Tangenti sulla ricostruzione
Tangenti sulla ricostruzione Tangenti sulla ricostruzione Da Pomicino a Scotti, 91 rinvìi eccellenti NAPOLI. Il grande affare della ricostruzione approda in un'aula di tribunale: sul banco degli imputati siederanno ex ministri, ex parlamentari, imprenditori, tecnici e funzionari. Il gip Maria Aschettino si è pronunciato ieri sulle richieste avanzate dai pm che hanno a lungo indagato sul filone di Tangentopoli dedicato al terremoto del 1980. Al termine dell'udienza preliminare ha deciso il rinvio a giudizio di 91 persone (contro le 137 indicate dalla procura), mentre per altre 43 i reati risultano prescritti e in tre casi si è giunti al proscioglimento. Nell'elenco degli imputati eccellenti chiamati a comparire il 9 dicembre davanti ai giudici per difendersi dall'accusa'di corruzione figurano Paolo Cirino Pomicino, Francesco De Lorenzo, Vincenzo Scotti, Antonio Gava, Carmelo Conte, tutti nomi di spicco nei governi della Prima Bepubblica. Ai politici, hanno accertato gli inquirenti, gli imprenditori pagarono complessivamente tangenti per 31 miliardi e 980 mi¬ lioni, secondo «un accordo spartitorio intercorso tra i vari partiti e le correnti interne». Ma nella lista dei politici finiti alla sbarra ci sono altri personaggi di primo piano: l'ex vicesegretario nazionale del psi Giulio Di Donato, gli ex parlamentari Ugo Grippo, Antonio Iodice, Gaspare e Baffaele Busso. I reati contestati ai 91 imputati vanno dalla corruzione alla ricettazione, all'abuso di ufficio, al falso e all'illecito finanziamento dei partiti; dei 67 capi di imputazione, 26 riguardanti l'abuso di ufficio sono stati però dichiarati prescritti. Fra le persone rinviate a giudizio compaiono anche ex amministratori, compresi due ex presidenti della Begione Campania (i democristiani Antonio Fantini e Ferdinando Clemente), e due tecnici del commissariato di governo che gestì la ricostruzione, Vincenzo Maria Greco e Filippo Capece Munitolo, entrambi accusati di corruzione. Al processo dovrà presentarsi pure una nutrita schiera di imprenditori, tra i quali il presidente del Napoli, Corrado Ferlaino, Eugenio Buontempo, i fratelli dell'ex ministro Pomicino, Lucio e Antonio, Salvatore Fiore, Eugenio Cabib, Agostino Di Falco, Corrado e Bruno Brancaccio. Accusato di falso Fabio Carpanelli, rappresentante del Consorzio cooperative costruzioni, affiliato alla Lega; mentre è stata applicata la prescrizione per gli imprenditori Francesco e Gaetano Caltagirone. Prosciolti dalle accuse, invece, tre esponenti locali del pds. Con le decisioni del gip si è conclusa ieri la maxi-inchiesta - 49 ordinanze di custodia, una raccolta di atti che conta 124 volumi e 120 mila pagine - aperta dopo la trasmissione alla procura della relazione della commissione parlamentare sulla ricostruzione presieduta da Oscar Luigi Scalfaro. Nel mirino, 26 opera finanziate con i fondi del dopo terremoto, per un importo complessivo di 3500 miliardi. Mariella Cirillo
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