Scalfaro: Italia unita per i giovani

Dalla Val di Susa nuovo monito a Bossi ad una settimana dalle elezioni padane Dalla Val di Susa nuovo monito a Bossi ad una settimana dalle elezioni padane Scalfaro: Italia unita, per i giovani «Molti senza lavoro, pensiero che mi toglie il sonno» GIAVENO. Parole d'ordine: «Lavoro ai giovani, pensiero che spesso mi toglie il sonno», «Maggior senso di giustizia», «Ingresso, tutti insieme, dal Nord al Centro al Sud, in Europa». Prendendo esempio dalla Resistenza, dal «sogno per una libertà che non si acquisisce per sempre, che avevamo e che con il fascismo abbiamo perso», Oscar Luigi Scalfaro, ieri alle 9,30 ha incominciato la visita a Giaveno, Coazze e Gravere. I primi due, centri della Val Sangone, il terzo dell'Alta Valle di Susa, luoghi «martoriati» dal nazifascismo negli Anni Quaranta, in episodi di lotta partigiana e di «grande eroismo», in questo estremo lembo di Nord-Ovest. E come sprecare quel «sogno» di libertà?, si è domandato il primo Capo dello Stato che dal dopoguerra si è avventurato sin qui, quasi al confine con la Francia, dove si riunirono la 43a brigata «De Vitis» e la 41a brigata «Garibaldi» per combattere i tedeschi, lasciando sul campo quasi 300 caduti. E fra questi monti Scalfaro, dopo aver assistito alla messa officiata dall'arcivescovo di Torino, cardinal Giovanni Saldarini, nella piazza di Giaveno, presenti sindaci, autorità civili e militari, ha consegnato la medaglia d'argento al valor militare al gonfalone del Comune, in rappresentanza di tutta la vallata. Subito dopo ha reso onore ai più di cento partigiani sepolti nell'Ossario di Forno di Coazze. Infine ha scoperto una lapide a Gravere, in Valle di Susa, nella borgata dove i partigiani fecero saltare un viadotto ferroviario per impedire il passaggio ai nazifascisti. L'appello all'unità d'Italia è arrivato a una settimana dalle cosiddette «elezioni padane», volute dalla Lega (che Scalfaro non ha mai citato) e ha preso spunto dai partigiani che combatterono a fianco a fianco nella Resistenza: piemontesi, calabresi, toscani, siciliani, lom¬ bardi. «Anche gente che avrebbe potuto dire: "La nostra terra, il Sud, è libera, andiamocene, i problemi, quassù, sono del Nord", ma non l'ha detto». E questa terra, ha ricordato il Presidente, «è stata bagnata da molto sangue, tra gli altri sono stati trucidati due ragazzi di 14 anni, come si fa ad uccidere due ragazzi?». E adesso c'è chi «vuole dividerci». Nessuna contestazione. Anzi, molto entusiasmo, durante la visita: gente per strada ad attendere il corteo presidenziale, ad applaudirlo, bandiere tricolore ai balconi. E a Giaveno anche la «cabala»: nei bar erano esposti i numeri che, secondo la «smorfia napoletana», avrebbero dovuto essere giocati al Lotto, su tutte le ruote: l'84, il Presidente; il 90, la medaglia; il 39, Giaveno; il 18, la data. Al municipio di Coazze l'incontro più «affettuoso», con i bimbi delle materne e delle elementari e con i ragazzi delle medie: canti partigiani, inni alla libertà e la lettura - con molta commozione delle lettere di due giovanissimi partigiani condannati a morte dai nazisti il 22 dicembre del 1944, che annunciano ai genitori: «Domani moriremo. Buon Natale. Noi lo trascorreremo in Paradiso». Giuseppe Sangiorgio

Persone citate: De Vitis, Giovanni Saldarini, Giuseppe Sangiorgio, Oscar Luigi Scalfaro, Scalfaro