Senza lavoro, sgozza la figlia e tenta il suicidio

Senza lavoro, sgozza la figlia e tenia il suicidio Laureata in Medicina, ha colpito mentre era in casa con una coltellata alla gola la bimba di 7 mesi Senza lavoro, sgozza la figlia e tenia il suicidio Dramma a Bari: la donna è una dominicana, è stata salvata dal marito BARI. Coccolata fino a pochi minuti prima, Manuela, sette mesi, è stata uccisa ieri sera dalla mamma, che l'ha presa in braccio, si è chiusa con lei in bagno e l'ha colpita più volte con un coltellaccio da cucina. Poi ha puntato la lama verso di sé per farla finita. Un paio di colpi, al ventre e al torace pochi istanti prima che il marito, appena rientrato in casa, sfondasse la porta sgranando gli occhi terrorizzato: la piccola Manuela, con un maglioncino bianco insanguinato dal quale spuntava il colletto della camicia, il pannolino e le gambe scoperte, era già morta. La donna solo ferita. Si salverà. E' ricoverata hi ospedale. I poliziotti le sono accanto per sorvegliarla. E' agli arresti, accusata di omicidio. E' accaduto a Gravina in Puglia. «Un raptus», dicono i poliziotti che per primi sono entrati in casa di Pietro Leone, banca¬ rio di 47 anni, e della moglie Alexandre Caraballo, trentaduenne dominicana. Ma che cosa può spiegare questa parola, raptus? Forse la donna, che esercitava la professione di medico prima di arrivare in Italia, era frustrata dal suo ruolo di casalinga. Forse l'ambiente della provincia italiana del Sud le andava stretto, con le voci e le diffidenze verso una coppia come la loro: lui italiano, lei di colore. O forse non sopportava la lontananza dai suoi cari e dal suo paese, Barahona. Alexandre era depressa, stanca. In paese non aveva amici e anche coi genitori del marito i rapporti non sarebbero mai stati buoni. Verosimile che tutto sia avvenuto per questo. Lo ripetono i vicini di casa dopo un delitto assurdo, terribile, inspiegabile se non con una parolina che significa tutto e nulla. Raptus. Erano le 17, in via Tripoli 54. Al quarto piano, nella palazzina in cui la famiglia Leone vive, Alexandre Caraballo era sola con la piccola. Si erano accasati qui dopo il matrimonio, celebrato pochi mesi fa, prima che Manuela Maddalena venisse alla luce. Il papà aveva deciso di abitare nella stessa palazzina in cui vivono i genitori, vicino alla pretura e al centro. Pietro Leone era appena uscito dalla filiale della Banca Popolare di Puglia, dove lavora come impiegato. Quattro passi fino a casa. Lì c'era sua moglie che in quello stesso istante, con indosso solo gli slip e il reggiseno, prendeva tra le braccia la piccola Manuela. Quasi volesse coccolarla, l'ha portata con sé in bagno dopo aver preso dalla cucina un coltello con una lunga lama. Ha chiuso la porta a chiave. Nessuno potrà mai dirci che cosa è accaduto prima che pun¬ tasse il coltello contro la bambina. E colpisse più volte. Alla pancia e al petto. Non poteva salvarsi, Manuela. La mamma deve averla guardata dopo averla uccisa. Poi, volgendo il coltello verso il ventre nudo, ha colpito ancora, e poi ancora al torace, proprio nel momento in cui il marito tornava a casa e sfondava la porta. E' stato lui a vedere madre e figlia nel sangue. Chiamati dai vicini di casa, sono arrivati i poliziotti. Alexandre Caraballo è stata trasportata nell'ospedale di Altamura dove oggi verrà interrogata dal sostituto procuratore della Repubblica, Leonardo Pinella. Il marito, per quanto potesse consentirglielo lo stato di choc, ha raccontato quel che sapeva. Ha detto che non c'erano grandi problemi in famiglia, fino alle 17 di ieri. Tonio Attino

Persone citate: Alexandre Caraballo, Leonardo Pinella, Manuela Maddalena, Pietro Leone, Tonio Attino

Luoghi citati: Bari, Gravina In Puglia, Italia, Puglia