Musica e cinema con i «Fratelli»

Musica e cinema con i «Fratelli» Musica e cinema con i «Fratelli» Venerdì 17 ottobre allo stand della Mescal ore 15,30 i Fratelli di Soledad e il crìtico cinematografico Stefano Della Casa discutono di «Musica e cinema». L'incontroèacuradiTorinoSette, Smemoranda e Hiroshima mori Amour. LEGGEVO un'intervista ai Radiohead e alla domanda su quale musica avesse influenzato il loro ultimo disco, la risposta era: «Quella di Ennio Morricone». Strano, ma vero. A mio parere la musica nel cinema ha una caratteristica basilare: l'immortalità. Tempo fa ho scritto una canzone dedicata al troppo presto dimenticato Gian Maria Volonté; per cercar di ricordarlo, di immaginarlo in vita, ho riascoltato le colonne sonore di alcuni film che lo vedevano protagonista. Ed eccolo lì, nei panni del cattivo di «Per un pugno di dollari» e «Per qualche dollaro in più», o in quelli del commissario corrotto di «Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto». E se tra cinquantanni fossi sulla famigerata isola deserta con solo un walkman a mia disposizione, ricomparirebbe ancora, immortale,-come le note Morricone. La musica nel cinema è fondamentale, spesso è parte integrante del film stesso; fondamentale è l'affiatamento tra regista e compositore... la coppia: Felhni-Rota e Leone-Morricone come Sala-Pulici o PlatiniBoniek? C'è poi la volta in cui la musica non è originale, ma brani editi vengono scelti appositamente per fare da commento sonoro al film. Ecco allora le opere di Kubrick, come «Arancia meccanica» e «2001 odissea nello spazio» o, per citare l'esempio più recente, secondo me tra i più riusciti, il collage musicale curato da Trent Razor dei N.I.N. per «Naturai born killers». E c'è pure la colonna sonora bellissima come quella utilizzata da Spike Lee per «Crooklyn», con una selezione di musica nera che spazia da Curtis Mayfield a Joe Cuba passando per i Jackson Five; ma il film in questione, per dirla con il grande saggio Paolo Villaggio da Genova, «è una stronzata pazzesca». Ho finito, ci vediamo al salone e ne parliamo più approfonditamente. Tra l'altro, è da quando ho poggiato la penna sul foglio che la voce di Giovanni Lindo Ferretti dei Csi mi ricorda che I FIGLI DEGLI OPERAI, I FIGLI DEI BOTTEGAI, I FIGLI DI CHI E' QUALCUNO E DI CHI NON LO SARA' MAI... Potere della Musica? O potere del Cinema? Giorgio Zorro Silvestri Fratelli di Soledad

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