LUCARELLI: CERCO LA META' NASCOSTA di Carlo LucarelliMirella AppiottiDario Voltolini

LUCARELLI: CERCO LA META'NASCOSTA LUCARELLI: CERCO LA META'NASCOSTA AVETE ascoltato «Blue suede shoes» di Elvis Presley? Adesso potete decidere se condurre il racconto iniziato da Carlo Lucarelli verso una trama nera, misteriosa, o invece sul versante romantico, rosa. Troverete il racconto di Lucarelli in Internet (all'indirizzo www.lastampa.it @ Nero&Rosa) e la possibilità di inviare un seguito che non superi le 25 righe. Avete tempo fino a domenica sera, h. 24. Ogni settimana Carlo Lucarelli, la nostra redazione e una commissione di lettori del Premio Grinzane Cavour sceglieranno i due migliori, uno Nero e uno Rosa, che verranno pubblicati il giovedì su Tuttolibri. Di lì riparte la staffetta, che durerà sette settimane, fino al 4 dicembre. Uno dei due racconti, il Nero o il Rosa, verrà premiato dalle nostre giurie nell'ambito di SalonB.it, al Lingotto di Torino, giovedì 4 dicembre. A ciascuno dei sette autori che avranno contribuito alla staffetta narrativa via internet verrà regalato il Vocabolario Treccani con CD-Rom. E' necessario che nell'inviare il vostro spicchio di racconto specifichiate l'indirizzo postale e il recapito telefonico. UNA storia, qualsiasi storia può, deve?, aprirsi con un mistero. «Storia rosa quando alla fine il mistero si scioglie, nera se il mistero rimane». A Carlo Lucarelli, oggi (e non solo perché è un giovane «quasi» maestro del noir, alunno di Simenon e di Scerbanenco) il «rosa» pare il percorso più difficile. Curioso perciò di sapere quale destino i lettori fabbricheranno a quella pupa che, tutta nuda sotto il soprabito di plastica (nera), lui ha piazzato un venerdì di ottobre davanti alla vetrina del negozio di elettrodomestici, accerchiata da maschi minacciosi: disobbediente a una banda di criminali o scoperta da un fidanzato geloso mentre aspetta l'amante? E chissà se sulla scacchiera del gioco avremo, alla fine, più pedine nere o più rosa. «Così, a "freddo", contenti magari di essere smentiti, si potrebbe propendere per il nero». L'autore di Carta bianca, L'e¬ state torbida, Via delle oche, Lupo mannaro si serve d'un esempio: l'effetto stampa per Diana d'Inghilterra: «E' stata molto più forte la storia "nera" della sua morte che non quella "rosa" delle sue nozze. L'anima della gente, la sensibilità di oggi è nera, una vena sempre più cruda e dura. Ma non lo dico in senso negativo: è la voglia di spiegare, di capire che porta al noir». Una voglia più agevole da soddisfare, andando a»li estremi? Dopo tanti thriller ambientati nel passato pur recente, il ventennio, Salò, le elezioni italiane del '48 oltre a Guernica, «Almost blue», il suo ultimo libro per Einaudi, tratta la storia purtroppo attuale di un serial killer e lei è stato «accusato» di seguire una moda, di essere caduto in trappola. «Me lo sono Chiesto anch'io, all'inizio; ho poi capito che era la via giusta per quello su cui volevo continuare a indagare, la metà nascosta di noi. Il rituale che l'assassino a ripetizione mette in scena diventa per lo scrittore una chiave per entrare nella pazzia. D'altra parte la propensione a scrivere di cose Carlo Lucarelli Il suo ultimo romanzo «Almost blue» è uscito da Einaudi «La propensione a scrivere di cose oscure è nata in me dal saccheggio della infinita biblioteca gialla di mia madre» oscure è nata in me molto prima di certi studi sulla polizia sotto il fascismo che hanno costituito la traccia dei miei esordi, e ben prima di incontrare, da cronista, poliziotti e criminali diventati poi miei amici: è nata dal saccheggio della infinita biblioteca gialla di mia madre». E, in seguito, forse come una specie di «riscatto» dalla frequentazione assidua di generi ritenuti «bassi» come il fumetto «dalla quale con i miei compagni ci sentivamo terribilmente frustrati con l'unica salvezza nel meraviglioso patronage di Oreste del Buono». Ma in questo romanzo di solitudine c'è anche una storia d'amore incarnata nell'ispettrice Grazia, alter ego dell'ormai noto commissario De Luca: una spia della sua anima «rosa»? «Potrebbe anche essere così. Grazia è un personaggio attorno al quale continuerò a lavora¬ re: la porterò sulle autostrade, zone mai raccontate, zone ambigue, l'unico posto in Italia nel quale i negozi sono aperti 24 ore su 24 come a New York, un mondo a parte, dove l'autogrill, per le città di terra, è il porto, un babelico crocevia di passioni e orrori. E amore, perché no?». Infatti tra rosa e noir il discrimine potrebbe essere anche molto sottile. «Se decidessi di scrivere una vera storia "rosa" - spiega Lucarelli - utilizzerei certamente i canoni del thriller: un mistero, qualche colpo di scena, la storia d'amore è un noir senza morti e senza violenza. Apparentemente». Che cos'è per lei questo gioco? g«Lo stesso gioco dello scrittore: solo che invece di una testa, ce ne sono potenzialmente centinaia di migliaia...». Nere? Rosa? INTERNET, benché sia a tutti gli effetti una novità