I «Tamburi lontani» ricordano Pellerossa
I «Tamburi lontani» ricordano Pellerossa I «Tamburi lontani» ricordano Pellerossa Martedì 21 ottobre alle 17 TorinoSette presenta in sala Berlino la proiezione in anteprima di «Tamburi lontani», il film sul Festival Pellerossa 1997 diretto da Alberto Signetto e Pierfranco Milanese. In questo articolo, i due registi spiegano il significato e gli obiettivi del loro lavoro. UNA operazione indipendente: non commissionata, non garantita. Solo voluta. Una piccola società per un grosso impegno produttivo. Un documentario di creazione su uno dei più importanti eventi musicali dell'estate '97. Un giovane festival musicale che si impegna nella sfida di uscire - anche geograficamente dalla «riserva protetta» della città per aprirsi agli spazi liberi e sconfinati della prateria. Un luogo manicomiale liberato dall'orrore concentrazionario del passato che, grazie a coraggiosi cambiamenti, si propone come dimora ideale della libera e gioiosa aggregazione delle tribù musicali che percorrono il nostro tempo. Le prove, i concerti ed i complicati rapporti con gruppi e cantanti - dalle star internazionali ai gruppi indipendenti - che uno show-business sempre più occhiuto e protervo tende a rinchiudere nella sua gabbia d'oro. I ragionamenti, le attese, le ansie di chi a caldo organizza e lavora,"" e insieme, sotto la luce fredda della luna, le riflessioni «sul campo» degli addetti ai lavori. L'irruzione dell'imponderabile, del caso meteorologico o istituzionale che sia - nel fra¬ gile e complesso meccanismo dell'organizzazione. I flussi umorali delle troupes, le sue esaltazioni, le sue stanchezze nel corso dei venti lunghi giorni di totale presenza nel luogo-festival, che ineluttabilmente si trasformano in scelte narrative per un evento vissuto e non solo documentato. E, infine, la scelta di una esile finzione realista - con addetti ai lavori trasformati in «attori che recitano» il loro stesso ruolo reale - come filo conduttore di una realtà pensata sin dall'inizio come oggetto di modificazione. L'accumulazione cronologica e al tempo stesso caotica di visioni che lentamente, inevitabilmente diviene attraverso il tormentato iter del montaggio ponderata, e dunque discutibile, sovrapposizione di senso. Una sfida narrativa, che parte da un rifiuto «estetico» dell'attualità: passare dalla documentazione alla riflessione, o, più ancora, passare dal tempo di riproduzione dell'immagine alla riproduzione dell'immagine del tempo. Mentre dalla vuota prateria che ha ospitato il quotidiano rito ossessivo del sound-check raggiunge ancora la città l'eco interminata di lontani tamburi. Pellerossa '97. Annullamento della cronaca, affollamento dei ricordi, ribaltamento dei tempi, confuzione dei ruoli. Come smemorati. A Collegno. Pierfranco Milanese Alberto Signetto
Persone citate: Alberto Signetto, Pierfranco Milanese
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