I raggi cosmici sono salutari?

I raggi cosmici sono salutari? I raggi cosmici sono salutari? Indagini sulle radiazioni nell'alta atmosfera SI è appena conclusa al Cera di Ginevra una campagna di misura per confrontare e calibrare strumenti utilizzati sugli aeroplani per misurare la radiazione cosmica. Si tratta di una serie di esperimenti, due all'anno dal 1993, facenti parte del progetto finanziato dalla Comunità Europea. Dopo aver dedicato molti anni allo studio del radon, della radiazione cosmica di fondo e della radioattività intorno alle centrali nucleari, un gruppo si interessa in modo sistematico ai campi di radiazione in quota per verificare se gli equipaggi dei voli commerciali sono soggetti a rischio. l i f ggTerminata la prima fase, 1993-'95, la seconda fase del progetto, di cui fanno parte il Dias (Dublin Institute of Advanced Studies), l'Università di Saarlandes e il Gsf in Germania, il National Radiologica! Protection Board in Inghilterra, l'Agenzia per la protezione dell'ambiente in Italia e, come subcontractor, il Cern, l'Ssi (Swedish Radiation Protection Institute) di Stoccolma, l'Università di Siegen e il Physikalisch Technische Bundesanstalt di Braunschweig, ha avuto inizio 18 mesi fa, «E' la prima volta che mi occupo di dosimetria - dice Denis O'Sullivan, responsabile del progetto e professore di fisica dei raggi cosmici al Dias, l'Istituto fondato da Sclirodinger dopo la seconda guerra mondiale -, la mia area di ricerca è la fisica dei raggi cosmici. Nello spazio, essendoci meno materia, le interazioni nucleari sono molto più rare di quelle che avvengono nell'atmosfera terrestre. I raggi cosmici provenienti da stelle distanti 10 milioni di anni luce, nel loro lungo viaggio attraversano 4 o 5 grammi di materia, contro i 1000 che incontrano nell'atmosfera in un solo millesimo di secondo». In quota La quantità di radiazioni che si ricevono in aereo vengono stimate in questi mesi con molta precisione nel corso di una ricerca al Cern di Ginevra usando l'apparecchio che si vede nella fotografìa Conclusa una prima serie di misure sugli equipaggi dei voli commerciali: i piloti stanno meglio della media la dose da radiazione aumenta a causa dei prodotti che emergono dalle interazioni nucleari dei raggi cosmici con l'atmosfera e raggiunge un'intensità massima a circa 15 chilometri da terra. In volo l'esposizione non avviene mai a livello del massimo: la maggior parte degli aeroplani commerciali vola fra gli 11 e i 12 mila metri, mentre il Concorde viaggia a 17 mila metri. Tra le miriadi di particelle che si producono dall'interazione dei raggi cosmici con l'atmosfera, i neutroni sono responsabili di una grossa parte della dose totale: l'effetto biologico dipende dallo spettro energetico della radiazione neutronica. «Si tratta di un effetto radiologico globale - continua O'Sullivan - che raggiunge valori misurabili, ma mai troppo elevati e come tali poco dannosi per l'organismo. Solo nel momento in cui se ne accumula una certa quantità bisogna valutarne i rischi». Rischi che comunque sono mimmi considerando che mediamente un equipaggio vola circa 1000 ore all'anno, un tempo la cui la dose integrata si mantiene ancora a livelli bassi. Diverso il caso degli astronauti, costretti a rimanere molto più tempo nello spazio (si pensi ad un'eventuale missione su Marte, che durerà due armi). «Attualmente - dice Hans Schraube del Gsf di Monaco stiamo facendo un esperimento di pura fisica per stimare poi durante l'ultimo anno del progetto gli effetti dosimetrici. Finora non si è trovata una relazione fra danno biologico e radiazione incidente: non c'è nessuna evidenza sperimentale tra le dosi ricevute in volo e un possibile aumento dei tumori. Ciò che invece si nota è che la salute degli equipaggi è in media migliore di quella di un campione di riferimento statisticamente confrontabile, con uguali caratteristiche e abitudini sociali». Le dosi cui sono soggetti i piloti che viaggiano sulle rotte atlantiche sono comprese tra 1 e 5 millesimi di Sievert all'anno, dove il Sievert è l'unità di misura della dose equivalente, non molto superiori al fondo naturale. Per rendere più facile l'interpretazione