AL RICCONE IGNOTO di Massimo Gramellini

AL RICCONE IGNOTO AL RICCONE IGNOTO solo bambini juventini: un fenomeno preoccupante, ne converrà. Non ci sentiamo dinosauri condannati all'estinzione. Né ci accontentiamo di un nostro Jurassic Park privato, fatto di ricorrenze sbiadite e vagamente jettatorie, eliche di Superga, resurrezioni improbabili del Filadelfia, anniversari trentennali dell'incidente di Meroni, messe in suffragio di Ferrini e via rimpiangendo. Siamo gente all'antica, certo. Ma non siamo antichi. Né tantomeno morti. E dalla bara in cui ci stanno sotterrando vivi, lanciamo un urlo con quanto fiato abbiamo in gola: ci compri, caro riccone ignoto. Ci compri signor Giribaldi, collezionista di orologi e azioni Olivetti: l'ultimo dei suoi camion vale più di Casazza, senza contare che copre meglio la porta. Ci compri signor Lavazza: costiamo come uno spot di Solenghi e ci impegniamo a consumare ancora più caffè: tanto, più nervosi di così. Ci compri signor Ferrerò: gli yogurt si sono bevuti il Parma, perché la Nutella non può spalmarsi sul Toro? Caro riccone ignoto, siamo a un passo dalla C, la società ha vaste idee ma mezzi modesti, il vivaio è dissanguato, i giocatori non hanno grinta e la squadra è senza un gioco. Eppure le assicuro che siamo un affare. Perché l'affare siamo noi. I tifosi. Nostalgici, assenteisti, brontoloni. Ma depositari di un romanticismo calcistico che nei prossimi anni sarà talmente raro da diventare un'ottima risorsa di marketing. In quest'epoca di squadre fredde e impersonali, il Toro è una banda di cui qualunque ragazzino italiano potrebbe innamorarsi, se solo ci metteranno in condizione di lottare ancora. Caro riccone, si faccia sotto. Senza farsela sotto. I tifosi granata le garantiscono un trattamento privilegiato. Gianni Mina si impegna a non nominare Fidel Castro per almeno una settimana, Baricco a non scrivere un romanzo per tre anni e Chiambretti a non presentare mai più il festival di Sanremo. Il presidente del Senato Mancino farà uno spot in avellinese per rilanciare la campagna abbonamenti nel Sud, da Hammamet Craxi non le manderà nemmeno un fax e il giudice Caselli - in caso di reati di alto valore sociale (come comprare l'arbitro del derby) - è disposto non solo a sorvolare, ma a difenderla personalmente in tribunale. Quanto all'autore di questo grido di dolore, le giura che non scriverà mai nessuna cattiveria su di lei, neppure se si vestirà come Berlusconi, parlerà come Cecchi Gori e collezionerà figurine come Veltroni. Allora siamo d'accordo: quando arriva? Massimo Gramellini

Luoghi citati: Casazza, Filadelfia, Sanremo