Parte super AmbroCariplo di Valeria Sacchi

L'assemblea Ambroveneto delibera il maxi aumento di capitale L'assemblea Ambroveneto delibera il maxi aumento di capitale Putte super AmbroCariplo Ma Passera non ci sta MILANO. La guida del futuro gruppo Ambro-Cariplo sarà affidata ad un amministratore delegato unico: Carlo Salvatori, attuale direttore generale di Cariplo ed ex direttore generale di Ambroveneto. E' questa la decisione presa, al termine della prima riunione del nuovo patto di sindacato, dai quattro membri cbe lo compongono, vale a dire lo stesso Bazoli, Christian Merle per il Crédit Agricole, Giuseppe Guzzetti per la Fondazione Cariplo e Alfonso Desiata per Alleanza. Subito dopo Corrado Passera, da un anno e mezzo amministratore delegato di Ambroveneto, ha annunciato le sue dimissioni, non accettando la posizione di numero due, anche se resterà al suo posto fino al passaggio delle consegne. Se ne va con l'onore delle armi. «Presenza manageriale nuova e di eccezionale valore» l'ha definita Bazoli, il quale questa volta, nonostante l'appoggio del Crédit Agricole, non è riuscito a fare il miracolo. Ossia a trovare il consenso sullo sdoppiamento della carica di consigliere delegato della futura holding. Ma del resto, questi erano gli accordi presi al momento dell'annuncio del matrimonio tra i due istituti. Bazoli è invece riuscito in poco più di due ore a far votare alla assemblea straordinaria l'aumento di capitale necessario per poter acquistare il 100% di Cariplo Spa, che costerà ben 8619 miliardi. Uno sforzo non da poco, che chiederà agli azionisti e al mercato, tra aumenti di capitale, warrant e prestiti obbligazionari ben 6400 miliardi, ai quali vanno aggiunti altri 2000 miliardi di prestiti subordinati. E difatti alcuni azionisti si sono un po' lamentati, anche se per molti di loro il cruccio maggiore sembra essere il timore (certamente fondato) che il nuovo colosso del credito elegga Milano e non Vicenza come sede sociale. Alla fine, comunque, hanno votato compatti. Anche perché, come ha fatto loro osservare Bazoli nella replica, possono consolarsi con la performance del titolo Ambroveneto che, negli ultimi 5 mesi, è scattato in su di oltre il 150%. Il prudente Bazoli ha comunque deciso di rinviare ad una nuova assemblea che si terrà prima della fine dell'anno i problemi sia della sede che del nuovo home. Un nome che dovrà essere «nuovo, bello, leggibile anche all'estero». Poi il presidente ha fatto rapidamente votare tre nuovi consiglieri al posto di tre dimissionari: Jean-Luc Perron del Crédit Agricole, già cooptato dopo l'uscita di Philippe Guiral, e due rappresentanti del gruppo Cariplo: Febee Bonavoglia (segretario generale della Fondazione) e Mario Pennarola (vice-segretario generale), che sostituiscono Paolo Biasi e Carlo Delaini, presidente e vicepresidente di Cariverona, l'ex grande azionista di Ambroveneto recentemente uscita dal capitale. Nell'immediato futuro gli appuntamenti sono: l'assemblea Cariplo di ottobre che dovrà scorporare alcune attività, il lancio entro dicembre delle operazioni sul capitale, poi la progressiva semplificazione e integrazione per la nascita, entro giugno '98, del nuovo megapolo bancario che vedrà una holding capofila controllare al 100 per cento le due banche, nella quale Agricole avrà il 30 per cento, Fondazione Cariplo il 22 per cento, Alleanza e il Gruppo Lombardo l'8% a testa. Nell'articolazione futura, l'obiettivo della fusione verrà perseguito con cautela e potrebbe forse lasciare distinte le due reti di sportelli, mentre proseguirà il rafforzamento sia nel Nord-Est che nel Centro Italia anche attraverso acquisizioni. Quanto agli accordi di «bancassurance», si sta studiando come coinvolgere Alleanza (che ha già il canale Ambroveneto) nel capitale e nella gestione di Carivita. Valeria Sacchi E annuncia le dimissioni Carlo Salvatori designato unico consigliere delegato Carlo Salvatori futuro consigliere delegato Ambro-Cariplo e (a destra) Corrado Passera

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