dei dati, il progetto prevede di confrontare i risultati acquisiti con diversi strumenti su rotte ben note. Tra gli strumenti per la dosimetria delle radiazioni ionizzanti, quelli di tipo attivo danno una risposta immediata grazie a un'elettronica capace di analizzare il segnale inviatogli dal rivelatore. La Tissiie Equivalent Proportional Chamber {Contatore Proporzionale Tessuto Equivalente), di cui si sta progettando una nuova versione all'Ssi di Stoccolma, appartiene a questa categoria. E' un rivelatore delle dimensioni di qualche centimetro riempito di una miscela di gas carbonio, azoto, ossigeno e idrogeno, nelle stesse percentuali presenti nel tessuto biologico. Ai valori di pressione opportuni questo strumento è in grado di riprodurre l'interazione radiazione- tessuto a livello cellulare. Il Linus, Long Interval Neutron Survey-meter [Rivelatore di Neutroni a Risposta Estesa), è stato sviluppato grazie a una collaborazione tra l'Università di Milano e l'Infn (Frascati e Milano) a partire da uno strumento di tipo Rem-Counter. Il Rem-Counter, inventato nel 1963, fornisce una risposta direttamente in equivalente di dose e funziona bene per neutroni nell'intervallo di energia dai termici fino a 10-15 MegaelettronVolt (MeV), essendo stato originariamente sviluppato per lavorare nel campo dei reattori a fissione. In quota c'è un grosso contributo neutronico sopra i 10 MeV e per le misurazioni se ne utilizza allora una versione modificata in grado di rivelare neutroni fino a parecchie centinaia di MeV. «Partendo da un modello commerciale chiamato Snoopy dice Marco Silari, uno degli ideatori del Linus e ora al Cern siamo riusciti a sviluppare uno strumento che oggi viene adot¬ tato in diverse forme in altri laboratori ed è già prodotto da due ditte, negli Stati Uniti e in Germania». I rivelatori di tipo passivo che, come le pellicole radiografiche per raggi X, registrano i valori della dose accumulata su lunghi intervalli di tempo, consentono le letture dei dati sperimentali a distanza di parecchi giorni l'una dall'altra. Questi dosimetri infatti vengono fatti volare sulla stessa rotta per diversi mesi. L'Nrpb parteciperà a un programma della Nasa per misure di radiazione nella stratosfera, installando strumentazione e dosimetri su un aereo militare in grado di volare a più di 20 chilometri di quota. Bisognerà aspettare il prossimo meeting di aggiornamento, ai primi di dicembre a Vienna, e la fine della seconda fase del progetto a giugno del 1999, per quantificare definitivamente gli effetti radiologici in quota. Beatrice A. Bressan Cento «Ariane» successo europeo Il centesimo razzo «Ariane» è stato lanciato con successo dalla base europea di Kourou, nella Guyana francese. Costruito dalla Aerospatiale, utilizza booster italiani della Bpd-FiatAvio. «Ariane» ha effettuato 29 | voli negli ultimi 30 mesi, immettendo in orbita quaranta' satelliti; sono 180 i contratti, stipulati dal 1980 ad oggi. Scienza dei materiali in un cd-rom E' in libreria «Edumat, dalla pietra al microchip» (Ed. Giunti, 69.900 lire), un cd-rom didattico dedicato alla fisica e alla scienza dei materiali rivolto alla scuola superiore e all'università. Lo ha prodotto l'Istituto nazionale per la fisica della materia. Informazioni: Infm di Genova, Francesca Gorini, telefono 010-659.87.42. Cassini e Saturno al Casinò di Sanremo In parallelo con le «Giornate Cassiniane» in corso a Perinaldo, mercoledì 22 ottobre, al Casinò municipale di Sanremo, per la nuova stagione di incontri letterari organizzata da Ito Ruscigni, Piero Bianucci e Mario Di Martino terranno una conferenza con proiezioni sul tema «Cassini alla conquista di Saturno», con riferimento sia all'astronomo sia alla omonima sonda della Nasa che verrà lanciata il 12 ottobre. Il giurista Giovanni Conso e lo scrittore Giuseppe Conte saranno i conferenzieri di martedì 14 e 28. Cinema, scienza e archeologia Dal 6 al 10 ottobre, a Rovereto, Festival del Cinema archeologico organizzato da «Archeologia viva», la rivista edita da Giunti. Dal 14 al 18 ottobre, al Teatro Regio di Parma, «Prix Leonardo 97», festival internazionale di film scientifici. Tema: «Il futuro del nostro pianeta».