Gli orgasmi e le borchie un già visto in pedana di Maria Giulia Minetti

L ' A I. f R A L ' A I. f R A Gli orgasmi e le borchie un già visto in pedana MILANO degg'io... elo, nace no. Si upiti da Chi salconce e canoro della storia c'è che adesso, al posto dei sussurri pop di Jane Birkin, i rantoli di Irene Papas - d'annata, li ha incisi 15 anni fa - sono martellati dalla techno music e l'effetto è ferino come l'eccitazione mimata della Il sacro non esorcizza il demonio del cattivo gustopranzi e feste mentre in Umbria s'accumulano tende e baracche di sfollati è parso a Giorgio Armani e Donatella Girombelli inopportuno, sicché hanno deciso di devolvere ai terremotati quanto avrebbero offerto ai proVersus) e i nopresenti. «Ocomunque, l'dente della CBeppe Modedopo anni città si accor Gli orgasmi e le borchie un già visto in pedana Il sacro non esorcizza il demonio del cattivo gusto SMILANO EMPRE libera degg'io... C'era da aspettarselo, naturalmente, ma poi invece no. Si resta sempre un po' stupiti davanti a certe passerelle. Chi saranno quelle dorme malconce e incatenate, ammanettate e sottomesse a sevizie, destinate a riti forse satanici in oscuri bordelli londinesi (le abbiamo viste dall'inglese John Richmond), e dopo risbattute sulla strada con nemmeno le giarrettiere, ma solo due miserabili calzette sbrindellate? Dilemmi di stagione davanti a sfilate anche parecchio porno (da Gai Mattiolo) con colonna sonora orgasmica completa di climax (la cantante grida: «I'm coming, I'm coming», vengo, vengo, niente di troppo fantasioso, per la verità), e di diverso rispetto al vecchio «Je t'aime moi non plus», primo orgasmo canoro della storia c'è che adesso, al posto dei sussurri pop di Jane Birkin, i rantoli di Irene Papas - d'annata, li ha incisi 15 anni fa - sono martellati dalla techno music e l'effetto è ferino come l'eccitazione mimata della modella nera senza mutande (in realtà le ha, ma non si vedono, perché sono brune al pari della sua pelle). Anche gli orgasmi di Mattiolo hanno accompagnato abiti adorni di collari, e guinzagli, e manette in omaggio a una curiosa idea della «suprema libertà sessuale», come l'ha definita il confuso stilista, ignaro evidentemente che quello stile borchiato e incatenato è noto in tutto il mondo col nome «bondage», che in inglese vuole dire «schiavitù». Mira il tuo popolo, bella Signora... E sarà invece in nome della libertà di culto che il duo Dolce & Gabbana ha mandato in pas- serella le sue lupe siciliane (tanto ansiose di arrivare in tempo alla processione da dimenticare di infilarsi la camicia sul reggipettone nero) con stampate sul grembo aderente delle gonne soavi madonne strette al bambinello? E servirà a esorcizzare il demonio del cattivo gusto - peraltro renitente a ogni forma di scongiuro - che queste donne discinte e devote si puntino sui capezzoli una quantità di medagliette della vergine in similoro? «La terra trema». Magnificenza o beneficenza? Scialare in pranzi e feste mentre in Umbria s'accumulano tende e baracche di sfollati è parso a Giorgio Armani e Donatella Girombelli inopportuno, sicché hanno deciso di devolvere ai terremotati quanto avrebbero offerto ai propri ospiti. Il sindaco di Milano Gabriele Albertini non ha ritenuto invece di disdire il pranzo in onore della moda in programma a Palazzo Marino sabato sera. Non che si sia scialato, per carità. Menù sparagno (risotto, carne fredda gelata e tortina, ha riassunto un ospite maligno), e poi grande sarebbe stata Ja delusione dei funzionari comunali, i veri protagonisti della serata, giunti in gran numero e festosi. Un po' sperduti gli stilisti (tutti, corretti e disciplinati, tranne Prada e Gucci, assenti senza giustificazione, e Santo Versace, giustificatissimo per via della contemporaneità della sfilata di Versus) e i non molti giornalisti presenti. «Ottima iniziativa», comunque, l'ha definita il presidente della Camera della moda Beppe Modenese: «Finalmente, dopo anni d'indifferenza, la città si accorge dell'importanza della moda». Peccato che al pranzo non abbiano fatto seguito segnali più concreti d'attenzione, per esempio all'ordine pubblico. Ieri chi ha cercato di arrivare in Fiera dopo le 9 di mattina s'è trovato ogni via sbarrata da un'enorme manifestazione di pattinatori a rotelle che hanno completamente intasato le strade. Risultato: tutte le sfilate sono slittate di almeno un'ora, accavallandosi una sull'altra come macchine in un megaingorgo. Ne hanno guadagnato solo i bar e i buffet, spazzolati nell'attesa. Maria Giulia Minetti

Luoghi citati: Milano, Umbria