Sulla Asti-Cuneo è scontro tra Anas e la società Satap di Gianni Martini

Dopo la conferma del governo dell'inserimento nella Finanziaria Dopo la conferma del governo dell'inserimento nella Finanziaria Sulla Asti-Cuneo è scontro tra Anas e la società Satap CUNEO. Per costruire l'autostrada Asti-Cuneo-Nizza i fondi non sono ancora arrivati, ma i guai sì. L'ultimo, in ordine di tempo, emerge da un comunicato dell'Associazione italiana Comuni Italiani (Anci), diffuso l'altra sera. Si legge: «Il ministro dei Lavori Pubblici Costa ha ribadito l'avvenuto inserimento nella Legge finanziaria dello stanziamento per la AstiCuneo, facendo presente che sussistono problematiche legate alle divergenze tra Anas e Satap rispetto ai rapporti convenzionali». Frase che, al di fuori del linguaggio burocratico, va interpretata come volontà dell'Anas di non lasciare alla Satap la gestione di questa struttura. Per capire le ragioni di uno «scontro» che potrebbe valere mille e 500 miliardi (in tanto è stimata la costruzione della nuova autostrada) bisogna chiarire alcuni passaggi. Il primo riguarda la gestione delle autostrade. Di proprietà pubblica, vengono cedute in «concessione» per un tempo determinato a società con capitale misto pubblico-privato che incassano gli ingressi e garantiscono la manutenzione ordinaria e straordinaria. Quando le concessioni scadono, le autostrade dovrebbero passare all'Anas. La Satap è una di queste società che, negli Anni Ottanta, aveva per maggiori azionisti enti pubblici (Province e Comuni, soprattutto) che negli ultimi tempi hanno però venduto gran parte delle azioni. «Proprietario è ora il gruppo Gavio», sostiene il consigliere regionale Pasquale Cavaliere, che ha partecipato alla stesura di un «libro bianco» con la Legambiente per spiegare le ragioni del «no» alla nuova autostrada Asti-Cuneo-Nizza. Cavaliere scrive: «La Satap ha ottenuto il prolungamento della concessione per gestire la Torino-Piacenza (che doveva andare all'Anas, o essere rinegoziata anche con altre società, ndr) proprio in virtù di un piano di autofinanziamento della Asti-Cuneo. Infatti con Decreto Interaiinisteriale dell'aprile '91, lo Stato attribuiva alla Satap la concessione che prevedeva il rinnovo della Convenzione sulla Torino-Piacenza e la costruzione, a totale carico Satap, di 53 chilometri tra Isola e Marene, in superstrada non a pagaménto, e 24 chilometri tra Massimini di Carrù e Cuneo, in autostrada. Dopo l'acquisto di alcune società, la Satap si trova oggi senza le risorse necessarie, e quindi deve richiedere un finanziamento statale dell'opera». Cavaliere, noto in Regione per una serie di inchieste che sono finite sui tavoli della magistratura, provocando anche recentemente le dimissioni di due assessori, trae la sua con¬ clusione: «La Satap è venuta meno a un preciso accordo e dunque la sua concessione deve decadere». Se la Finanziaria verrà approvata nell'arco di tre anni, ci saranno fondi pubblici per attivare mutui pari a 2500 miliardi destinati in buona parte alla costruzione dell'autostrada AstiCuneo-Nizza. Per «attivare» quei fondi dovrà essere approvata una legge (e c'è già quella promossa dalla Regione ferma in Parlamento). Se tutto procedesse regolarmente, titolare della «concessione» per la nuova autostrada sarebbe la Satap (privata) che utilizzerebbe fondi pubblici. Tutto potrebbe essere rimesso in discussione vista la dichiarazione del ministro «che sussistono problematiche legate alle divergenze tra Anas e Satap rispetto ai rapporti convenzionali». Gianni Martini

Persone citate: Isola, Marene, Massimini, Pasquale Cavaliere

Luoghi citati: Carrù, Cuneo, Nizza, Piacenza