«I'Italia è pronta per l'Euro»

«I/Italia è pronta per l'Euro» «I/Italia è pronta per l'Euro» De Silguy: sull'orario trattino le parti sociali MODENA DAL NOSTRO INVIATO Prova tre Ferrari a Maranello, paragona l'Italia ad un giocatore di rugby che «ha fatto il punto e ora deve trasformare la meta», e poi promuove l'orario di lavoro a 35 ore, a patto che la riduzione avvenga nel rispetto dei principi della concertazione e del dialogo sociale. Il responsabile europeo per le politiche monetarie, Yves Thibault de Silguy, arriva fra gli industriali modenesi e si divide fra il Cavallino Rampante, la «cattedrale dell'auto», come la chiama subito, e i capitani d'impresa a cui ribadisce con convinzione quasi ossessiva che «l'Euro partirà dal gennaio 1999 come previsto e sarà fortissimo». Alla fine ci scappa anche un paragone fra Prodi e Schumacher. E' più facile che il tedesco vinca il Mondiale o che l'Italia vada in Europa? Sorride il commissario bretone: «A Jerez vincerà il migliore»; quanto all'Unione monetaria, Roma «ce la farà di sicuro, se compirà gli sforzi necessari». E' un incoraggiamento e non una critica. Dal palco dell'Associazione Industriali di Modena, seduto al fianco del padrone di casa Luca Montezemolo, il commissario europeo risponde alle domande dell'economista Mario Deaglio senza lesinare complimenti all'azione di risanamento condotta dall'Italia. «Sono stati ottenuti risultati senza precedenti - dice -. Il calo del deficit è stato rapido, il debito ha im¬ Certo ci saranno delle novità, insiste il francese con malizia, ricordando le dispute del '95 fra Roma e Parigi sulla lira sottovalutata. Una è che non si potrà più giocare col cambio per dare ossigeno alle imprese e, pertanto, sarà necessario avere «una gestione responsabile dei salari» per non togliere competitività al sistema industriale. Con questo stesso spirito, a suo avviso, bisogna affrontare il problema delle 35 ore, soluzione possibile «in alcuno condizioni, per alcune aziende e in alcuni mercati». Ma, assicura, la cosa più importante è che la riduzione sia il frutto di un processo di concertazione. E una legge andrebbe in questo senso? «Bisogna vedere come ci si arriva». La commissione Ue pensa comunque che prima o poi l'Unione dovrà occuparsi di rendere più compatibili le regole del mercato del lavoro. «Giungiamo all'appuntamento con l'Euro senza un'armoniz¬ zazione delle normative fiscali e dei parametri sociali - dice -; è chiaro che bisognerà fare qualcosa pur rispettando le specificità nazionali, visto che non si può imporre in Italia la filosofia della cogestione sviluppata dallo aziende tedesche, e non si può chiedere ai tedeschi di rinunciarvi». Seive un equilibrio, lo stesso che l'Euro potrà garantire all'industria, ai lavoratori e ai mercati. E qui vale l'esempio del crash delle Borse asiatiche: «Due anni fa la crisi messicana ha indebolito le monete europee; ora l'impatto è stato differente». La condizione è dunque che l'Euro sia credibile e solido, come le economie dei partecipanti che non devono allentare l'impegno di risanamento per il quale, garantisce de Silguy, vale un vecchio proverbio francese: «Non è mai troppo tardi per fare bene». Poi diventa tutto più facile. Marco Zatterin boccato il giusto cammino e il tasso d'inflazione (2,1 per cento nel '98 stando alle previsioni di Bruxelles) sarà per la prima volta dal 1973 più basso di quello tedesco». Manca solo la legge finanziaria, aggiunge, ed «è questo che io attendo di vedere», perché deve essere «la prova che gli sforzi di riequilibrio sinora effettuati stanno diventando un processo duraturo di convergenza verso le performances dei Paesi più virtuosi». In questa prospettiva, perfino la situazione sulla carta disastrosa del rapporto debito-pil (siamo al 123 per cenlc contro il 60 richiesto da Maastricht) potrà essere guardata con più tolleranza, dato che l'Euro stabile porterà ad un calo dei tassi d'interesse e che ogni punto in meno del costo del denaro è un punto in meno di debito. Anche perciò, spiega il commissario, l'Italia è uno dei Paesi che hanno più da guadagnare con l'Uem. Yves Thibault de Silguy responsabile europeo per le politiche monetarie A destra il presidente della Ferrari Luca di Montezemolo

Persone citate: De Silguy, Ferrari Luca, Jerez, Luca Montezemolo, Marco Zatterin, Mario Deaglio, Prodi, Schumacher, Yves Thibault