Willy Brandt in ginocchio a Varsavia di Emanuele Novazio

25 Diventa musical Willy Brandt in ginocchio a Varsavia BONN WDAL NOSTRO CORRISPONDENTE Rulli di tamburo, violini in crescendo, uno squillo di tromba e poi, d'improvviso, silenzio mentre una figura massiccia sul palco si inginocchia e s'inchina: è il momento chiave di In ginocchio a Varsavia, il musical costruito sulla figura di Willy Brandt che il mese prossimo sarà presentato, in prima mondiale, a Dortmund. «Non per dare una risposta alle domande che la storia propone sull'ex cancelliere socialdemocratico», spiega l'autore delle musiche, Gerhard Rosenfeld. Un tentativo, piuttosto, di «liberare emozioni», secondo il sovrintendente dell'Opera di Dortmund, John Dew. Rosenfeld ne è convinto: il gesto tragico di Brandt, che nel dicembre del '70 si inginocchiò davanti al monumento agli ebrei vittime della violenza nazista, nel ghetto di Varsavia, conteneva già in sé l'incanto della musica, la spettacolarità dell'opera. In quell'inchino c'era il dramma della storia tedesca, il difficile cammino alla ricerca della pacificazione e del perdono: «Nel momento in cui si piegò davanti alla corona di fiori bianchi, Brandt si consegnò all'eternità», nota Dew. Per questo, per evitare di trasformare Brandt e quel suo gesto che cambiò la storia tedesca ed europea in una rievocazione enfatica e retorica, il libretto è stato affidato all'assistente di Dew, Philipp Kochheim, che quando il Cancelliere socialdemocratico si inginocchiò a Varsavia era nato da tre giorni. Per lui, Brandt è soprattutto una figura della storia incontrata sui libri, nei documentàri d'epoca, o attraverso le testimonianze degli amici. C'è molta attesa, per «In ginocchio a Varsavia». Anche se non mancano le perplessità: Brandt che canta con voce da baritono - e balla il tango con la moglie - potrebbe turbare più di uno spettatore. Emanuele Novazio I

Luoghi citati: Dortmund, Varsavia