Monti «Brava Italia ma i rischi sono molti» di Valeria Sacchi

«Il governo non deve abbassare la guardia» «Il governo non deve abbassare la guardia» Monti: «Brava Italia ^ ma i rischi sono molti» «Fasepromettente, però il traguardo verso l'Euro non è ancora raggiunto» MILANO. «L'Italia sta vivendo una fase molto promettente, anche se il traguardo verso la Moneta Unica non è ancora certo,.come del resto non è certo per altri Paesi. Ma è anche una fase insidiosa se non si saprà valutare il rischio di una partecipazione inadeguata al nuovo quadro di competitività». Il monito a non abbassare la guardia viene da Mario Monti. L'occasione è l'inaugurazione del nuovo Anno Accademico della Bocconi, di cui è presidente. Dopo aver ricordato che non più tardi di due anni or sono «il governo sembrava non rendersi ancora pienamente conto dell'importanza e delle prospettive dell'Euro»,'Monti ha riconosciuto che «nel '96 c'è stato un soprassalto, sono stati raddoppiati gli sforzi della finanziaria, siamo ritornati nello Sme, e oggi, almeno in termini quantitativi, gli obiettivi della finanza pubblica sono in linea con Maastricht». Tra una settimana l'Italia rientrerà nell'accordo di Schengen sulla abolizione delle frontiere, la comunità internazionale apprezza gli sforzi. Ma guai a considerare questi risultati come definitivi, guai a sottovalutare i rischi del post-Euro. «Con la Moneta Unica il quadro della competitività diventerà infatti ancora più spietato, ancora più difficile la concorrenza, più perfetto il commercio elettronico - continua il commissario -. Altri Paesi altre istituzioni bancarie e finanziarie si affacceranno. Ciò richiede una maggiore Mario Monti flessibilità». Insomma, «la sfida comincia». E se finora ci siamo concentrati sul disavanzo, ora bisognerà tornare a spingere sul pedale degli investimenti, dovrà calare la pressione fiscale e quindi necessariamente ridursi la spesa pubblica corrente. Tutte sfide che ci troveremo ad affrontare da soli, poiché non ci sarà più la pressione dei «vincoli esterni» a, farci rigar dritti. «Ce la faremo?» si chiede Monti. «Saprà la cultura italiana generare pressioni sulle imprese e sui politici perché le azioni necessarie vengano intraprese?». A questo processo non potranno essere estranee la formazione e la scuola. Ma le prospettive, a questo proposito, sono preoccupanti, ammette Monti, ricollegandosi alle critiche che poco pri ma il rettore Roberto Ruozi aveva sollevato contro la riforma Berlinguer che «va verso una progressiva riduzione dell'autonomia degli atenei». Un male' perché, spiega Monti, oltre all'integrazione nel mondo, l'Europa dovrà risolvere «attraverso la cultura della tolleranza» il problema della «integrazione interna», ossia dei forti movimenti migratori dalle aree geografiche più povere a quelle più ricche. Migrazioni che appesantiranno ulteriormente il nostro sistema scolastico che, proprio per questo, ha più che mai necessità di evolversi. Valeria Sacchi Mario Monti

Persone citate: Berlinguer, Mario Monti, Roberto Ruozi

Luoghi citati: Europa, Italia, Milano