tecnologica, è un luogo che sembra «naturalmente» favorevole alla scrittura,'un luogo verso cui la scrittimi sembrava orien tarsi fin da prima che venisse allestito. Il rapporto tra Internet e la scrittura è ricco e vario. Si consideri anche solo questo ovvio e banale fatto: la maggior parte delle comunicazioni in rete è fatta di testi scritti. Se si teme che Internet possa avere un impatto negativo sulla scrittura, cosa si sarebbe dovuto dire all'avvento del telefono? I navigatori di Internet sono persone che comunicano scrivendo, e in questo gruppo planetario di scriventi non è difficile vedere quantomeno le condizioni ambientali favorevoli alla presenza di quegli scriventi un po' particolari che sono gli scrittori. Tutti i navigatori hanno esperienza di prose e versi, magari amatoriali, che si mescolano al flusso di scrittura meramente comunicativa, sanno - se lo vogliono - raggiungere Bbs o gruppi di discussione o siti letterari dove depositare o prelevare racconti, poesie, recensioni, consigli, bibliografie. Fluttuano nella rete manuali di scrittura creativa messi a disposizione gratuita da docenti della materia. E' ovvio che sia così: nella rete c'è di tutto, quindi anche cose connesse con la scrittura. Anche chi coltiva interessi per la scultura può trovare nella rete una quantità di cose interessanti, ma non (ancora?) le sculture stesse: i testi, invece, sembrano fatti apposta. Oltre a questi esempi di scrittura non meramente funzionale alla comunicazione, Internet ha ospitato e ospita veri e propri testi di scrittori, tanto che la diffusione di questo fenomeno impone di riconsiderare u concetto di diritto d'autore, di complicare le norme che lo tutelano. Che tipo di testi viaggiano in Internet, quali scrittori ne sono gli autori? La risposta sta diventando sempre di più quella che ha il Dna stesso della rete: qualunque. E' una fase superata, quella dei romanzi e dei racconti reperibili nella rete che avevano la rete stessa (anzi La Rete) come argomento. Troviamo quindi Sterling, ma anche Updike. II destino di Internet come mezzo di comunicazione sembra ragionevolmente essere quello di una cosa a cui ci si abituerà, e allora cadranno una dopo l'altra tutte le immagini che essa ha alimentato, sia quelle ideologiche, enfaticamente positive o esageratamente demonizzanti, sia quelle letterarie che hanno dato vita a un'estrapolazione del futuro prossimo a partire dal presente tecnologico. Ma proprio allora, quando da figura in primo piano Internet sarà stata invece assorbita dallo sfondo tanto da diventare impercettibile (come oggi il telefono, la radio, ecc.), si daranno le condizioni "per un ripensamento della rete e del suo mondo che ne facciano emergere tutti i valori di metafora, di simbolo. Un esempio di come la scrittura possa in profondità cogliere certi aspetti della rete e farne non solo un tema,, ma anche e contemporaneamente un'immagine generatrice della narrazione e un suo significato metaforico, è rappresentato dal racconto di Daniele Del Giudice «Evil Live», nel suo recente Mania (Einaudi, 1997). C'è infine un modo di concepire Internet non come flusso di testi, né come luogo alternativo alla carta per la pubblicazione di testi, né come tema di estrapolazioni narrative, né come metafora a cui un narratore possa dare corpo. E' quello di vedere Internet stessa come un testo. Da questo discutibile ma interessante punto di vista, che è quello espresso da Lorenzo De Carli {Internet, Bollati Boringhieri, 1997), ogni tipo di rapporto tra scrittura (e scrittori) con la rete verrebbe potentemente ridimensionato: c'è un solo testo, Internet, di cui nessuno è l'autore, che si riferisce a se stesso dall'interno e che nessuno potrà mai leggere completamente Non credo che quella di Internet come testo sia una immagine davvero convincente. Preferisco pen sare più laicamente alla rete come a una tappa nello sviluppo tecnologico delle telecomunicazioni. Tuttavia l'idea ha il fascino inquietante del pericolo, quindi vuol dire che tocca qualche nervo da qualche parte. E penso che tocchi il nervo dello scrittore, forse • tra tutte le figure che navigano in rete - di lui sola mente: una sapienza antica dice che c'è un oceano in cui confluiscono tutti i fiumi dei racconti del mondo. Questa è, per uno scrittore, una bella immagine. L'idea, invece, che ci sia un solo racconto, sia esso Internet o qualunque altra cosa, nonostante tutte le crisi dell'autore e del soggetto e dell'identità e persi no della narrazione è, per uno scrittore, un'idea terribile. Valga come primo antidoto questa doppia possibi lità fornita dal gioco narrativo di Lucarelli. Come minimo i racconti dei navigatori e dei surfisti in In temei alla fine saranno due, e naufragare sarà ancora dolce in questo mare, John Updike, tra i primi a proporre una staffetta narrativa in Internet John Updike, tra i primi a proporre una staffetta narrativa in Internet Mirella Appiotti Dario Voltolini

Luoghi citati: Grinzane Cavour, Guernica, Italia, New York, Torino