Par condicio per i gatti Usa
Equiparati a cani, cavalli e mucche: chi li uccide deve fare denuncia Equiparati a cani, cavalli e mucche: chi li uccide deve fare denuncia Par condicio per i gatti Usa UNEW YORK NA discriminazione tanto vecchia quanto intollerabile è stata eliminata dalla legislazione dello Stato di New York. Grazie a un deputato democratico di Syracuse, Michael Bragman, che si è prodigato con tenacia, ora i gatti sono equiparati ai cani, ai cavalli e alle vacche. Ciò significa che se un automobilista ne investe uno è obbligato a cercare il proprietario e a notificare il fatto alla polizia, proprio come negli altri casi, pena una multa da 100 dollari in su. Insomma, non più «licenza d'uccidere» per i gatti. Perché in anni lontani la legge di New York abbia privilegiato i cani, nella loro antica disputa con i gatti, non si sa: l'unica spiegazione che viene data è che siccome il cane è considerato «maschile» e il gatto «femminile», quella legge fu fatta da un Congresso intriso di «machismo». Sta di fatto che per decenni uno che ammazzava un cane, un cavallo o una vacca andava incontro a delle grane, mentre chi ammazzava un gatto la passava liscia. Così, quando Michael Bragman, proprietario di un bel siamese, è arrivato alla Camera dei deputati e si è imbattuto in quella norma, la cosa gli è sembrata tanto insopportabile che si è subito mobilitato. C'è voluto tempo e molto lavoro capillare presso i suoi colleghi, ma alla fine è stato un trionfo del «bipartitismo». Ben pochi, infatti, hanno osato schierarsi contro: non i senatori, che hanno approvato la nuova legge con 60 voti contro nessuno, e non il governatore repubblicano George Pataki, che l'ha subito firmata. Solo 5 deputati (su 150) hanno avuto il coraggio di votare «no». Gli amici dei gatti sono contenti, naturalmente, ma ammettono che della vecchia discriminazione (e della nuova legge) non sapevano assolutamente nulla. Franco Pantarelll
Persone citate: Franco Pantarelll, George Pataki, Michael Bragman
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