Giornalisti Stop alla 416 in aziende sane

Giornalisti Giornalisti «Stop allo 416 in aziende sane» ROMA. La Federazione nazionale della stampa non firmerà più con gli editori accordi che prevedano la cassa integrazione straordinaria destinata ai licenziamenti. Stop anche agli accordi in applicazione della legge 416 sull'editoria che prevedano prepensionamenti per ristrutturare in presenza di bilanci in attivo o per stati di crisi non «verificati e comprovati». Un grido d'allarme e un appello forte al governo e agli editori quelli lanciati ieri dal segretario della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, illustrando la nuova strategia del sindacato per contrastare la disoccupazione nella categoria e a difesa dell'Inpgi, l'istituto di previdenza dei giornalisti. E la prima vertenza a subire le conseguenze del «no» della Fnsi è quella per il piano di ristrutturazione del gruppo Monti («Giorno», «Nazione» e «Resto del Carlino»). Questo perché il sindacato, spiega Serventi Longhi, «non può sottoscrivere uno stato di crisi per un'azienda che ha un bilancio in attivo, come dimostrano le pubbliche dichiarazioni dell'editore Andrea Riffeser». Lavoro nero, precariato, cassa integrazione, blocco del turn-over, prepensionamenti. E' una fotografia a tinte fosche quella sul mondo del giornalismo. Le redazioni si svuotano, e dei circa 20 mila che vivono della professione solo un terzo lavorano nelle redazioni e sono contrattualizzati (nel '92 erano 9749, alla fine del '96, 9752). Le tutele contrattuali e contributive non raggiungono, se non marginalmente, settori interi come l'emittenza privata locale. Nel 1992 gli importi per i trattamenti pensionistici dovuti all'applicazione della «416» erano di circa 4 miliardi, nel '96 già oltre 25 miliardi. «Esiste il rischio concreto di far finire il bilancio dell'Inpgi in rosso. Ma - avverte Serventi Longhi - il suo fallimento, con il suo assorbimento nell'Inps, comporterebbe per le aziende un aumento del 10% della spesa contributiva».

Persone citate: Andrea Riffeser, Paolo Serventi Longhi, Serventi Longhi

Luoghi citati: Roma