LO STATALISMO DIVENTA STORIA di Alfredo Recanatesi
Da Riina a Badalamenti il clan degli irriducibili LO STATALISMO DIVENTA STORIA conteranno prospettive di crescita, progettualità, forza competitiva, capacità di tessere le alleanze più convenienti. Al di là del bisogno del Tesoro di far cassa, questa maturazione del mercato finanziario e dei risparmiatori costituisce uno scopo primario di una politica di privatizzazione delle imprese pubbliche. Una politica che, con questa operazione, segna punti a vantaggio sia su chi la ritiene inibita dalle forze stataliste, sia su chi ne critica le lentezze. Per il primo aspetto, la coincidenza della privatizzazione della Telecom con le turbolenze che hanno spinto un piede del governo fin oltre l'orlo della crisi è certamente occasionale. Dopo una operazione di questa dimensione, tuttavia, sarà più diffìcile sostenere lo spostamento del governo verso la sinistra neocomunista. Certo, due grandi privatizzazioni rimangono nel limbo delle decisioni politiche; quella con la quale lo Stato dovrebbe perdere la maggioranza assoluta dell'Eni che tuttora detiene e quella dell'Enel, e su entrambe vi sono forti opposizioni politiche tra le quali quella di Rifondazione comunista è solo la più palese. Difficilmente le vedremo in questa legislatura; ciò nondimeno la privatizzazione della Telecom porta il totale realizzato ad un livello di tutto riguardo che mette al riparo il governo e la maggioranza dall'accusa di statalismo. Anche dal lato dei liberisti le critiche diventano più ardue. Avevano fatto rumore quando la quota di proprietà pubblica fu ceduta dall'Ili al Tesoro; dissero che era una statalizzazione fatta per mandare alle calende la privatizzazione. Invece, malgrado le difficoltà, le farraginosità, le resistenze, gli ostacoli burocratici e i ritardi normativi, la residua quota di proprietà statale della Telecom è arrivata sul mercato nei tempi annunciati. E' stata una prova di determinazione che il management della Telecom ha saputo dare e per la quale è legittima la soddisfazione manifestata dal presidente Guido Rossi. Ma evidentemente era esplicito anche il mandato affidato dal governo a questo management quando, con un improvviso ribaltone che non mancò di suscitare polemiche, lo aveva nominato. Era appena la scorsa primavera. Alfredo Recanatesi
Persone citate: Guido Rossi
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