«Se ci fermiamo perderemo l'Europa» Ciampi parla e si commuove, il Senato lo applaude

Il ministro del Tesoro ha presentato la Finanziaria con un appello alla ragionevolezza Il ministro del Tesoro ha presentato la Finanziaria con un appello alla ragionevolezza «Se ci fermiamo perderemo PEuropa» Ciampi parla e si commuove, il Senato lo applaude ROMA. Con la voce rotta dall'emozione, il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi ha lanciato ieri nell'assemblea di Palazzo Madama un appello forte alla ragionevolezza e al senso di responsabilità, presentando la legge finanziaria in modo estremamente sintetico a causa del rapido deterioramento della situazione politica. «Occorre - ha detto - completare il cammino del risanamento. Non farlo, mostrare incertezze, incorrere in ritardi non significherebbe restare fermi al punto raggiunto, ma precipitare all'indietro, compromettere anni di sacrifici duri, rimettere in discussione le basi della ripresa dell'economia e dell'occupazione che abbiamo faticosamente ricostruito». Ed ha aggiunto che «restare esclusi oggi dall'Euro grande, che stiamo contribuendo a costruire, sarebbe un danno ben più grave, politicamente non meno che economicamente, di quello che sarebbe stata l'esclusione dall'Euro piccolo». L'assemblea ha ascoltato il breve discorso con grande attenzione e in silenzio assoluto, ma alla fine è esplosa in un applauso fragoroso di quasi un minuto, che dai banchi della maggioranza si è via via allargato mio a lambire le postazioni del centrodestra. Avrebbe dovuto essere un intervento lungo, dettagliato, rie- co di cifre e di riferimenti, ma ad un tratto si è dovuto scegliere un percorso molto ristretto, anche se non privo di suggestione e di segnali forti. Alle 17 il presidente dei senatori di Forza Italia Enrico La Loggia aveva chiesto «l'immediata sospensione dei lavori e l'immediata convocazione della conferenza dei capigrup- po». Si era subito associato Giulio Maceratini, capogruppo di An, precisando: «Sarebbe più saggio, piuttosto che ascoltare il ministro Ciampi, avere un momento di riflessione». Ma, poi, di fronte all'obbligo di effettuare un «atto dovuto» con la presentazione della Finanziaria, si è optato per una linea intermedia e così Ciampi alle 18 ha cominciato a parlare, depositando agli atti il testo integrale dell'intervento. Sul fronte del risanamento, i progressi conseguiti da quando si è insediato il governo Prodi, sono stati enormi. In un anno si è ridotta dal 4% allo 0,6% la differenza tra i Il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi tassi tedeschi e quelli dei Bot italiani, il disavanzo pubblico rispetto al Pil è sceso dal 7% a livelli pienamente compatibili con il 3% previsto da Maastricht. L'Italia è stata tra i membri della Comunità economica europea ed ora vuole essere uno dei membri dell'Unione monetaria europea: «Vi è una costante, un ideale che travalica le generazioni, che unisce i padri con i figli». Sarebbe un errore imperdonabile fermarsi: un anno fa l'Italia era fuori da tutti i parametri di Maastricht, oggi invece è dentro; anche la ripresa economica è in atto e, nonostante ci siano ritardi, pure sul terreno dell'occupazione i risultati giungeranno presto a maturazione. Nel 2001 gli occupati si avvicineranno ai 23 milioni con un incremento di 600 mila unità rispetto al risultato atteso per il '98, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe calare dal 12% del '98 al 10,5% nel 2001. E, qui, un affondo robusto. «I successi dell'esecutivo e l'impe¬ gno a proseguire per partecipare all'Unione monetaria europea sono tali - ha concluso - da indurre a chiedere di essere valutati sui fatti compiuti e sulle esperienze acquisite in questi 18 mesi di governo». E, quasi rivolgendosi a Rifondazione comunista, ha ribadito che il governo nella Finanziaria '98 non intende «incidere sui livelli delle pensioni, ma operare sulla dinamica delle prestazioni, creando condizioni per una stabilizzazione effettiva del rapporto tra spesa pensionistica e Pil». Pur confermando in 5 mila miliardi la correzione della spesa sociale, Ciampi ha assicurato che l'obiettivo del governo «anche attraverso il dialogo con le parti sociali è quello di individuare soluzioni che consentano di risparmiare risorse aggiuntive senza determinare arretramenti nella tutela effettiva dei prestatori d'opera dopo il ritiro dalle attività lavorative». Gian Carlo Fossi «Il governo non vuole incidere sulle pensioni Vuole risparmiare senza penalizzare i lavoratori» politica italiana. «Non è una novità - ha detto Monti - che considero essenziale che l'Italia sia fin dall'inizio tra i Paesi membri del'Unione Monetaria. Ho visto con passione e poi con crescente soddisfazione i progressi fatti nell'ultimo anno verso questo obiettivo». Monti ha ricordato il parere della commissione, espresso dal commissario Yves-Thibault de Silguy: «Attende di avere una conoscenza dettagliata dei contenuti della Finanziaria per mettersi in condizione di valutare se ci sia una piena corrispondenza tra la Finanziaria e il piano di convergenza approvato dai Quindici a luglio». «Il governo non vuole incidere sulle pensioni Vuole risparmiare senza penalizzare i lavoratori» ciato a parlare, deatti il tdell'inteSul frnamentconsegusi è inseno Proenormi.è ridott0,6% la Il ministrdel TesoCarlo Az

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Enrico La Loggia, Gian Carlo Fossi, Giulio Maceratini, Thibault

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