Storia dei calcolatori Dalle schede perforate al floppy disk

 Dalle schede perforate al floppy disk Dalle schede perforate al floppy disk / cartoncini potevano ospitare 80 caratteri, un dischetto un milione e mezzo PRIMA del 1975 i calcolatori utilizzavano come memoria di massa le schede perforate, figlie delle schede adottate da Jacquard nel suo telaio per la tessitura, poi riprese da Babbage nel calcolatore meccanico programmabile. Su una scheda perforata potevano essere memorizzati solo 80 caratteri. Nel 1975 alcuni produttori di calcolatori cominciarono a proporre il «floppy disk» o disco flessibile come memoria di massa. I primi «floppy» erano molto più grandi di quelli di oggi, misurando 8 pollici (un pollice vale 2,54 centimetri). La capacità dei primi supporti era dell ordine di 64.000 caratteri, per cui una sola unità equivaleva a un pacco di 800 schede, con il pregio di non richiedere una faticosa opera di riordinamento quando cadeva per terra. i di fl pLa tecnologia dei «floppy» è migliorata rapidamente nell'arco dei suoi primi quindici anni di vita, sino all'inizio di questo decennio. La dimensione si è ridotta agli attuali 3,5 pollici e la capacita è cresciuta, nonostante la riduzione delle dimensioni, sino a 1,44 milioni di caratteri. Il disco non è più flessibile, ma l'aggettivo «floppy» è rimasto. Oi è ibl i gg ppyOggi è possibile impaccare parecchi milioni di caratteri in un unico dischetto delle dimensioni di un «floppy» ed effettivamente qualche produttore propone supporti da decine di milioni di caratteri. Per il momento, tuttavia, il mercato non sembra aver accolto con entusiasmo le nuove soluzioni, probabilmente per la concorrenza di una tecnologia alternativa: quella del Cd-Rom. La tecnologia del «floppy disk» è la stessa dello «hard disk» di cui abbiamo parlato la settimana scorsa, Il dischetto è ricoperto da un sottilissimo strato di materiale magnetico, ove l'informazione viene scritta e letta lungo piste circolari da testine magnetiche molto simili a quelle dei ben noti registratori usati da molti anni per la musica. Di norma, su ciascuna delle due facce di un disco sono incise 80 tracce circolari. Lungo una traccia l'informazione è suddivisa in nove settori, ciascuno dei quali contiene 1024 caratteri, oltre all'indicazione del numero della traccia e del numero d'ordine del settore stesso. Di conseguenza il volume di informazione scritto su un disco è pari a 80 tracce, moltiplicato 9 settori per traccia, moltiplicato 1024 caratteri per settore, moltiplicato due facce, per un totale di 1,47 milioni di caratteri. Questo numero è leggermente superiore alla capacità netta del disco, che abbiamo visto essere dell'ordine di 1,44 milioni di caratteri; la ragione della lieve differenza è dovuta all'informazione di servizio del tipo di «numero della traccia» o «numero di settore nella traccia» che precede la parte utile di ogni settore. Oltre all'informazione di servizio, ogni traccia contiene un opportuno insieme di bit di separazione fra i diversi campi, che consentono al dispositivo di lettura una loro netta separazione. Tutta l'informazione di servizio ed i bit di separazione fra i diversi campi sono scritti, prima dell'uso del dischetto, in una fase di preparazione chiamata ignobile inglesismo - «formattazione». Vedremo poi come si «formatta» un «floppy disk»; è invece opportuno non imparare affatto come si formatta lo «hard disk», perché la formattazione distrugge tutta l'informazione precedentemente scritta e lo «hard disk» contiene sempre un'informazione molto preziosa, scritta dallo stesso produttore del calcolatore. A questo punto il lettore ha compreso che «floppy-» e «hard- disk» hanno molte cose in comune: i principi di funzionamento, la tecnologia, il ruolo di memoria di massa. Vedremo inoltre nelle prossi- Kw^^^P me settimane che essi sono trattati con gh stessi comandi e sono visti dall'utente come segmenti della stessa realtà. L'evoluzione di questi anni ha accentuato le specializzazioni funzionali: lo «hard disk» si è sempre più strettamente integrato con gli altri circuiti contenuti nel box della macchina, inamovibile ed invisibile dall'esterno. Il «floppy disk» ha invece assunto il ruolo di veicolo di programmi e dati da un calcolatore ad un altro, anche di produttori diversi, immutabile nelle sue caratteristiche per con¬ sentire l'universalità, Così, mentre lo «hard disk» recepiva le novità della tecnologia e accresceva progressivamente la sua capacità sino ai miliardi di caratteri dei computer di oggi, anche di fascia bassa, il «floppy disk», dopo la prima fase di crescita rapidissima, rimaneva Ereticamente fermo a 1,44 mioni di caratteri, Un tempo, pochi dischetti erano sufficienti per contenere tutti i dati memorizzati in uno «hard disk»; oggi mille dischetti equivalgono a 1,44 miliardi di I miglioramenti tecnologici in 15 anni di progressi caratteri e potrebbero non bastare. Per questo, in prospettiva non molto lontana, il «floppy» morirà sostituito dal Cd. Per il momento, tuttavia, il dischetto continua a svolgere due funzioni molto importanti. In primo luogo ci consente di ricopiare dati e programmi da un calcolatore ali altro, più o meno legalmente (speriamo che i magistrati della Procura non mi leggano). In secondo luogo, permette il «back up», ossia il salvataggio del contenuto dello «hard disk» su un magazzino di riserva, anche se scomodo perché costituito de centinaia di dischetti. Ricordate che gli «hard disk» di oggi sono molto robusti, ma mediamente, ogni due o tre anni, si rompono e che 35 torinesi all'anno si buttano nel Po per non aver fatto il «back up».., Angelo Raffaele Meo Politecnico di Torino

Persone citate: Babbage, Jacquard, Raffaele Meo

Luoghi citati: Torino