Ufo Robot sfila contro Berlinguer

Cronache Proteste in tutta Italia intonando canzoni dei filmetti. Marciano anche 100 mila studenti di destra Ufo Robot sfila contro Berlinguer In350 mila: «A scuola vogliamo contare di più» ROMA. Il «Che» non abita più qui, sfrattato dai cuori degli studenti è stato sostituito da Ufo Robot, da Goldrake e anche da Lady Oscar. Sono loro, i protagonisti dei primi fumetti giapponesi importati in Italia, i miti della generazione che durante gli anni della-Milano da bere e della Roma ladrona aveva da poco abbandonato i pannolini. E che del '68 hanno sentito parlare dell'eskimo di mamma e papà appeso nell'armadio. Adesso sono al liceo e fanno i cortei come i loro predecessori, chiedono riforme e contestano il poco coinvolgimento nelle decisioni che li riguardano. Ma lo fanno a modo loro. Invece di sventolare bandiere con l'effigie del comandante Guevara preferiscono i loro eroi e cantano a squarciagola i ritornelli della loro infanzia passata in gran parte davanti alla televisione, una sorta di baby sitter virtuale. Niente più Bandiera rossa, Internazionale, Inti Illimani, canti partigiani. Per le strade di Roma, dove ieri hanno sfilato in 20 mila, si sono sentite soltanto le musiche dei cartoon giapponesi. E' la noia a unire i 350 mila ragazzi (secondo i dati della «Rete Studentesca» che raccoglie Uds, Udu e Gio-Art), scesi in piazza in tutta Italia per cambiare le regole, per una rapida riforma della scuola, per ottenere 20 mila miliardi destinati alla formazione e lo statuto degli studenti. Insofferenza per il '68, un anno di cui si sono appropriate da allora tutte le generazioni. Ma adesso le nuove leve si ribellano. «Siamo stufi dei soliti cliché e di slogan che non ci appartengono», spiega Antonio Ragonesi, responsabile studenti della sinistra giovanile. «Il '68 non ci appartiene, noi siamo cresciuti con questo complesso. Rivendichiamo la nostra storia e le cose che ci hanno accompagnato nella crescita. Tra queste ci sono i fumetti, c'è qualcosa di male? Le musiche dei personaggi dei car toon ci fanno compagnia anche al le feste non solo ai cortei». Insomma, gli studenti ultimo modello si fanno sentire, ma con allegria. Resiste, però, un drappello di irriducibili che insiste con il repertorio sessantottino. I giovani di Rifondazione comunista non rinunciano infatti a urlare: «Fascisti, borghesi, ancora pochi mesi». E tra canti e proteste le manife stazioni sono state un successo in 130 città. Record di presenze a Mi lano con 25 mila studenti. Seguono Roma con 20 mila e Napoli con 10 mila, dove il traffico è andato in tilt. A Torino si sfilerà sabato, perché i tempi organizzativi sono stati troppo stretti. «Nessun governo è amico», assicurano gli organizzatori dell'Unio ne degli studenti. «Noi giudichia mo solo sui fatti. A questo governo chiediamo che si sbrighi ad approvare la riforma e un nostro maggiore coinvolgimento nelle decisioni che ci riguardano». «Tante promesse, tante aspettative da parte di questo governo - dice coordinatore dell'Uds Maurizio Zammattaro -, ma poi non c'è stato lo scatto». Una frattura con il mi nistro dell'Istruzione Luigi Berlinguer e la maggioranza «avvenuta quando ci si è resi conto che questa maggioranza non era in grado di fare una legge sulla parità della rappresentanza studentesca ri spetto a quella dei docenti negli organi collegiali». Una lontananza che è aumentata «quando il gover no si è presentato alla discussione sul Welfare State, dimenticando la formazione». Punto cruciale la pa rità tra scuole pubbliche e private Gli studenti dell'Unione non la vogliono e raccoglieranno firme per un disegno di legge che ha come base una proposta legislativa del 1959 di Ferruccio Pani, uno dei padri della Repubblica, per «regolamentare e non finanziare le scuole private». La nuova generazione si affanna a parlare di «fatti» e non di politica, ma poi in piazza rimane divisa dagli steccati. Come a Roma, dove come sempre - ci sono stati due cortei, quello della sinistra e quello della destra. Erano 100 mila secondo Azione Giovani e Azione Studentesca - i giovani di destra che hanno manifestato in decine e decine di grossi e piccoli centri: hanno dichiarato guerra alle riforme proposte da Berlinguer, accusato di voler attentare all'«integrità della cultura nazionale», e hanno chiesto le rappresentanze nazionali degli studenti, l'abolizione dei libri di testo obbligatori, uno spazio maggiore alla cultura umanistica, programmi e testi «non faziosi» e una commissione d'esame tutta interna per la maturità. Da Berlinguer è arrivata comunque la «benedizione»: «Manifestazioni allegre e piene di vita, mi auguro anche piene di voglia di studiare. Il processo di riforma in corso non vuole assolutamente farsi senza il contributo di chi la scuola la vive. Sulle idee e sulle proposte continueremo a confrontarci». Maria Corbi RADIOGRAFIA DI UNA PROTESTA LE CIFRE 350 mila studenti medi e universitari di sinistra, secondo la Rete Studentesca (Uds, Udu, Gio-Art) 100 mila giovani di destra, secondo Azione Giovani e Azione Studentesca I CANTI * 1. Goldrake 2. Lady Oscar 3. Capitan Hariock 4. Heidi 5. Occhi di gatto I CANTI STORICI Canzoni degli Inti Illimani, L'intemazionale, Bella Ciao e altri canti partigiani, Bandiera Rossa GII SLOGAN * 1. «Cambiamo il futuro con le nostre idee» 2. «Le nostre idee spazzeranno via tutta questa burocrazia» 3. «Governo datti una mossa» 4. «Nessun governo ci farà stare zitti - Meno parole più diritti» «Il futuro dell'Italia è nella sua memoria - Più soldi alla scuola, più studio della storia» * Si riferiscono ai cortei della sinistra LE RIVENDICAZIONI (da sinistra) 1. Riforma complessiva del sistema formativo 2. Ventimila miliardi di investimenti in tre anni 3. Statuto dei diritti e doveri degli studenti 4. Autonomia scolastica e legge quadro sul riordino dei cicli 5. Intervenire concretamente sul costo dei libri di testo, dei trasporti e delle mense LE RIVENDICAZIONI (da destra) 1. Guerra alle riforme proposte dal ministro Berlinguer 2. Rappresentanze nazionali di studenti 3. Abolizione dei libri di testo obbligatori 4. Uno spazio maggiore alla cultura umanistica 5. Una commissione d'esame tutta intema per la maturità 5. CJ ultori Ven

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