Gli angeli della ricostruzione di Francesco Grignetti
La guerra tra l'osservatorio di Perugia e Barberi per una presunta «sovrastima» della scossa tellurica delle 18,13 di sabato Gli angeli della ricostruzione Di campo in campo aiuti ai senzatetto CAMERINO DAL NOSTRO INVIATO Ci mancava solo questa: il terremoto al tempo dell'informatica e dei telefonini. Superato lo choc, i volontari della Caritas di Camerino hanno pensato come prima cosa al computer. Con un modesto elaboratore da tavolo, e molto lavoro sul campo, hanno immagazzinato un sacco di cifre e di dati. Quanti bambini ci sono al campo di Cesi? Quante donne anziane al campo di Serravalle? E a Camerino, Fabriano, Colfiorito? E che numero di scarpe porta quell'uomo al campo di Taverne? Banalità si potrebbe dire. Invece no. E' l'uovo di colombo per garantire un flusso continuo di aiuti, ben mirati, quasi su ordinazione. Come spiega don Gabriele, dal suo piccolo ufficio di Camerino: «A noi scrivono, telefonano, mandano fax da tantissime parrocchie di tutt'Italia. La domanda è sempre la stessa: che vi serve? Noi apriamo il nostro computer e diciamo "questo e quello, grazie". Gli possiamo persino dire nome e cognome di chi aiuteremo». E' una maniera intelligente per non buttare via gli aiuti a tonnellate. Ed è utile per far arrivare quello che serve esattamente. Nel campo di Cesi, ad esempio, da una settimana vive e dorme con gli sfollati un ragazzo di Ancona. Si chiama Christian. Viene da Ancona. E' un obiettore di coscienza. A lui tocca raccogliere tutte le richieste dai tanti micro-campi della zona che la Protezione civile avrebbe voluto smantellare a beneficio di un maxi-campo centralizzato. Ma la gente non ha voluto assolutamente perdere di vista le proprie cose, gli animali, l'orto. Anche ieri mattina, Christian distribuiva schede. Ci hanno pensato gli scout a portarle in giro con la colazione: una macchina è partita alle sette dal campo degli alpini (che cucinano per tutti) ed è andata per frazioni e case coloniche. Intanto il parroco, don Cesare, teneva la messa all'aperto: «Ringraziamo il Signore per i doni che ci ha dato: la salute, l'amicizia, la solidarietà». E qualcuno ha pianto. Altri scout hanno pensato a ritirare le schede con il giro della cena. A compilarle materialmente è stato il «portavoce» di questi agglomerati. Quando sono state tutte radunate, sono passati per Cesi come per gli altri punti di raccolta altri due obiettori, Fabio e Gabriele, che le hanno portate a Camerino. Da qui, in poco tempo, provvederanno a soddisfare le richieste. «Il nostro lavoro - dicono gli obiettori - è soprattutto di stare vicini a queste persone che hanno perso la casa. Di ascoltare le lamentele degli anziani come i desideri dei bambini. Ma anche di aiutarli. Ci stiamo attrezzando per stare qui tutto il tempo che servirà». Il tempo, già. Ci vorranno mesi, se non anni, per rivedere tutto a posto da queste parti. Si dovrà affrontare un inverno di neve e gelo. E tra non molto la mobilitazione straordinaria dello Stato si affievolirà. «Per il momento le forze di soccorso sono imponenti. Ma quanto resteranno?», ragiona ad alta voce don Gabriele. Ecco perché il piccolo grande lavoro dei volontari della Caritas ha avuto bisogno del computer. Perché c'era da impostare un impegno sul lungo periodo. Si sta pensando anche di gemellare ogni campo con soGdi gruppi parrocchiali in giro per l'Italia. «Il Triveneto adotta una zona, la Romagna un'altra. Alla fine tutti avranno un tutore che li aiuterà nei momenti difficili». Tanto le schede con le taglie dei senzacasa - dalle scarpe alle gonne, ai pantaloni, alle camicie - sono già state immagazzinate: anche nei prossimi mesi si saprà con certezza cosa serve e cosa no. Non sfuggirà, però, che tutta questa organizzazione nemmeno prende in considerazione lo Stato o le strutture pubbliche. In questa fascia di Marche terremotate, infatti, ci si prepara ad affrontare il futuro facendo da soli. Al massimo, appoggiandosi alla rete delle organizzazioni cattoliche, che siano Comunione e liberazione o le Misericordie, le Acli o le Caritas diocesane, gli scout o l'Azione cattolica. Eppure lo Stato non sta facendo male, anzi. Si lavora a ritmo indiavolato. Sono arrivati uomini e mezzi in gran numero. Si assicurano finanziamenti e leggi speciali. E tutti ci stanno mettendo il cuore. «Sapete, la notte qui fa già un freddo cane. La gente è scoraggiata. Ma poi arrivano gli alpini, che sono ragazzi come noi. Accendono il fuoco, cantano le loro canzoni di montagna, arrivano pure i vigili del fuoco a sentire. Ed è bello». Parola di obiettore di coscienza. Francesco Grignetti I soccorsi vengono destinati utilizzando il computer sul quale i volontari raccolgono informazioni e cifre
Persone citate: Cesi
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Vacanze di Pasqua sotto la pioggia e con due lievi scosse di terremoto
- SETTIMANA BIANCA 1974
- Lombardia e Italia centrale
- In Corte d'Assise uno sconcertante episodio di criminalità
- Tel Aviv, chiesto al governo di dimettersi Rabbia e sciopero nei territori occupati
- OJVE (°»E)
- Il processo ai dirigenti della Nova Nel frattempo 7 imputati sono morti
- Risolti i casi controversi tra gli eletti del P.s.i.
- IL TIEPOLO DI LONDRA E' AUTENTICO? 20 MILIARDI
- I misteri del "Gran Mogol,, e le loro conseguenze
- Vacanze di Pasqua sotto la pioggia e con due lievi scosse di terremoto
- Bimbo avvolto dal fuoco è salvato dalla nonna
- Il Governo inizia la propaganda per il prestito
- Roma/A 24 ore dalla sparatoria in cui Ú morto il neofascista
- SETTIMANA BIANCA 1974
- La propaganda pel Prestito Nazionale
- Ma Ciano non ascoltò il suo ambasciatore
- La centrale di Montalto sarà chiusa per due mesi
- Stamane di scena la Juventus
- La Juventus prova
- 4 TERRORISTI MORTI UNO FUGGE TUTTI GLI OSTAGGI SONO VIVI ?
- La tragedia della transessuale Richards
- Ci sono 130 mila siciliani, 100 mila calabresi, 80 mila campani e abruzzesi
- Forse altri quattro ufficiali coinvolti nella "trama nera,,
- I rigori sono fatali alla Juve decimata
- Polonghera, Sommariva, Montafia e Cuneo piangono quattro giovani coppie di sposi morti nell'incendio
- Iniziato il processo per i «balletti verdi»
- Due gocce di sangue possono fare piena luce sull'omicidio
- Carabiniere tenta di disarmare una guardia: entrambi feriti
- Alberto Talegalli e due amici uccisi nell'auto che si schianta contro la spalletta d'un ponte
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy