In Montenegro retata di spie di Milosevic

In Montenegro retato di spie di Milosevic BALCANI L'accusa: volevano manipolare il ballottaggio presidenziale che vede favorito il candidato anti-Belgrado In Montenegro retato di spie di Milosevic Undici arrestati, è la più grave crisi tra «fratelli» neo-jugoslavi zagabria NOSTRO SERVIZIO Undici agenti segreti di Milosevic sono stati arrestati nel Montenegro. La polizia, che ricerca ancora una spia serba, li ha fermati in un albergo di Podgorica, poche ore dopo il loro arrivo nella capitale montenegrina. Erano armati e la loro «missione» era quella di manipolare il ballottaggio delle elezioni presidenziali che si terrà domenica, affermano gli inquirenti di Podgorica. In seguito a un interrogatorio serrato la polizia montenegrina ha scoperto che dieci tra gli undici agenti di Belgrado hanno precedenti penali e che tutti hanno fatto parte delle milizie serbe che hanno combattuto in Croazia e in Bosnia. Le spie di Milosevic hanno confermato di aver avuto il compito di contattare un collaboratore di Momil Bulatovic, il presidente montenegrino uscente. Ma non hanno specificato in che cosa consisteva il lavoro che dovevano svolgere e per il quale hanno ottenuto, per loro stessa ammissione, parecchio denaro. L'arresto del gruppo da parte della polizia montenegrina segna l'episodio finora più drammatico del raffreddamento dei rapporti tra Serbia e Montenegro, le due Repubbliche che costituiscono la FederazfOHe;jugOslava e che Milosevic usava definire «i due occhi di una testa unica»v Per anni infatti il leader serbo, attuale capo di Stato jugoslavo, ha dominato il Montenegro attraverso il suo uomo di fiducia, il presidente Bulatovic che ha seguito senza fiatare tutte le direttive del regime di Belgrado.. Ma l'insoddisfazione dei montenegrini è andata crescendo per via della sempre più drammatica situazione politico-economica in cui si è ritrovato .il Paese, isolato dalla comunftà~"iMternazionale e in posizione di inferiorità 'rispetto alla Serbia. «Stiamo pagando a caro prezzo gli errori di Belgrado». E' stato il premier Milo Djukanovic a ribellarsi per primo al grande fratello. Ed è stato subito appoggiato dalla gran parte dei montenegrini. Djukanovic ha quindi lanciato la sfida al presidente Bulatovic, candidandosi alle presidenziali. Inspiegabilmente, mentre i sondaggi lo davano favorito, nel primo turno il giovane premier non è riuscito a battere l'avversario. Anzi, sembra che Bulatovic abbia ottenuto qualche voto in più. Ma non abbastanza per vincere. La sua sconfitta sarebbe un duro colpo per Milosevic che non può permettersi di «perdere» anche il Montenegro, che Belgrado considera Serbia del Sud. In realtà, la piccola Repubblica che si affaccia sull'Adriatico sembra divisa in due tra gli autonomisti da una parte e i seguaci di Milosevic dall'altra. L'attuale presidente gode dell'appoggio della parte settentrionale del Paese storicamente collegata alla Serbia, nonché dei 30 mila profughi serbi rifugiatisi nel Montenegro in seguito alla guerra. Il premier invece ha il sostegno della polizia, dei media e degli elettori urbani che vogliono le rifórme. A quanto scrivono i giornali indipendendetttidiBelgradb,'pè* 'fermare Djukanovic, Milosevic ha dislocato in tutto il Montenegro' centinaia 'di agenti bhe hanno il compito di intimorire la gente, forzandola a riconfermare Bulatovic. Ingrid Badurina Il presidente della nuova Federazione jugoslava Milosevic