Per amore fa anche il rumore del treno

Per amore fa anche il rumore del treno Per amore fa anche il rumore del treno Uccello eccezionale imitatore di suoni e canti di altre specie predatori più grandi, come serpenti, animali domestici e perfino l'uomo. In questa specie cantano maschio e femmina' a differenza di quanto avviene in altri uccelli canori, nei quali il canto è prerogativa maschile. Colui o colei che canta ha l'abitudine di ripetere la stessa strofa fino a una dozzina di volte, prima di passare a quella successiva. Non è detto però che tutti i motivi siano rubacchiati alle altre specie. Il mimo poliglotta è un po' cantautore. Il suo repertorio comprende infatti anche non pochi motivi originali. Ed è un repertorio che si arricchisce di giorno in giorno, perché, a quanto risulta dalle ricerche di Merritt e Kim Derrickson dello Zoo Nazionale di Washington, i maschi per Io menò continuano ad aggiungere nuovi temi ai loro canti durante tutta la vita. E' naturale che la Il mimo poliglotta vive dalla California al Messico gente si domandi quale funzione pratica abbia per l'uccello un canto così complesso. Si sono fatte molte ipotesi al riguardo. La più popolare è che il mimo poliglotta si serva dell'eccezionale vocabolario canoro per tener lontane dal suo territorio le altre specie di uccelli che hanno la stessa dieta. Ma vari ricercatori che hanno studiato a lungo la biologia del mimo poliglotta, tra cui Randall Breitwisch dell'Università di Dayton, non sono di questo avviso. Sembra infatti che gli uccelli di molte specie, di cui i mimi imitano il canto, si mostrino completamente indifferenti quando si trovano vicini agli imitatori, per nulla intimiditi. Gli studiosi ritengono invece che, in accordo, con la teoria darwiniana della selezione sessuale, la femmina scelga il maschio che canta meglio, u talento vocale del mimo poliglotta si sarebbe sviluppato durante la sua storia evolutiva come risultato della selezione sessuale. Allo stesso modo come la coda spettacolare del pavone maschio si è sviluppata in maniera esagerata perché la femmina nel corso dell'evoluzione ha dato sempre la preferenza ai maschi dotati di code più belle e più grandi. E' emerso infatti dalle ricerche degli studiosi che i mimi poliglotti scapoli cantano molto più di quelli sposati. Cantano non solo di giorno, ma perfino di notI te. E c'è da chiedersi quando tro- Cantanodipiù gli individui soli, meno gli accoppiati vino il tempo si schiacciare un pisolino. Una volta però che lo scapolo ha trovato una compagna attratta dalla sua serenata canora, il suo ritmo di canto diminuisce sensibilmente. Ed è stato anche dimostrato che gli uccelli rimasti vedovi, immediatamente dopo la scomparsa della moglie, riprendono a cantare a squarciagola, proprio come facevano quando erano scapoli. n canto degli uccelli sposati non è sempre uguale. Raggiunge punte massime durante la costruzione del nido, durante l'ac¬ coppiamento e la deposizione delle uova. Cala invece sensibilmente durante il periodo della cova e cessa del tutto durante l'allevamento dei piccoli. Evidentemente per non attirare l'attenzione dei predatori in una fase così delicata del ciclo biologico. Ma gli uccelli riprendono a cantare non appena i piccoli imparano a volare e lasciano il nido. E' il momento in cui i genitori si devono dar da fare per costruire un altro nido che possa accogliere la nuova covata. Questo ciclo può ripetersi per tre o quattro volte durante la stagione riproduttiva. Ma perché i mimi poliglotti hanno bisogno di un repertorio vocale così ricco? Evidentemente la straordinaria varietà di suoni trasmette alla femmina in cerca di marito una quantità di informazioni sul pretendente. Le indica la sua età, il suo stato ge¬ nerale di salute, le sue capacità e chissà cos'altro ancora. I vari canti vengono usati però in circostanze diverse. Derrickson ha osservato che alcuni vengono usati dai maschi sposati quando questi si trovano in compagnia delle rispettive consorti, altri invece vengono usati quando l'uccello è in volo. Raramente il maschio canta durante il corteggiamento. Di tanto in tanto succede che i mimi poliglotti divorzino. E' di solito la femmina che abbandona il territorio del marito e va a stabilirsi in quello di un maschio scapolo vicino. Succede di solito quando la covata è andata a male - le uova non si sono sviluppate o i nidiacei sono morti -. Noi umani siamo subito pronti a darle la croce addosso e a trattarla da adultera. Ma la natura ha le sue leggi inderogabili. L'uccello, così come l'animale in genere, ha un compito preciso: perpetuare la specie. Perciò poco importa se la femmina riesca nell'intento con l'aiuto di un maschio piuttosto che con quello di un altro. Tanto più che spesso i nidiacei finiscono in pasto ai predatori, perché il padre si è mostrato inefficiente e non ha saputo difendere adeguatamente nido e prole. Isabella Lattee Cotfmann 1

Persone citate: Derrickson, Kim Derrickson, Merritt, Randall Breitwisch

Luoghi citati: California, Messico