Il treno non si fermaf paura a Termini di Maria Corbi

Il treno non si fermaf paura a Termini Roma, il macchinista accusa: «Sui binari c'era diserbante scivoloso», le Ferrovie negano Il treno non si fermaf paura a Termini Convoglio da Avezzano finisce contro i respingenti, 30 feriti ROMA. Chi aspettava al binario 7 della stazione Termini di Roma l'arrivo del treno proveniente da Avezzano non ha avuto il tempo di stupirsi per quella locomotiva che sembrava non avesse intenzione di fermare la sua corsa. Poi il botto, lo scontro con la banchina, lo stop dato dai potenti respingenti che hanno tenuto all'urto. E la paura per chi era lì sul marciapiede, ma soprattuto per chi dentro alle carrozze del rapido aspettava di scendere con le valigie alla mano. Molti di loro nelPurto sono caduti, rotolando uno sull'altro. Un bilancio di trenta persone ferite, quasi tutte lievemente. Solo per dieci di esse è stato necessario il ricovero in ospedale. Poteva andare peggio. Ad attutire l'urto per chi si trovava su quel treno è stata la presenza di una carrozza postale tra la motrice ed i vagoni passeggeri. «Se poi il treno fosse andato più forte i respingenti non avrebbero tenuto e il treno avrebbe proseguito la sua corsa dentro la stazione», avverte un capotreno. Come prima ipotesi si è pensato che a causare l'incidente potesse essere stata l'eccessiva velocità. Il treno marciava con 20 minuti di ritardo e il macchinista potrebbe aver spinto troppo la macchina. Ma i passeggeri assicurano che arrivato in stazione il convoglio aveva rallentato e andava piano. Tanto è vero che in molti si erano alzati e avevano preso le valigie dirigendosi alle porte di uscita. La verità del macchinista, raccontata subito alla Polfer e al magistrato che ha aperto un'inchiesta, è un'altra. Sarebbe stata la sostanza diserbante messa nei giorni scorsi sui binari per evitare la crescita di sterpaglie ad impedire la frenata del treno proveniente da Avezzano. Il macchinista ha assicurato di aver regolarmente frenato, ma la motrice sarebbe «scivolata» contro i respingenti provocando lesioni alla base in cemento armato. Le Ferrovie scartano questa ipotesi e fanno sapere che «nella stazione non vengono utilizzati i diserbanti, dei quali non esiste peraltro necessità, né altre simili sostanze». L'unico prodotto presente sui binari è il latte di calce, precisano ancora le Ferrovie, «un disinfettante periodicamente usato nelle stazioni, ovviamente del tutto ininfluente sulla circolazione e quindi sulla frenata dei treni». «E' prematuro fare qualsiasi affermazione sulle cause dell'incidente - ha detto un funzionario della Polfer -, ora stiamo riferendo tutto al magistrato, Giuseppe Pititto, per vedere quali provvedimenti di sequestro dovranno eventualmente essere presi». Per i protagonisti di questo ennesimo incidente ferroviario solo tanta paura. «Eravamo già tutti in piedi - ha detto una delle tre donne ricoverate - e il treno procedeva molto lentamente. Ad un certo punto abbiamo sentito un gran botto. Io sono caduta e altre persone mi sono finite addosso. Poi siamo scesi e solo allora mi sono accorta che mi faceva male la spalla». Scuote la testa il giornalaio che ha il suo banco proprio davanti al binario 7: «Ho sentito solo un gran botto, ma è stato tutto velocissimo. Fortuna che il respingente ha retto». Intanto sulla vicenda sono state presentate due interrogazioni parlamentari. I verdi Athos De Luca e Paolo Cento chiedono un'inchiesta ministeriale per accertare le cause e la convocazione di un comitato per la verifica del- la sicurezza della rete ferroviaria nei tratti all'interno della città di Roma e delle sue stesse stazioni. «Questi continui incidenti - scrive il senatore De Luca - mettono in evidenza la necessità di un piano di ristrutturazione delle Ferrovie». Altra interrogazione al ministro dei Trasporti da parte di deputati del gruppo della sinistra democratica per conoscere quali interventi il governo intenda porré in atto per dare priorità assoluta al problema della sicurezza e garantire il diritto alla mobilità dei cittadini. Maria Corbi Due poliziotte ispezionano il binario 7, dove un treno è finito contro i respingenti

Persone citate: Athos De Luca, De Luca, Giuseppe Pititto, Paolo Cento, Polfer

Luoghi citati: Avezzano, Roma