«Niente bastoni fra le ruote» s
Monito del Capo dello Stato: guai ad abbandonare la strada, per seguire interessi di parte Monito del Capo dello Stato: guai ad abbandonare la strada, per seguire interessi di parte «Niente bastoni fra le ruote» Scalfaro: un delitto fermare l'Italia AMELIA. C'è un popolo, quello italiano, «in cammino». E c'è chi «mette i bastoni fra le ruote». O, peggio, «abbandona la strada», per seguire «interessi personali e di parte» con un comportamento «grave» anzi compiendo «un delitto». A Roma la crisi politica si sviluppa senza apparente via d'uscita, con Rifondazione ferma sulle sue posizioni. Ad Amelia, dove ha visitato la Comunità Incontro, nell'Umbria colpita dal terremoto, il presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, lancia un monito veemente, quasi un atto di accusa: «un grido», come lo definisce lui stesso, per richiamare al «senso di responsabilità», per non interrompere la strada del Paese verso l'Europa, le riforme e l'occupazione, dopo tanti sacrifici e lavoro. Un richiamo per superare questo «stato di sofferenza», perché «la patria è di tutti» e non «possiamo giocarcela». «La storia ci giudica», recita una «frase celebre». Ma non c'è bisogno di aspettare tanto. «In questo momento vi giudica la coscienza e la morale umana», afferma Scalfaro con una durezza raramente riscontrata in precedenti interventi. Scalfaro non fa nomi. Ma il pensiero di tutti va a Fausto Bertinotti e a Rifondazione. A questo riguardo, è significativo il riferimento che Scalfaro fa nel primo dei due discorsi ad Amelia. Il presidente parla di Luciano Lama, storico punto di riferimento della sinistra e dei sindacati. Fu, prima della morte, sindaco di questa piccola cittadina umbra. Scalfaro lo ricorda con affetto e sottolinea che ebbe «il coraggio di rivedere pagine della vita passata». Sembra quasi un invito da riportare ai giorni nostri. In questo suo primo intervento Scalfaro già parla dell'«uomo nuovo» e chiede un impegno per un'«Italia nuova», dove non si ricada nelle «solite miserie» e non si guardi alle «visioni particolari», ma al «bene comune». Poi una pausa, un altro incontro con i giovani della comunità di don Gelmini. Da Roma arriva forte il rumore dei tamburi della crisi. Non lontano da qui, giunge, invece, la notizia di due nuove scosse di terremoto in Umbria. La situazione è difficile, quasi drammatica. Scalfaro sale ancora sul palco per un nuovo intervento, virante e fermo. E' il momento dell'appello, del richiamo alla «patria comune», a «non sciupare tutto» proprio adesso. H capo dello Stato parla ai giovani della comunità. «Ce la farete - grida - e certamente poco alla volta ciascuno di noi supererà le fatiche e gli ostacoli». Poi il discorso si allarga dalla piccola comunità alla grande comunità italiana. «Occorre senso di responsabilità. Abbiamo il dovere di non fermarci. Non dobbiamo pensare agli interessi personali e di parte che sono un delitto di fronte agli interessi e ai diritti di una comunità», afferma Scalfaro. «E' grave - prosegue - che mentre un popolo è in cammino vi sia qualcuno che, in qualche modo, mette i bastoni fra le ruote e abbandona la strada». E, a questo passaggio, Scalfaro è interrotto dagli applausi. [r. bit] 11 presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro con don Gelmini alla Comunità Incontro di Amelia
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