L'Italia aggancia l'Europa spaziale

Investimenti per 6500 miliardi Investimenti per 6500 miliardi I/Italia aggancia l'Europa spallale TORINO. I primi quarantanni dell'uomo nello spazio, dal «bipbip» dello Sputnik a oggi, sono concentrati al Lingotto per il 48° Congresso astronautico internazionale che riunisce fino a venerdì oltre mille esperti provenienti da tutto il mondo. Sono in programma oltre cento incontri a tema specialistico durante i quali verranno discusse più di 900 relazioni tecniche. Ieri il presidente Scalfaro ha partecipato alla seduta inaugurale col ministro della ricerca scientifica Berlinguer. L'appuntamento al Lingotto non è una rievocazione - anche se registra la presenza di molti pionieri del cosmo - ma una riunione operativa che guarda al futuro nell'ottica della collaborazione multinazionale per lo sviluppo delle tecniche spaziali, pure o applicate, e per la loro ricaduta sulla vita di tutti i giorni. Sono presenti anche le maggiori agenzie del mondo, dalla Nasa all'Esa, alla Nasda (giapponese), e al gruppo russo. E tutte con buone intenzioni di stringere accordi di collaborazione perché nello spazio nessuno va da solo. Ernesto Vallerani, presidente dell'Associazione italiana di aeronautica ed astronautica, nella riunione inaugurale, ha fornito una serie di dati che mettono in evidenza l'importanza del settore. Fino ad oggi dalla terra sono stati effettuati 4200 lanci nello spazio, 700 uomini si sono liberati della forza di gravità ed hanno vissuto nel cosmo periodi sempre più lunghi, per un totale di 20 mila giorni e con un record di 437 giorni di permanenza continua a bordo di una stazione orbitante. L'attività spaziale ha subito un'evoluzione: prima ci si è dedicati ai lanciatori (nati per esigenze di difesa e di offesa) poi ai satelliti, passati poi dall'uso scientifico a quello militare per avere in seguito cospicue ricadute sul civile ed ora sul commerciale. Così, ha spiegato Vallerani, grazie alle tecnologie spaziali conosciamo meglio l'atmosfera, la geodesia si è sviluppata attraverso studi puntuali del terreno, la fisica del sole ha avuto impulso, l'astronomia ha visto allargare i confini dell'universo. Non basta: biologia, me¬ li piano aa Torino astroninterna nnunciato l summit autico zionale dicina e farmacologia hanno studiato quel che accade in assenza di gravità. Nei laboratori in «zero g» si creano nuove sostanze e prodotti dalle caratteristiche eccezionali altrimenti inconcepibili. Ma è dall'uso dei satelliti militari che sono derivate le maggiori ricadute sulla vita quotidiana: sulle telecomunicazioni, sulla meteorologia, sulla sorveglianza del territorio, il controllo della navigazione (aerea e marittima), sulla sicurezza. L'Italia, come ha detto il ministro della Ricerca scientifica Berlinguer, è già entrata nell'Europa dello spazio prima di quella monetaria pur con le risorse limitate in cui il Paese è costretto a muoversi: i 1067 miliardi di investimento di quest'anno non sfigurano di fronte ai 1530 della Russia, ai 2760 della Francia o ai 3504 del Giappone, se si lasciano da parte gli Stati Uniti con 20.700 miliardi. E il piano spaziale nazionale sarà pronto entro ottobre. Lo ha affermato ieri il presidente dell'A si, l'Agenzia spaziale italiana, Sergio De Julio. L'Italia ha prò dotto 11 satelliti, attualmente ne sono in orbita tre, due per co municazioni uno scientifico, ma intende entrare nella corsa al cosmo con piccole missioni con particolare riferimento a campi di nostro interesse: telecomunicazioni (ieri la Telecom ha siglato un accordo con l'Agenzia spaziale europea per collegare tutti i suoi centri), la robotica, la sen soristica a microonde. Ma l'Ita ha intende entrare anche nei servizi speciali dallo spazio a partire dalle immagini satellitari, dal controllo ambientale, dal la misurazione di coste e ghiac ciai, dal controllo del traffico in aria, in acqua e sulla terra. De Julio ha parlato anche di un piccolo lanciatore da una tonnellata da realizzarsi in collaborazione con altri Stati perché è impensabile oggi lavo rare da soli in questo campo. Lo stanziamento per il piano spa ziale italiano dovrebbe essere di 6500 miliardi in cinque anni, ri chiesta congrua con la delibera del Cipe che prevedeva 1800 miliardi all'anno. Gianni Bisio li piano annunciato a Torino al summit astronautico internazionale Visitatori al Congresso internazionale di astronautica di Torino

Persone citate: Berlinguer, De Julio, Ernesto Vallerani, Gianni Bisio, Scalfaro, Sergio De Julio, Vallerani