlo Galan, andranno deputati di Forza Italia. Pure loro, «Felici, si vota!». Giovanni Cerruti Slogan sui manifesti «Felici, si vota!» Il leader: «Pronti alla prima seduta del nostro Parlamento» Maroni: «I tentativi di bloccarci si sono tutti persi per strada Dei 4 mila sindaci interpellati, solo due volevano opporsi» Liste elettorali: 43 Candidati: 1.146 Parlamentari da eleggere: 200 di questi Veneto: 36 Lombardia: 68 Emilia: 23 Romagna: 8 Friuli: 7 Trieste: 2 Liguria: 13 Piemonte: 34 Val d'Aosta: I Trentino: 4 Sud Tirolo: 4 T Collegi elettorali: Orario di voto: dalle 9 alle 21 Gazebo utilizzati: 22 mila (più 2 mila postazioni mobili per raggiungere le frazioni). Costi: 100 milioni, secondo il «premier padano» Roberto Maroni. Requisiti elettorali: residenza in «Padania». Limite di età: può votare chi ha compiuto i 16 anni. Scrutatori, rappresentanti di lista, attivisti impegnati ai sèggi: 70 mila Sede del Parlamento: j il Castello Procaccini che fu di re Liutprando a Chignolo Po, provincia di Pavia. | ) Favoriti: la lista progressista: di Marco Formentini, quella:; ; liberal-democratica di Vito il Gnutti e quella cattolica di 11 Giuseppe Leoni. Outsider: i «Comunisti ff padani», e gli «Immigrati per la Padania», f«Unione Pa cianaAgricoltura, Ambiente, Caccia e Pesca» di Erminio Boso, la lista veneta dei «Leoni Padani», i bergamaschi del f «Muro per la Padania». Neopadani: i «Cittadini del Nord per un'Italia democratica» di Nando Dalla Chiesa, deputato dell'Ulivo e la «Lista Pannella» di Marco Pannella. Maroni: «I tentativi di bloccarci si sono tutti persi per strada Dei 4 mila sindaci interpellati, solo due volevano opporsi» L'ex sindaco di Milano Marco Formentini che guida la lista laborista L'ex ministro dell'Industria Vito Gnutti: guida la lista liberaldemocratica Nella foto a sinistra l'ex senatore Erminio Boso Qui accanto Nando Dalla Chiesa