E la Sinfonia n° 2 di Schumann interpretate da GerdAlbrecht

RAI RAI LA NATURA DI DVORAK E la Sinfonia n° 2 di Schumann interpretate daGerdMrecht IL quarto concerto Rai della stagipne mette insieme due compositori che all'orchestra hanno affidato opere diventate tra le più celebri, Dvorak e Schumann. Tuttavia tale criter rio, in questo caso, vale solamente per il secondo, di cui sarà proposta la «Sinfonia n. 2 in do maggiore op. 61», mentre del musicista ceko saranno eseguite le tre ouvertures del ciclo «Natura/vita e amore» che, pur di grande suggestione, non hanno mai raggiunto vera popolarità. d li di h i ggpMa vediamo meglio di che si tratta, non prima di avere ricordato che gli appuntamenti, con Gerd Alhrecht sul podio, sono al lingotto giovedì 23 alle ore 20,30 e venerdì 24 alle ore 21, e all'Auditorium della Rai di piazza Rossaro sabato 25 alle 16,30. La «Sinfonia n. 2» di Schumann nacque ih un periodo di abbattimento morale da parte del musicista, il quale tuttavia seppe fornire nel Finale una calda espressione di felicità e di ottimismo. L'opera si avvale di un magistero contrappuntistico che l'autore aveva di recente irrobustito con studi appropriati: il che avvicina questa Sinfonia alla «Jupiter» di Mozart, oggetto del resto di un esplicito riferimento epistolare di Schumann. Ma, osserva Arnfried Edler, la tecnica AD una settimana esatta dal grande violino di Gidon Kremer, l'Unione Musicale propone un interessante confronto ravvicinato con un altro dei massimi interpreti di questo strumento, il russo Igor Oistrakh (mercoledì 22, ore 21, Auditorium Rai, serie pari). Figlio del sommo David - e attenzione, il figlio di Igor, Valéry, sta salendo lui pure a grandi passi la scala dell'olimpo musicale come violinista - Oistrakh è ormai un beniamino delle platee torinesi, per le quali ha suonato a più riprese un repertorio ampio ed eclettico, com'è nelle sue consuetudini. ' E' proprio nei programmi di grande respiro, infatti, che egli riesce a.mostrare l'acutezza dell' analisi e la profondità dì lettura che gli sono propri; senza trascurare - visto che è un figlio d'arte, e per di più di scuola moscovita la bellezza del suonò e la tecnica strepitosa. E, a propòsito di tecnica e di virtuosismo, vale forse la pena, sottolineare come Oistrakh non li metta in evidenza tra baluginii luciferini p pose divistiche, ma ne faccia, in modo apparentemente casuale e semplice, un mezzo espressivo importante né più né meno del fraseggio o della proprietà di stile. Accanto al violinista, siede la pianista - e moglie - Natalia Zertsalova: mai come in questa occasione viene vogpa di tirar fuori la vecchia questione che in nessun caso un buon pianista si limita ad accompagnare il violinista, ma che, sostenendone il canto e cantando a propria volta, entra da protagonista nel processo creativo: nel caso della Zertsalova si può risparmiare il fiato, il suo curriculum di interprete di Nellafoto afianco il direttore . d'orchestra GerdAlbrecht che guiderà il complesso della Bài '_ Nell'immagine ... in basso ilviolinista Igor Oistrakh con la moglie Natalia Zertsalova