L'Azienda Italia è tornata a correre

E' la crescita più robusta dal '95. L'industria resta il volano della ripresa. Soddisfatto Bersani E' la crescita più robusta dal '95. L'industria resta il volano della ripresa. Soddisfatto Bersani l/Aziendq Italia è tornata a correre Più 1,6% ilpil nel secondo trimestre ( ROMA. Ottimi risultati per l'«azienda Italia», migliori del previsto. Nel secondo trimestre di quest'anno il prodotto interno lordo ha registrato una crescita dell' 1,6% rispetto ai tre mesi precedenti e dell' 1,9% nei confronti dello stesso periodo '96. Per trovare un'impennata analoga bisogna risalire al gennaiomarzo del '95. Dati certamente positivi anche se, ricorda l'Istat, il secondo trimestre '97 ha avuto due giorni lavorativi in più rispetto al precedente e uno in più rispetto allo stesso trimestre del '96. Soddisfatto il ministro dell'Industria, Bersani, perché l'obiettivo di crescita 1997 del Pil stabilito dal governo (+1,2%) «si dimostra raggiungibile», mentre riprende fiato l'ottimismo degli imprenditori privati. «Ci sono degli indubbi segnali di ripresa - ha detto Guidalberto Guidi (Centro Studi di Confindustria) - e ciò mi fa cominciare ad essere ottimista», anche se ha poi avvertito che non bisogna dimenticare la «delicatezza del momento». «Siamo sotto esame - ha aggiunto e la Finanziaria appena varata dal governò verrà esaminata al microscopio. Bisogna fare adesso tutto ciò che è necessario per spingere la ripresa». Altrimenti questa, sostengono gli industriali, sarebbe vanificata dalla crisi di governo minacciata dal leader di Rifondazione comunista, Fausto Bertinotti. «Ognuno ha il diritto ed il dovere di fare delle scelte facendo i conti con i propri incubi - ha detto Guidi -; bisogna, comunque, stare attenti a far sì che ciò non significhi sacrificare tutti gli sforzi fatti». Ottimista anche il presidente della Piccola e media industria, Mario Casoni, secondo il quale, però, i segni di ripresa, in gran parte dovuti agli incentivi auto, devono essere estesi a tutti gli altri comparti produttivi. Sulla «delicatezza del momento» è intervenuto anche il leader della Cgil, Sergio Cofferati: «I dati Istat confermano che siamo di fronte a segnali consistenti di ripresa - ha commentato - ma questo rappresenta una ragione di più per evitare la crisi, riformare lo Stato sociale e dare l'impulso allo sviluppo e alla crescita». Tornando alle cifre, si registra che la crescita congiunturale degli altri Paesi, nello stesso periodo, è risultata dell'1% in Germania, in Francia e nel Regno Unito, dello 0,9% negli Stati Uniti e in flessione del 2,8 in Giappone. L'Istat ha poi reso noti anche i dati destagionalizzati del valore aggiunto dei diversi settori ai prezzi di mercato, un indicatore che consente di verificare qual è il settore trainante. Dall'esame emerge che l'industria è stata il volano che ha consentito la crescita del pil con aumenti del 5,1% congiunturale e 4,3% tendenziale. Più debole la crescita nei servizi destinati alla vendita (0,7% congiunturale e 1,6% tendenziale), mentre segna un calo il settore agricolo: -4,9 per cento sul trimestre precedente e -4,7 per cento rispetto all'anno prima. [fr.bu.] (

Persone citate: Bersani, Fausto Bertinotti, Guidalberto Guidi, Guidi, Mario Casoni, Sergio Cofferati

Luoghi citati: Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Roma, Stati Uniti