Nesi: «La Borsa? La disprezzo» di Ugo Bertone
Nesi: «La Borsa? la disprezzo» Nesi: «La Borsa? la disprezzo» Piazza Affari insorge: è un comunista LA POLEMICA MONDAZIONE E MERCATO MILANO 0 un totale disprezzo per la Borsa italiana, con i suoi alti e bassi...». Nerio Nesi, responsabile economico di Rifondazione Comunista, ma anche ex presidente della Bnl, lancia la sua sfida a Piazza Affari, «spaventata» dalla crisi del governo. «E non me ne potrebbe importare di meno, come si dice a Roma - ha aggiunto l'ex banchiere - sono solo speculatori: oggi perdono, domani guadagnano». Pochi minuti, e i mercati insorgono contro Nesi. «Dichiarazioni inopportune, frutto di scarsa conoscenza del mercato...». Replica così, a distanza, Massimo Fortuzzi, quarant'anni o poco più, gestore di Finanza e Futuro, una delle scuderie che fanno capo alla Deutsche Bank. Poca cultura di Borsa? Ma Nesi è stato presidente di una grande banca, Fortuzzi... «Quello era un altro mondo. Mica c'era un'inflazione così bassa, tassi a questi livelli. Lui non si rende conto che in questo modo va contro gli interessi di decine di migliaia di investitori italiani, di ogni ceto sociale, che hanno investito 19 mila miliardi di lire nei fondi azionari». Nerio Nesi, insomma, sembra una sorta di dinosauro della Finanza... «Ma mi auguro - spiega con una punta di ironia Guido Ravenna, gestore dei fondi Zenit - che Nesi, quando dirigeva una banca del Tesoro, avesse nei confronti dei mercati finanziari un atteggiamento meno arcaico...». Ma, al di là delle polemiche gli gnomi del denaro, in realtà, s'interrogano sulla portata politica di certe dichiarazioni. «E' indubbio - commenta Guido Giubergia, amministratore delegato di Ersel - che esiste la tentazione di far montare la tensione, di far saltare certi equilibri...». «Non mi stupisce - aggiunge Giubergia -, è un uomo di altri tempi». Ma la crisi politica? Esiste una soluzione? «Chissà sospira lui, uno dei gestori più attenti e ascoltati dalla finanza internazionale - forse sarebbe meglio una crisi risolutiva. Non ho avuto grandi contatti con l'estero, in questi giorni, ma so co¬ me la pensano: sono stufi di maggioranze risicate, di soluzioni abborracciate». Eppure, fino a ieri, Fausto Bertinotti aveva conteso a Massimo D'Alema la palma di politico più corteggiato nella City e in Piazza Affari. Poche settimane fa Fausto il rosso è stato la star del convegno Ambrosetti di Cernobbio e Nesi, tutto sommato, in Piazza Affari c'è arrivato più di una volta. A metà Anni Ottanta fu lui a portare in Borsa le quote di risparmio della banca. E si sa come andò a finire... «Già - commenta acido Ettore Fumagalli, oggi gestore del Banco Napoli, allora presidente della Borsa cosa vuole che dicesse una persona di quello stampo: è stato banchiere, presidente di Bnl, ed evidentemente ritiene che lo sviluppo del mondo debba avvenire secondo modelli sovietici che hanno dato i risultati che sappiamo. Di amministratori così non sappiamo che farcene». «Nella Borsa - chiude Fumagalli - ci sono 300 mila miliardi di risparmio gestito attraverso i fondi, e il 60% del debito pubblico detenuto dai risparmiatori. E quando il future sul Btp perde un punto, non perde il signor Nesi, ma quelli che vorrebbe difendere». Eppure, a giudicare dalle cifre, solo Piazza Affari è stata colpita duramente dalla crisi. La lira, e i titoli di Stato hanno retto, almeno finora, assai al di là delle previsioni. Nel '95, il vento della crisi ebbe conseguenze ben più sciagurate. Il motivo? «Oggi c'è tanta fiducia - replica secco Fortuzzi - neU'irreversibilità del processo di risanamento italiano. In barba a chi agita vecchie logiche di schieramento». E da Londra un operatore italiano («non mi citi - spiega - perché la mia investment bank è molto rigida sulle esternazioni») suggerisce un'interpretazione maliziosa: «Forse Bertinotti e Nesi sono irritati perché le reazioni alla crisi sono state più modeste del previsto. La realtà è che la disistima tra Nesi e i mercati è reciproca. Lui parla di disprezzo, gli operatori trascurano la sua persona». E qual è l'atteggiamento dei mercati? «Guardano al Paese e alle sue capacità di recupero, più che a un vecchio, e superato, allievo di Riccardo Lombardi». Ugo Bertone Nerio Nesi, responsabile economico di Rifondazione comunista
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