Per Ross missione tra i veleni di Aldo Baquis

Netanyahu ribadisce che non ci sarà nessuna sospensione degli insediamenti Netanyahu ribadisce che non ci sarà nessuna sospensione degli insediamenti Per Ross missione tra i veleni Arriva l'inviato Usa e la tensione cresce TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Il mediatore statunitense Dennis Ross è tornato ieri in Medio Oriente per una nuova spola diplomatica di tre giorni nel corso della quale è di nuovo chiamato a «quadrare il cerchio», ossia a conciliare da un lato le richieste israeliane di una lotta ad oltranza da parte dell'Anp contro il terrorismo islamico e dall'altro le richieste palestinesi sulla realizzazione di un profondo (e già concordato) ritiro israeliano in Cisgiordania e sul congelamento totale dogli insediamenti ebraici. Come già altre volte in passato, la sua missione diplomatica è disturbata inoltre da un netto aumento della tensione nel Libano meridionale. Ieri l'impazienza palestinese è stata accresciuta da una dichiarazione del premier Benyamin Netanyahu, che di fatto rinviava alle calende greche i prossimi ridispiegamenti dell'esercito israeliano in Cisgiordania, e da una dichiarazione del suo ministro delle comunicazioni Limor Livnat, che escludeva una sospensione («time-out») degli insediamenti. «Il popolo ebraico ha già patito una "sospensione" di duemila anni, durante la Diaspora», ha ri¬ levato la signora Livnat. «Mi pare che basti». In Israele d'altra parte viene seguito con preoccupazione il moltiplicarsi dei contatti fra l'Anp e il fondatore di Hamas, sceicco Ahmed Yassin. Ieri Yassin ha esortato l'Anp a liberare 70 militanti di Hamas arrestati dopo gli attentati suicidi di Gerusalemme (30 luglio, 4 settembre) e a riaprire le istituzioni islamiche chiuse nelle settimane passate. «Hamas e Anp - ha detto lo sceicco - devono combattere uniti contro le cospirazioni di Stati Uniti e Israele, volte a seminare divisioni nel popolo palestinese». Nei contatti con Yassin il presidente Yasser Arafat tenta di ottenere l'impegno di Hamas «a non creare imbarazzo all'Anp» con nuove stragi in Israele. Molto di più, probabilmente, Arafat non può fare in questa fase contro il terrorismo islamico dopo che Israele ha rilasciato lo sceicco Yassin (che scontava un ergastolo) e dopo che a settembre re Hussein di Giordania ha cercato di imbastire una mediazione politica fra Hamas e Israele. Con l'emissario di Madeleine Albright, Arafat cercherà quindi di concentrarsi sulla necessità di congelare gli insediamenti ebraici nei Territori per poter poi procedere come propone lo stesso Netanyahu - alla discussione degli accordi definitivi di pace nei Territori. Esperti palestinesi hanno approntato per Ross (che la scorsa notte era atteso da Arafat a Ramallah) un programma di computer che mostra in vivida forma grafica il progressivo estendersi delle colonie durante il governo Netanyahu. Intanto la guerra di usura in Libano continua a mietere vittime: sabato sono morti altri due soldati israeliani, mentre ieri una carica esplosiva deposta dagli sciiti Hezbollah ha provocato la morte a Jezzine (Libano meridionale) di due civili, un libanese e un egiziano. Intanto le autorità israeliane si sono piegate alla ragion di Stato nella vicenda che ha per protagoni¬ sta il diciassettenne Samuel Sheinbein, ricercato negli Usa per omicidio. Il Congresso americano aveva sospeso una tranche di aiuti a Israele per un ammontare di 75 milioni di dollari se il giovane non fosse stato loro riconsegnato: ieri il procuratore generale Eliakim Rubinstein ha annunciato che Sheinbein può essere estradato. Il ragazzo è accusato dell'assassinio del diciannovenne Alfredo Enrique Tello a Rockville (Maryland). Il presunto killer era poi fuggito in Israele dove aveva dichiarato di essere di diritto cittadino israeliano, e dunque non estradabile, in quanto anche suo padre lo era. In un primo tempo le autorità di Gerusalemme gli avevano dato ragione. Aldo Baquis Gerusalemme cede a Washington, sarà estradato il giovane ebreo americano ricercato per omicidio in Maryland Qui accanto lo sceicco Yassin e nella foto a destra l'inviato americano Dennis Ross con il premier israeliano Netanyahu