E IL VATE SCOPRI' IL CINEMA

E IL VATE SCOPRI' IL CINEMA E IL VATE SCOPRI' IL CINEMA VATE PRI' NEMA e di suggestioni arcaiche segna d'altronde tutte le operazioni ci nematografiche legate in qualche modo a D'Annunzio e realizzate a Torino. Dal 1911 al 1921, infatti, l'Ambrosio produce nove film tratti da sei opere di D'Annunzio (tra cui «La fiaccola sotto il moggio», «La Gioconda», «L'innocente»). Di questi, sono attualmente conservati soltanto «Sogno di un tramonto d'autunno» e la seconda versione di «La nave», realizzata da Gabriellino D'Annunzio e Mario Roncoroni, e dominata dall'interpretazione di Ida Rubinstein che unisce una gesticolazione spezzata e frammentaria ad una singolare intensità espressiva. La sua recitazione produce una suggestione particolare che ben si inserisce nella tradizione del divismo di Lydia Borello e di Pina Menichelli. Al contrario, l'unica esperienza cinematografica di Eleonora Duse va in direzione opposta ai moduli recitativi degli Anni Dieci: l'interpretazione di «Cenere» punta infatti all'intensità interiore, al controllo dei gesti e dell'espressione, più che alla spettacolarità e all'enfasi. La sua immagine di attrice è rimessa in questione e pare acquistare una fisionomia profonda e una densità segreta. E da una donna che ha vissuto con D'Annunzio una relazione personale e artistica intensa viene forse la proposta di interpretazione e di gusto più antidannunziana di tutto il cinema muto italiano. Paolo Bei-tetto

Persone citate: D'annunzio, Eleonora Duse, Gabriellino D'annunzio, Ida Rubinstein, Lydia Borello, Mario Roncoroni, Paolo Bei-tetto, Pina Menichelli

Luoghi citati: Torino