«La casa del nonno» novità con la Innocenti e Piero Nuti di I. A.

TEATRO ERBA TEATRO ERBA ALLA RICERCA DELLE RADICI «La casa del nonno» novità con la Innocenti e Piero Nuti u u N viaggio alla ricerca delle proprie origini, lo scontro tra la città e la campagna, le inquietudini dell'adolescenza: sul filo delle emozioni tanto care a Pavese, passando per la «Vita di Milarepa» con pagine tratte da Nuto Revelli, si dipana «La casa del nonno», il nuovo lavoro della compagnia Torino Spettacoli. Debutterà all'Erba, dopo un'anteprima al Teatro Comunale di Cossato, martedì 21 ottobre fuori cartellone, si fermerà fino al 2 novembre ed avrà due interpreti d'eccezione come Adriana Innocenti (nella foto) e Piero Nuti, sul palco insieme a Emanuele Arrigazzi e al piccolo Amedeo Morello per la regia di Girolamo Angione. E di Angione, insieme a Matteo Bottone e Giulio Gaj, è il testo dello spettacolo, cbe immagina un breve squarcio della vita di Lorenzo, studente universitario iscritto ad Ingegneria. Lui è figlio di un operaio Fiat venuto in città dalla campagna per cercare fortuna, e in un momento di crisi, all'indomani della morte del nonno, decide di cambiare la sua esistenza troppo normale. Allora parte, va in montagna nella casa del nonno, cbe mai il vecchio aveva voluto abbandonare, e inaspettatamente scopre cbe il padre ha messo in vendita quelle mura. Comincia così per il protagonista un itinerario «iniziatico e sapienziale», come spiega Angione: un viaggio che ha come guide due figure esemplari, quelle di Melania e di Don Aurelio. La prima è una vecchia misteriosa, legata al mondo e alle radici della montagna, e rappresenta il legame con il passato. Il secondo è un prete colto - modellato sulla figura di Don Milani -, ha cinquantacinque anni ed un passato da prete «impegnato» che dalla campagna è arrivato in città negli Anni 60 per poi venire relegato in montagna. Ma c'è anche Simone, un bambino, che scandisce il tempo delle sette giornate, tutte con un titolo a sottolineare i momenti di crescita di Lorenzo: da «Senza luce» alla conclusiva «Partenza». Riprendendo le parole del «Decameron» di Pasolini, Adriana Innocenti e Piero Nuti hanno commentato così il loro impegno per questo lavoro: «Non basta più sognare l'opera, perchè oggi esiste un nemico terribile del teatro, che è la massificazione dell'immagine, operata dalla televisione e dal cinema. Oggi è necessario rendere vivo ciò che è scritto attraverso la parola, che nel teatro diventa equivalente ad un vero primo piano cinematografico». Monica Sicca ALFA FIGLIO D'ELEFANTE Per la rassegna «Primavera Europa: con dedica al teatro francese», in corso all'Alfa Teatro di via Casalborgone, va in scena venerdì 17 ottobre alle 21 (e alle 10 per le scuole) lo spettacolo «Figlio d'elefante» di Richard Demarcy, con il Naif Theatre di Parigi. Tratto dall'omonimo romanzo di Rudyard Kipling, è una divertente favola adatta ai piccolissimi come agli adulti, un racconto iniziatico che si svolge in uno spazio usato al meglio. Un armadio, alcuni pneumatici, una sedia e un cuore che batte (sul tamburo) creano una scenografia semplice e leggera per dare risalto alla storia di un curioso bambino-ele¬ fante che abbandona la famiglia e se ne va da solo in cerca di risposte (in bici, tandem, sci, skateboad) attraverso la giungla. Nel suo viaggio delle meraviglie lo accompagna la musica, soprattutto africana, che sarà suonata e cantata dagli attori stessi. L'ingresso allo spettacolo costa 25 mila lire (ridotto 20 mila), 10 mila per le scuole. La rassegna, a cura di Bergamasco & Alasjarvi in collaborazione con il Centre Culturel Francais di Torino e il Dams, proseguirà in musica l'I 1 e 12 novembre con il Quartetto Nomad e il 4 dicembre con la compagnia Bruleur des ponts professionel. Informazioni al 54.52.71. JUVARRA METTI UNA SERA A TEATRO «Metti una sera a teatro» è stata, per due anni, la formula di un abbonamento «trasversale» valido per 15 teatri. L'iniziativa ha riscosso un notevole successo di pubblico nelle precedenti edizioni e non sono pochi i segnali che fanno ben sperare anche per l'imminente stagione teatrale di abbonamenti. L'incontro previsto per martedì 2i al Teatro Juvarra, è un tentativo di proporre un bilancio dell'esperienza fatta finora, e, precisamente, un seminario di presentazione della ricerca operata sul pubblico di «Metti una sera a Teatro». Al dibattito, introdotto, alle ore 15, dall'assessore per la Cultura Ugo Pe-rone, parteciperanno Luca Dal Pozzolo, dell'Artlab, Roberto Morano, segretario regionale Agis, e Sergio Martin, del Teatro Juvarra (dalle 15,15 alle 16,15). Dalle 16,30 alle 18,30 sono previsti gli interventi di Jean-Michel Guy, del ministero della Cultura francese, di Carla Bodo, direttore dell'Osservatorio dello Spettacolo e di Piero Soresi, direttore di Comunicazione e Marketing al Piccolo Teatro di Milano, moderati da Ugo Bacchella. Il seminario è un momento di riflessione per gli operatori e per tutti gli addetti ai vari servizi culturali: come sviluppare la domanda e come qualificarla, quali sono i fattori determinanti di successo, come cambia la domanda di spettacolo nel nostro Paese e in Europa, quali i limiti e gli sviluppi di una campagna abbonamenti, quali le strategie di promozione e marketing degli organizzatori teatrali. ■ [i. a.]

Luoghi citati: Bergamasco, Cossato, Europa, Ingegneria, Parigi, Torino