Di Pietro ricusa Bruno Vespa di Bruno Vespa
Pi Pietro ricusa Bruno Vespa Pi Pietro ricusa Bruno Vespa «L'ho querelato, non posso fare dibattiti con lui» GENOVA «Se c'è Bruno Vespa a fare il moderatore, io non partecipo al dibattito». Antonio Di Pietro non ha fatto alcun giro di parole per far sapere a uno dei giornalisti televisivi più noti d'Italia che non gradisce la sua presenza a un dibattito-confronto in programma oggi alla Festa dell'Amicizia, con Enrico Letta e Dario Franceschini. «Di Pietro - ha commentato l'ex direttore del Tgl - mi ha ricusato, ricordando al segretario del ppi Franco Marini, che mi aveva cortesemente invitato, di avermi querelato». La replica dell'ex pm, che per il suo compleanno ha ricevuto in regalo un libro di «grammatica completa e rigorosa» da Roberto Tortoli, coordinatore toscano di Forza Italia, è arrivata nel pomeriggio. Poche righe: «Con riferimento al lungo comunicato stampa di Bruno Vespa, faccio rilevare che il gip di Bergamo ha fissato per il prossimo 11 novembre un'apposita udienza per valutare la sua posizione processuale in ordine al reato di diffamazione ai miei danni in concorso con Bettino Craxi. Fino a tale data - ha spiegato Di Pietro mi sembra fuori luogo che indagato e parte lesa si confrontino fuori dalle aule di giustizia». La storia viene ricordata anche dall'anchorman, con qualche dettaglio in più: «Mi querelò l'anno scorso per aver intervistato Bettino Craxi in "Porta a porta": il mio comportamento in quell'intervista fu eccezionalmente garantista nei confronti di Di Pietro. La ripeterei negli stessi termini in cui fu trasmessa. Ma, come gli dimostrai alla prima udienza della causa, non porto a Di Pietro alcun rancore per questa singolare iniziativa che ha indotto il pubblico ministero di Bergamo a chiedere l'archiviazio- ne». «Ha fatto benissimo invece Di Pietro - sottolinea l'ex direttore del Tgl - a rifiutare di incontrarmi, se ha messo nel conto che un giornalista possa rivolgergli perfino delle domande. Certo - aggiunge -, non sarei stato così indelicato da chiedergli chiarimenti sulle sue vicende processuali. La sua complessa vita politica può essere da sola una fonte inesauribile di discussione». Vespa dichiara comunque di capire le ragioni del «gran rifiuto» di Di Pietro, ma vuole anche esibire un breve curriculum che avrebbe dovuto IxajiquiUizzare l'ex pm: «Negli ultimi tre mesi sono stato invitato a coordinare dibattiti a due Feste dell'Amicizia, due Feste dell'Unità, due Feste di Liberazione, una Festa tricolore, un convegno di Forza Italia e ho accompagnato Bossi a una festa della Lega. Nessuno ha mai messo in discussione la mia imparzialità». E conclude: «Ma lì c'erano uomini politici abituati a rispondere ai loro elettori. Capisco che per il dottor Di Pietro sia diverso». Nello scambio di battute tra Vespa e Di Pietro si è inserito anche Giuliano Ferrara, antagonista dell'ex pm nel collegio del Mugello. E anche l'ex direttore di Panorama non si è trattenuto: «Di Pietro è sempre più un candidato bulgaro: bisognerebbe chiamarlo "Di Pietroff'». «Di Pietro - ha spiegato Ferrara - non capisce le regole fondamentali di una campagna elettorale, che sono quelle del confronto aperto». Poi ha aggiunto: «Si chiude nella macchina elettorale della Toscana rossa come se fosse un mezzo cingolato». Ferrara replica anche ai risultati del sondaggio Ispo-Espresso, coordinato dal sociologo Renato Mannheimer, secondo il quale la sua candidatura farebbe perdere consensi al Polo in favore di Antonio Di Pietro. Ferrara non si spaventa: «Se gli porto via tanti voti quante copie all'Espresso come direttore di Panorama, sarò soddisfatto». E attacca anche Alessandro Curzi, candidato di Rifondazione nello stesso collegio: «Di Pietro ormai sfugge a qualsiasi confronto che non sia blindato». Secondo Curai questo nuovo segnale «è il preavviso che Di Pietro non accetterà di partecipare a una puntata della trasmissione televisiva "Porta a porta", di Vespa, dedicata alle elezioni del Mugello a cui siamo stati invitati tutti e tre». [r. int.] Antonio Di Pietro festeggia il compleanno nel Mugello A destra: l'ex direttore del Tgl Bruno Vespa
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