I container della polemica di C. A.
I container della polemica I container della polemica «Il Gabibho non c'entra presto li utilizzeremo» CREMONA. «Il Gabibbo non c'entra, la decisione di utilizzare questi container era già stata presa. Aspettavamo solo i tempi e le condizioni per rendere operativo il trasferimento». I responsabili della Protezione civile spengono sul nascere ogni polemica. Da ieri mattina il viale Guglielmo Marconi di Pizzighettone è un viavai di camion targati Caserta. Emergenza Protezione civile, è la scritta che hanno bene in vista sulla mascherina. Sono arrivati dalle zone terremotate. E nelle zone terremotate hanno cominciato a fare ritorno dal tardo pomeriggio di ieri, dopo aver recuperato queste case di lamiera che daranno un po' di conforto alla povera gente dell'Umbria. Saranno più di cento i container che lasceranno questo paese sulla riva dell'Adda. Sono lì dal 91, pronti ad essere usati in caso di bisogno. Qualcuno aveva già lasciato Pizzighettone nell'inverno del '94, direzione Alessandria, nei giorni dell'alluvione. Sono tutti in buone condizioni. «Questi li puoi lasciare fermi anche dieci anni che non ne soffrono» assicura uno degli autotrasportatori campani che hanno avuto il compito di portarli in Umbria. Container, quindi. E non treni abitabili. Ci ha tenuto a precisarlo anche Franco Barberi, il sottosegretario alla Protezione civile. «I Copifer non sono treni ospedali abitativi, ma semplicemente treni acquistati dalla Protezione civile alla fine degli Anni Ottanta - ha detto Barberi -, Contengono container che possono essere utilizzati solo una volta che sono stati tolti dai vagoni e installati nei campi». Per questo sono stati chiamati a Pizzighettone i camion di una ditta specializzata, la Tilli. Resta da chiarire il motivo di così tanta attesa, il terremoto ha lasciato senza casa la gente umbra già da una decina di giorni. «La movimentazione dei moduli abitativi Copifer - spiega la Protezione civile in un comunicato - è subordinata alla disponibilità delle aree urbanizzate che è in corso di realizzazione». Tradotto, significa che questi container non possono essere installati ovunque, ma hanno bisogno di aree particolari. E ci sono voluti giorni per individuarle. Ora ne sono state trovate 30 a Nocera Umbra. «E' stato un lavoro difficile - ha detto Andrea Todisco, capo della Protezione civile - in quanto abbiamo dovuto tenere presenti i vari problemi di convivenza». [c. a.]
Persone citate: Andrea Todisco, Barberi, Franco Barberi, Tilli
Luoghi citati: Alessandria, Caserta, Nocera Umbra, Pizzighettone, Umbria
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